Prosegue la lettura quotidiana della “Guerra del Peloponneso” di Tucidide. Eccoci al libro 4.
La presa di Pilo
- p. 52: il libro IV si apre con la presa di Pilo da parte di Demostene che sfrutta il fortuito approdo causato da una tempesta
- p. 53: discorso di Demostene per esortare gli Ateniesi a mantenere la posizione di Pilo resistendo all’attacco dei Lacedemoni
- p. 54: ambasciatori lacedemoni si recano ad Atene per chiedere la restituzione di Pilo ma Cleone convince a non concederla
- p. 55: il passare del tempo gioca a sfavore degli Ateniesi, così Cleone, pressato, spinge per la conquista armata di Sfacteria
- p. 56: gli Ateniesi affidano a Cleone il comando della spedizione militare a Sfacteria e lui sceglie come collega Demostene
- p. 57: contrariamente alle attese di molti (e di lui stesso) Cleone riesce a portare a buon fine la spedizione a Sfacteria
- p. 58: assediati in un edificio, i Corciresi del partito oligarchico preferiscono il suicidio al venir uccisi dai democratici
- p. 59: gli Ateniesi fanno una spedizione contro l’isola di Citera e la occupano. In Sicilia i Sicelioti si riuniscono a Gela
- p. 60: Ermocrate di Siracusa all’assemblea di Sicelioti: bisogna trovare un accordo e tenere fuori gli Ateniesi dalla Sicilia
- p. 61: attacco ateniese a Megara. Brasida, intento a preparare una spedizione contro le città della Tracia, cambia il piano
Successi e insuccessi di Atene
- p. 62: Atene progetta un attacco alla Beozia, forte della volontà di alcuni Beoti di mutare regime in senso democratico
- p. 63: Sparta invia Brasida in Tracia. Suo discorso agli abitanti di Acanto che, persuasi, ne accolgono l’esercito in città
- p. 64: discorso di Pagonda, beotarca di Tebe, che esorta ad attaccare gli Ateniesi. Sull’altro fronte a incitare c’è Ippocrate
- p. 65: la campagna di Delio si chiude con un insuccesso per Atene. Ateniesi e Beoti si rimpallano l’accusa di empietà
- p. 66: Brasida prende Anfipoli con le buone, mentre Tucidide riesce a conservare Eione. Gli Spartani però non aiutano Brasida
- p. 67: con l’inverno si conclude l’ottavo anno di guerra. La primavera successiva Ateniesi e Lacedemoni stipulano una tregua
- p. 68: la tregua è appena stipulata che già scricchiola: Scione defeziona da Atene e passa a Brasida. Subito la segue Mende
- p. 69: Brasida esorta i Peloponnesi a non temere i barbari: sono temibili solo per le urla selvagge. Gli Ateniesi riprendono Mende
- p. 70: il IV libro si chiude con il tentativo di Brasida contro Potidea. Ad Argo brucia il tempio di Era per colpa di una sacerdotessa
A cura di Saul Stucchi
Nella foto: le fortificazioni di Anfipoli (l’immagine è presa da Wikipedia)