Chiuderà il prossimo 24 febbraio la mostra “Leonardo da Vinci” al Museo del Louvre di Parigi. Da tempo non è più possibile riservare un posto: le prenotazioni sono tutte esaurite! Io mi ero organizzato per tempo e ho potuto visitarla a dicembre dell’anno scorso.

È stata un’esperienza culturale molto intensa: 4 ore di visita non molto agevole, vista la straordinaria affluenza di pubblico. Ne è valsa la pena? Assolutamente sì, anche se le opere di Leonardo – soprattutto i disegni – necessitano di un ambiente tranquillo per essere osservate, studiate e ammirate. Tutto il contrario delle sale di una mostra blockbuster. Ma viviamo nell’epoca del turismo di massa (i turisti sono gli altri, si sa) e dobbiamo fare di necessità virtù.
Utilissimo è il libretto di sala, disponibile all’ingresso e scaricabile dal sito del museo. Un avviso segnala che per ragioni conservative alcune opere non saranno esposte per l’intera durata della mostra.
Leonardo in quattro tappe
Il percorso espositivo si articola in quattro sezioni: Ombra, luce, rilievo; Libertà; Scienza; Vita. Si apre con il gruppo bronzeo del “Cristo e san Tommaso” di Andrea del Verrocchio prestato da Orsanmichele a Firenze. È il primo dei tanti prestiti concessi dall’Italia: da Brera e l’Ambrosiana a Milano passando per Torino, Venezia, Parma, Firenze fino a Napoli.

Dalla partenopea Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III è arrivato il volume con il diario di viaggio del cardinale Luigi d’Aragona, tenuto dal suo segretario Antonio de Beatis. Tra il 1517 e il 1518 il cardinale compì un lungo viaggio nell’Europa centrosettentrionale, facendo tappa anche al castello di Cloux, l’attuale Clos-Lucé. Lì incontro Leonardo – ormai vecchio e con la mano destra paralizzata – il quale gli mostrò tre quadri: la “Gioconda”, il “San Giovanni Battista” e la “Sant’Anna”.
Quella dedicata alla scienza è la sezione più agevole da visitare, nonché il fulcro del percorso. Non è un caso, vista l’importanza della scienza in tutto quello che Leonardo pensava, progettava, disegnava e realizzava. Il suo era un approccio scientifico, anche quando dipingeva. Un genio in quasi tutto, Leonardo. Tranne in matematica…
Parata di stelle
Dei taccuini e dei fogli dei codici il visitatore deve accontentarsi di ammirare i disegni. Impossibile anche solo tentare di decifrare la scrittura del maestro. È un peccato perché i testi sono altrettanto importanti e interessanti degli schizzi.

La “Leda” degli Uffizi, attribuita alla bottega di Leonardo, è affiancata alla sua sinistra da una statua frammentaria di Afrodite accovacciata, detta “Venere di Vienne”, mentre a destra ha un torso del tipo dell’“Afrodite di Cnido”, copia da un originale di Prassitele (entrambi dello stesso Louvre).
Le due bellezze della mostra sono giustamente poste l’una di fronte all’altra: il “Ritratto di una dama della corte di Milano”, detta “La Belle Ferronnière”, e il busto in marmo di Beatrice d’Este scolpito da Gian Cristoforo Romano. Alla “Belle Ferronnière” fanno da cavalieri il “Musico” della Pinacoteca Ambrosiana e il “Condottiero” di Antonello da Messina.

È quest’ultimo uno dei capolavori in mostra non realizzati da Leonardo, a cui va aggiunto almeno il “Ritratto d’uomo con una medaglia” di Hans Memling, prestato dal Museo di Belle Arti di Anversa, e i due pannelli di cassoni nuziali attribuiti a Piero del Pollaiolo e bottega, con le raffigurazioni della “Battaglia di Pidna” e del “Trionfo di Lucio Emilio Paolo” (dal concittadino Museo Jacquemart-André).
Desiderio di approfondire
Ogni opera esposta ha una storia da raccontare, solo in brevissima sintesi riportata sul libretto di sala. Viene quindi il desiderio di approfondire, di cercare informazioni, di confrontare tra loro fogli di codice e dipinti. Tra le oltre 170 opere in mostra, alcune in particolare hanno calamitato la mia attenzione, oltre naturalmente ai quadri più famosi e alla serie di ritratti attribuiti agli allievi Marco d’Oggiono e Giovanni Antonio Boltraffio disposti in sfilata.
Mi riferisco per esempio al disegno con la ricostruzione archeologica della tomba etrusca di Montecalvario a Castellina in Chianti, datato attorno al 1507.
Quasi trent’anni prima, nel dicembre del 1479, Leonardo aveva disegnato il corpo di Bernardo Bandini de’ Baroncelli appeso al Palazzo del Capitano del Popolo (il Bargello). Il mercante aveva partecipato alla Congiura dei Pazzi, riuscendo a sfuggire alla feroce repressione. Ma il sultano turco lo fece arrestare a Costantinopoli e lo consegnò ai Fiorentini. Leonardo assistette alla macabra esecuzione e prese nota del vestito all’orientale con cui venne appeso Bernardo: “berettino di tané, farsetto di raso nero, cioppa nera foderata, giubba tuchina foderata di gola di volpe, e ‘l collare della giubba soppannato di velluto, appicchiettato nero e rosso, Bernardo di Bandino Baroncigli; calze nere”.
Il piccolo disegno viene dal Museo Bonnat-Helleu di Bayonne, come l’“Allegoria in onore del duca Ludovico il Moro” (secondo alcuni studiosi). Sono esposte altre due allegorie: l’“Allegoria dello specchio solare” del Louvre e l’“Allegoria sulla fedeltà della lucertola” del Metropolitan Museum of Art di New York. E poi l’“Uomo Vitruviano” di Venezia, i fogli dei vari codici: Windsor, Arundel, Leicester (tesoro della collezione di Melinda e Bill Gates)…
Usciti da un’immersione così intensa, quasi non si farà caso alle centinaia di persone assembrate davanti alla “Gioconda”, rimasta nella Sala degli Stati. È lì ad aspettarvi con il suo sorriso enigmatico e sembra chiedervi cosa di questa mostra vi rimarrà più impresso nella memoria.
Saul Stucchi
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Didascalie:
- Leonardo da Vinci
Ritratto di una dama della corte di Milano, detta “La Belle Ferronnière”
© RMN-Grand Palais (Musée du Louvre – Michel Urtado) - Alcune vedute delle sale della mostra “Leonardo da Vinci” al Museo del Louvre di Parigi
© Musée du Louvre Antoine Mongodin
Leonardo da Vinci
Informazioni sulla mostraDove
Museo del LouvreRue de Rivoli, Parigi
Quando
Dal 24 ottobre 2019 al 24 febbraio 2020Orari e prezzi
Orari: tutti i giorni tranne il martedì 9.00 – 18.00Mercoledì e venerdì apertura prolungata fino alle 21.45
Biglietti: intero 17 €