Giorni intensi, trascorsi tra concerti, mostre e musei, ma anche eventi da organizzare. Chiuso il mese di marzo sulle note ascoltate all’Accademia di Musica A. Mozzati di Mezzago, aprile si è aperto nella Sala Fontana del Museo del Novecento di Milano, non prima però di aver fatto una breve visita a quelle che la precedono lungo il percorso espositivo (mi sono soffermato in particolare davanti al Ritratto di Gilbert Clavel dipinto nel 1918 da Fortunato Depero).
Ad angolo tra il Duomo e il Palazzo Reale c’era il pianoforte al quale Ilaria Baldaccini ha suonato vari brani per celebrare i 70 anni della nascita dello Studio di Fonologia Musicale di Milano della Rai. Apertura e sigillo del concerto l’esecuzione – in prima assoluta – di Luce blu e rossa in assenza di verde della compositrice Francesca Gambelli (classe 1977).

E poi visita in anteprima della mostra Etruschi del Novecento alla Fondazione Luigi Rovati: nei prossimi giorni ne pubblicherò la recensione qui su ALIBI. Posso anticipare che si tratta di un’esposizione molto bella, ricca di confronti e di stimoli culturali.
Dei Civici Musei di Udine e del concerto della pianista Yulianna Avdeeva invece ho già scritto e rimando dunque ai rispettivi articoli chi voglia approfondire.
Ieri sera, venerdì 4 aprile, ho assistito al Centro PIME Pontificio Istituto Missioni Estere di Milano al concerto Il mare che canta dell’Ensemble Terra Mater, composto da:
- Angela Centanin: voce
- Irene Benciolini: violino, viola, santur
- Ruben Medici: oud, chitarra acustica, mandolino, bouzouki, violino, viola
- Francesco Trespidi: duff, darbouka, riq, musette, kaval, bansuri, low whistle, flauti dolci
- Nicola Benetti: fisarmonica, chitarra classica, duff, darbouka, kantele, setar
L’evento rientrava nella rassegna MusicaInMuseo (la direzione artistica è di Claudia Brancaccio e Andrea Zaniboni) organizzata da Milano Classica insieme al Centro PIME e pensata proprio per dialogare con il materiale esposto nel Museo Popoli e Culture.

In attesa che i musicisti veneti iniziassero a suonare, ho curiosato tra le teche. Quello che mostrano al pubblico non può gareggiare con i tesori del Museo Guimet di Parigi o del Rietberg di Zurigo, tuttavia rappresenta una molteplicità di sguardi sul mondo – attuale e passato – e di testimonianze di altre società. Proprio quello che propone l’Ensemble Terra Mater con le musiche raccolte qua e là in tradizioni molto distanti tra loro, nel tempo e nello spazio, ma accomunate dalla bellezza e dai sentimenti umani: i medesimi in ogni tempo e a ogni latitudine.
Saltando da una lingua, regione e cultura diversa all’altra sulla scia del maestro Jordi Savall (infatti ripensavo al suo Mare Nostrum), hanno percorso in lungo in largo il Mediterraneo, dall’Andalusia araba alla Toscana trecentesca, unendo la Corsica alla Macedonia, Cipro all’Anatolia, il Portogallo alla Bulgaria (nella cui lingua “danza” si dice “horo”) e alla Grecìa salentina.

Bravissimi tutti i componenti del gruppo e meritatamente accolti da calorosi applausi tutti i brani: chi ha perso il concerto o chi voglia riascoltarli può acquistare i due album finora incisi dall’Ensemble, ovvero Odysseia (2022) e l’eponimo Terra Mater (2018), entrambi della casa discografica Velut Luna.
Il prossimo appuntamento della rassegna MusicaInMuseo è per venerdì 9 maggio con il concerto Alafia! Un ponte tra Africa e Cuba (con inizio sempre alle ore 19.45 e biglietto a 10 € più commissioni).
È il caso di segnalare anche il concerto East Side Story dell’Orchestra d’archi di Milano Classica con Jonian Ilias Kadesha come violino solista e concertatore, in calendario per sabato 12 aprile nello Spazio Monte Rosa 91 a pochi passi dal PIME (inizio alle ore 21.00, biglietti da 12 €).
Questo il programma:
- G. Enescu, Romanian Rhapsody op.11, versione per vl e archi (arr. Lolea)
- B. Bartok, Danze Rumene, versione per vl e archi
- A. Dvořák, Serenata per archi in mi maggiore op. 22
Nel frattempo passerò da un museo all’altro, tra un concerto al Lingotto di Torino e un incontro sul giallo italiano con Luca Crovi, il 10 aprile per “Lampi. Duetti culturali”.
Senza trascurare – mai potrei! – la rassegna 12×12. Dodici incontri per un anno che organizzo con gli Amici della Biblioteca di Mezzago e che proprio il 12 aprile vedrà due eventi svolgersi in quasi contemporanea: Storie a merenda con letture per bambini dai 3 ai 6 anni (dalle 16.00 alle 17.00) in collaborazione con Nati per Leggere e l’inaugurazione della mostra personale di Cristiano Lissoni Segni di metamorfosi alle ore 17.00.

La mostra si potrà poi visitare – liberamente – fino al 10 maggio durante gli orari di apertura della Biblioteca di Mezzago (MB).
Saul Stucchi