Ultimissimi giorni per visitare due mostre dedicate a Degas: le esposizioni di Torino e di Basilea chiuderanno entrambe, infatti, il prossimo 27 gennaio. Quella svizzera si concentra sugli ultimi anni di produzione dell’artista, mentre quella torinese è stata allestita con opere prestate dal Museo d’Orsay di Parigi. In questo caso il percorso si apre con l’Autoritratto del 1855 (interessante la citazione che gli organizzatori hanno voluto riportare dietro il pannello: “Ah! Giotto! Lasciami vedere Parigi, e tu, Parigi, lasciami vedere Giotto!”) per proseguire con i primi ritratti che rivelano l’influenza di Rembrandt e Ingres. Nei lavori realizzati prima del soggiorno in Italia (1857-9) il classicismo la fa ancora da padrone (il ritratto della sorella Marguerite de Gas è un omaggio alle forme scultoree di Piero della Francesca).
I visitatori si imbattono poi in opere di tema storico, in cui Degas rinnova i canoni del genere senza però eccedere nella leziosità degli Orientalisti, da cui si distingue per un gusto più sobrio (si prenda come esempio la grande tela Semiramide che costruisce Babilonia: in mostra sono esposti anche alcuni disegni preparatorii).
Le Scene di guerra nel Medioevo fanno in qualche modo da cerniera tra due fasi della sua carriera. È la prima opera presentata al Salon, ma anche l’ultima di tema storico che abbandonerà per dedicarsi all’universo femminile (ma non solo). Una delle protagoniste dell’esposizione è senza dubbio la Piccola danzatrice di 14 anni, l’unica scultura esposta da Degas in vita. Ci sono poi i ritratti mondani degli anni Settanta, gli spaccati di vita moderna (con le corse dei cavalli e le ciminiere fumanti sullo sfondo, a immortalare una società che si diverte mentre qualcun altro è impegnato a produrre).
Alla maggior parte del pubblico senz’altro piaceranno soprattutto i dipinti e le sculture con cui l’artista ha raffigurato l’ambiente delle ballerine. Ma la citazione scelta dagli organizzatori (potete leggerla nella foto riprodotta qui sotto) è un monito a non cadere nella trappola del luogo comune, evitando quell’incomprensione di cui l’artista si è sempre sentito vittima!
Come anticipato sopra, l’esposizione alla Fondazione Beyeler di Basilea, si concentra sull’ultimo periodo della carriera di Degas, approssimativamente compreso tra gli anni 1886 e 1912 (l’artista abbandonò completamente l’attività qualche anno prima della morte, sopraggiunta il 27 settembre 1917).
E proprio la parte della produzione dedicata alle ballerine è il fulcro attorno a cui ruota la mostra che squaderna decine e decine di opere a tema. Passando da una sala all’altra i visitatori possono così assistere a una sorta di documentario in cui ogni singola opera rappresenta un fotogramma: le ballerine sono immortalate in ogni possibile movimento, durante le pause o alle prese con gli esercizi, sul palcoscenico o all’aperto.
Non mancano però opere di altro tema, come l’affascinante veduta del Vesuvio fumante (circa 1892), i ritratti di donne al bagno o intente alla toeletta. Il materiale esposto è notevole, sia per qualità che per quantità: il percorso inanella infatti oltre 150 opere, il doppio di quelle raccolte a Torino. A mio giudizio, però, la mostra avrebbe guadagnato in leggibilità rinunciando a qualche tela dedicata alle ballerine, mentre la scelta degli organizzatori italiani si fa apprezzare per il perfetto equilibrio e l’accorta disposizione delle opere.
Saul Stucchi
Didascalie:
Edgar Degas – Il défilé (Cavalli da corsa davanti alle tribune)
- 1866-1868; olio su carta applicata su tela; 46×61 cm (RF 1981)
- © RMN (Musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski – Réunion des Musée Nationaux/ distr. Alinari
Edgar Degas – Scene di guerra nel Medioevo
- 1865 circa; olio ed essenza su carta applicata su tela; 83,5×148,5 cm (RF 2208)
- © RMN (Musée d’Orsay) / Gérard Blot- Réunion des Musées Nationaux/ distr. Alinari
Edgar Degas – Trois danseuses (jupes bleues, corsages rouges)
- 1903 circa; pastello, 94×81 cm
- Fondation Beyeler, Riehen / Basel
- Photo: Peter Schibli, Bâle
Torino
www.mostradegas.it
Catalogo Skira
Degas – Fino al 27 gennaio 2013
- Fondation Beyeler
- Baselstrasse 101
- CH-4125 Riehen/Bâle (Basilea)
INFORMAZIONI
Svizzera Turismo
www.myswitzerland.com
Basel Tourismus
www.basel.com