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Voi siete qui: Biblioteca » Piero Boitani ha presentato a Milano “Il grande racconto di Ulisse”

16 Gennaio 2017

Piero Boitani ha presentato a Milano “Il grande racconto di Ulisse”

Giovedì 12 gennaio Piero Boitani ha tenuto una lectio magistralis al Teatro Franco Parenti di Milano dedicata al “suo” Ulisse. Il professore è tornato infatti a occuparsi dell’eroe greco con l’ultimo lavoro edito da Il Mulino, intitolato “Il grande racconto di Ulisse”.

Piero Boitani ha presentato al Franco Parenti di Milano il suo libro "Il grande racconto di Ulisse"L’amico della casa editrice bolognese che l’ha presentato, l’editor Biagio Forino, ha scherzato dicendo che considera Boitani un autore del Mulino anche se in qualche occasione “ci ha messo le corna con altri editori”, dando il via a un simpatico siparietto con il cattedratico che lo scorso anno ha ricevuto il Premio Balzan per la letteratura comparata, con questa motivazione:

Per la sua straordinaria capacità di rappresentare la letteratura mondiale come un dialogo vivente con i classici dell’antichità, del Medioevo e dell’età moderna; per i suoi studi innovativi sulla storia della fortuna e della ricezione dei miti e dei temi fondamentali della civiltà occidentale; per il suo metodo filologico che espone il senso potenziale dei testi canonici, proiettandolo nel futuro.

Boitani ha esordito affermando che Ulisse è il più “long-lasting” degli eroi antichi, quello che dura di più. È inoltre il primo homo sapiens sapiens della storia mondiale.

Poi ha letto un brano dal celeberrimo episodio di Polifemo per parlare del legame tra “Outis” – Nessuno e Metis (intelligenza, ingegno), la qualità caratterizzante di Ulisse. Che sa trattare con la gente, dai mostri alle divinità passando per le fanciulle figlie di re.

Ma è anche homo faber, capace di costruire con le proprie mani, come dimostrano i suoi più famosi artefatti: il Cavallo di Troia e il proprio letto nuziale a Itaca. Sarà il riferimento a quest’ultimo a consentire a Penelope di riconoscere con sicurezza il marito. Ha notato Boitani che il letto è letteralmente la radice dell’amore tra Ulisse e Penelope, citando poi uno dei passi più belli dell’intera Odissea (nel canto XXIII): a lei lo sposo è caro quanto al naufrago la terra.

copertina del libro "Il grande racconto di Ulisse" di Piero BoitaniE poi Ulisse è un grandissimo raccontatore. Anzi: l’Odissea è il suo racconto. Mentre l’Iliade è dritta e luttuosa, dice Aristotele, l’Odissea ha una struttura molto più complessa. “Tu sai raccontare le storie come un aedo” dice Alcinoo ad Ulisse nella lunga notte in cui lo ha ospite nel suo palazzo.

Ma Ulisse è anche mentitore incallito: i suoi racconti sono “fictions”. “Chi ama l’Odissea ha un cuore di donna”, a Boitani disse una volta a cena William Golding, Premio Nobel per la letteratura nel 1983. “Allora dimmi cosa faceva Achille con Patroclo…” fu la sua risposta provocatoria.

Il professore della Sapienza si è poi soffermato sulla scelta di Ulisse che di fronte all’allettante proposta di vivere per l’eternità nel pieno della maturità fattagli da Calipso, decide di tornare a casa dalla moglie, di vivere la vita di un uomo, che si conclude, inevitabilmente, con la morte. La sua scelta è un grande insegnamento etico.

Dispiaciuto di dover sacrificare, per ragioni di tempo, Konstantinos Kavafis e Nikos Kazantzakis, Boitani ha accennato a Dante e al canto XXVI dell’Inferno letto da Amerigo Vespucci (altro che quel genovese di Cristoforo Colombo!), concludendo poi citando la poesia “Mappa del Nuovo Mondo” di Derek Walcott, un altro Premio Nobel per la letteratura (1992):

La guerra dei dieci anni è finita.
La chioma di Elena, una nuvola grigia.
Troia, un bianco accumulo di cenere
vicino al gocciolar del mare.

Gli ultimi minuti dell’incontro sono serviti a rievocare l’incontro tra Ulisse e Abramo, immaginato da Boitani che di passaggio ha menzionato il mosaico con l’episodio delle Sirene esposto al Museo d’Israele di Gerusalemme (proveniente da una domus di Beth Shean).

Rispondendo a una domanda del sottoscritto sulle “affinità e divergenze” tra Ulisse e Giuseppe figlio di Giacobbe, considerati come autori del proprio destino e abili parlatori, Boitani si è soffermato soprattutto sulle differenze, ma ha chiuso la lectio magistralis ricordando una miniatura medievale in cui è raffigurato Ulisse che indica il cielo a Circe. Ulisse come cercatore di dio…

Saul Stucchi

12 gennaio 2017

Teatro Franco Parenti
Milano

  • Piero Boitani
    Il grande racconto di Ulisse
    Il Mulino
    2016, 672 pagine, 55 €
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