La lettura quotidiana della “Guerra del Peloponneso” di Tucidide approda al libro 5.
Dalla battaglia di Anfipoli alla pace
- p. 71: il V libro si apre con la ripresa delle ostilità dopo lo scioglimento della tregua. Campagna di Cleone contro Anfipoli
- p. 72: Cleone e Brasida cadono nella battaglia di Anfipoli (è il 422 a.C.). La loro morte porta alla stipula della pace
- p. 73: è riportato il testo degli accordi di pace tra Lacedemoni e Ateniesi con i rispettivi alleati e il nome dei firmatari
- p. 74: Tucidide osserva che l’interruzione delle ostilità non fu una vera pace quanto una guerra non guerreggiata
- p. 75: nonostante gli accordi appena siglati, gli Ateniesi si rifiutano di restituire Pilo né i Lacedemoni rendono Anfipoli
- p. 76: tra gli Ateniesi che vogliono rompere i patti con i Lacedemoni c’è il giovane Alcibiade, fautore di un accordo con Argo
- p. 77: Atene stringe un trattato di alleanza con Argo, Elide e Mantinea. Ne rimane invece fuori Corinto, pur alleata di Argo
- p. 78: il 13° anno di guerra si chiude con il tentativo di Argo di prendere Epidauro: vano. Sparta risponde attaccando Argo
Il dialogo dei Meli e degli Ateniesi
- p. 79: Lacedemoni e alleati circondano gli Argivi ma Agide non attacca, anzi conclude una tregua, attirandosi critiche
- p. 80: campagna spartana contro Mantinea, con tanto di deviazione di un fiume. Nella battaglia s’impongono i Lacedemoni
- p. 81: Sparta stringe un trattato con Argo che abbandona l’alleanza con Atene e muta regime politico. Anche Mantinea cambia fronte
- p. 82: inizia il celebre “Dialogo dei Meli e degli Ateniesi”, un mini trattato sulla realpolitik: la forza batte il diritto
- p. 83: gli Ateniesi sono chiari con i Meli: fanno quello che farebbero tutti nella loro posizione, ovvero imporsi con la forza
A cura di Saul Stucchi
Nella foto: un busto dello storico Tucidide (l’immagine è presa da Wikipedia)