L’Anno Leonardiano volge al termine. Ma c’è ancora tempo per alcune mostre dedicate al genio vinciano, tra cui l’appuntamento al Louvre di Parigi. La Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano ospiterà invece dal 17 settembre 2019 al 12 gennaio 2020 (prorogata fino al 1° marzo 2020) l’esposizione “Leonardo da Vinci e il suo lascito: gli artisti e le tecniche”, ultimo dei quattro capitoli in cui si è articolato l’omaggio della prestigiosa istituzione a Leonardo nel cinquecentenario della sua morte.

Alla presentazione stampa il Prefetto Ballarini l’ha definita la “mostra del NON SOLO”. Non solo Leonardo, tanto per iniziare. Il Maestro ha fatto scuola e ha avuto dei discepoli, di alcuni dei quali sono esposti dei disegni. Non solo mostra, poi, ma anche occasione di studio, con strumenti particolari che se pure non sono nuovi, hanno comunque portato a nuovi risultati, come la denominazione di alcuni disegni. Un esempio: nell’anonimo uomo seduto o inginocchiato si è finalmente riconosciuto un San Girolamo penitente, forse opera dello stesso Leonardo.
Non solo disegni, infine. Nel percorso infatti è inserita una vetrinetta sui cui piani sono disposti gli strumenti di lavoro dei disegnatori, come stili e portapastelli. Un’attenzione didattica particolarmente apprezzabile da parte dei non esperti, ha sottolineato il Prefetto.
Monsignor Ballarini ha poi segnalato che in mostra è esposto anche il cosiddetto “Curriculum Vitae di Leonardo”. Il Viceprefetto Marco Navoni ne curerà un’edizione che costituirà un ulteriore omaggio dell’Ambrosiana a Leonardo.
Il percorso espositivo
La curatrice Benedetta Spadaccini ha illustrato il percorso della mostra che si snoda in tre tappe: due sale al primo piano con l’ormai consueta conclusione nella scenografica Sala Federiciana, dove è esposto anche il “Ritratto di musico”. Sono esposti 41 disegni, tutti provenienti dall’Ambrosiana: 16 sono i fogli di Leonardo, di cui 8 dal Codice Atlantico, 25 invece sono dei seguaci del Maestro.
La selezione di opere intende presentare le tecniche disegnative che Leonardo portò a Milano o qui sperimentò. Ma fa anche il punto sulle tecniche diagnostiche non invasive utilizzate sulle opere. Tra le novità emerse è la nuova attribuzione dello studio di testa femminile vista frontalmente al Maestro della Pala Sforzesca.
Il percorso vuole esaltare le singole personalità dei seguaci di Leonardo: da Marco d’Oggiono a Giovanni Antonio Boltraffio, da Giovanni Agostino da Lodi a Bernardino Luini, passando per Francesco Melzi.

Le analisi
Gianluca Poldi ha parlato delle analisi a cui sono state sottoposte le opere in mostra, avviate già tre o quattro anni fa. Quando le analisi sono sistematiche, allora sì che le scoperte sono interessanti, ha detto, mettendo in rilievo la grande messe di informazioni ottenute, utilissime per gli studiosi, non soltanto di Leonardo.

Il catalogo della mostra, edito da Silvana Editoriale, si chiude con un saggio dello stesso Poldi, intitolato “Le tecniche del disegno tra Leonardo e i leonardeschi. Un approccio scientifico”, seguito da due appendici: la prima dedicata alle metodologie diagnostiche utilizzate per lo studio dei disegni, la seconda dedicata agli strumenti di disegno.
La mostra va visitata con calma per apprezzare tutti i singoli dettagli di ciascun foglio. Nella prima sala sono esposti 17 disegni, tra cui quello che mostra sul recto un “Cavallo al passo”, uno dei disegni preparatori per il secondo monumento equestre per Francesco Sforza.
Il Codice Atlantico
L’“Uomo di profilo con cappello”, realizzato in punta di piombo, penna e inchiostro scuro, è stato definito “una delle più importanti prove della ritrattistica rinascimentale”. La curatrice ha raccontato che Leonardo girava per le strade di Milano con un taccuino su cui disegnava i volti che attiravano la sua attenzione, per poi completare i disegni in studio.
Nelle teche al centro della seconda sala sono esposti 8 disegni, tra cui quello che raffigura “Giuda e San Pietro” di Marco d’Oggiono, in chiaro rapporto con l’Ultima cena di Leonardo in Santa Maria delle Grazie, anche se gli studiosi non hanno dati per definire meglio questo rapporto. Alle pareti intorno si possono ammirare tutte opere raffiguranti la Madonna, da sola con il Bambino, tra i Santi o in pietà.
Come dicevamo più sopra, la mostra si conclude nella Sala Federiciana, dove sono esposti 8 fogli dal Codice Atlantico:
- CA f. 1023 recto: disegni di meccanica
- CA f. 888 recto: elenco di oggetti e profili virili
- CA f. 669 recto: “Memorandum Ligny” e disegno di macchina scenica
- CA f. 784 verso: disegno anatomico di una gamba tra studi sulla scienza dei pesi e sulla geometria
- CA f. 48 recto: disegni di compassi e toracoparassita
- CA f. 608 verso: appunti topografici e disegno di testa grottesca
- CA f. 1082 recto: lettera di presentazione a Ludovico il Moro
- CA f. ?
Sugli appunti non trovo riferimenti all’ottavo foglio del Codice Atlantico. Vorrà dire che dovrò tornare in Ambrosiana a visitare la mostra “Leonardo da Vinci e il suo lascito”!
Saul Stucchi
Didascalie:
Leonardo da Vinci
Uomo di profilo con cappello
Punta di piombo, penna e inchiostro
F 263 inf. n. 87
© Veneranda Biblioteca Ambrosiana / Mondadori Portfolio
Giovanni Antonio Boltraffio
Studio per ritratto di donna a mezzo busto (1498-1502)
Carboncino e pastelli colorati su carta preparata, mm 544×404.
F 290 inf. foglio 7
© Veneranda Biblioteca Ambrosiana
Maestro della Pala Sforzesca
Busto femminile con collana di perle
F 263 inf. n. 77.
© Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori Portfolio
LEONARDO DA VINCI E IL SUO LASCITO:
GLI ARTISTI E LE TECNICHE
17 settembre 2019 – 12 gennaio 2020 – prorogata fino al 1° marzo 2020
Veneranda Biblioteca Ambrosiana
piazza Pio XI, 2
Milano
Orari: da martedì a domenica 10.00 – 18.00
Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio
Biglietti: intero 15 €; ridotto: 10 €
Informazioni:
Tel. 02.806921
ambrosiana.it