La banda di suonatori è la prima cosa che colpisce nello spettacolo Il mio nome è nessuno. L’Ulisse in cartellone al Teatro Carcano di Milano fino a domenica 25 ottobre: è l’orchestra Sax in Progress dal Conservatorio Perosi di Campobasso. Viene subito da pensare che l’aspetto sonoro è spesso trascurato nelle nostre rappresentazioni (in primis mentali) dell’epica omerica. Riusciamo a immaginare le battaglie e i duelli ma fatichiamo a sentirne il rumore. Si rivela quindi un’ottima intuizione quella di affidare ai fiati le parti degli eserciti che si fronteggiano e si scontrano nel clangore delle armi: lo spettatore può così recuperare una dimensione preziosa.
Francesco Niccolini ha adattato per il palcoscenico le storie che Valerio Massimo Manfredi (presente alla prima milanese e salito sul palco al termine della recita a condividere gli applausi del folto pubblico) ha rimpastato dal materiale epico. La regia è di Alessio Pizzech, mentre Ulisse, il protagonista assoluto, è lui: Sebastiano Lo Monaco. A cui viene affidato quasi un monologo, un lungo racconto che si apre a brevi parentesi di dialogo con gli altri personaggi della storia, da Atena e Penelope a Telemaco, Achille e Aiace.
Mentre lo sfondo delle scene disegnate da Antonio Panzuto cambia col mutare della situazione (bellissimo quello di un azzurro alla Piero Guccione), Ulisse rimane saldo nella consapevolezza della sua centralità. La guerra di Troia, del resto, non è che la conseguenza del suo rifiuto di sposare la splendida Elena.
È un Odisseo “conservatore” quello di Manfredi, mosso non tanto da passioni personali (beh, sì, l’affare delle armi di Achille l’ha gestito male – potremmo dire prendendo a prestito il gergo aziendale – e il povero Aiace ha perso la testa…), quanto piuttosto dalla volontà di preservare la pace che la generazione precedente – quella degli Argonauti – è riuscita a imporre all’Ellade. È anche l’eroe civilizzatore che chiede il rispetto dei morti anche per i nemici, mentre i compagni si abbandonerebbero (e abbandoneranno) volentieri alla vendetta più brutale, animali contro animali.
In alcuni momenti lo spettacolo, soprattutto nella prima parte, accusa qualche rallentamento, mentre in altri pare scivolare verso il musical; molto intenso, invece, l’episodio delle morti di Patroclo (quasi una Deposizione) e di Achille. Nell’adattamento del testo, osiamo osservare, sarebbe forse servito un più equilibrato bilanciamento tra la parte iliadica e quella odissiaca che risulta sacrificata e condensata troppo in fretta…
Alla fine dello spettacolo Lo Monaco ha sollecitato il pubblico a diffondere l’invito a venire a teatro: lo facciamo volentieri, qui. E si è detto sorpreso nel constatare che una storia raccontata senza interruzione da quasi tremila anni continui a destare così grande interesse ed emozioni così forti. Il segreto, pensiamo, è l’assoluta contemporaneità del personaggio di Ulisse. Ulisse non è nessuno: siamo noi.
Saul Stucchi
Sebastiano Lo Monaco in
IL MIO NOME E’ NESSUNO. L’ULISSE
di Valerio Massimo Manfredi
Adattamento e drammaturgia testo Francesco Niccolini
Regia Alessio Pizzech
Con Maria Rosaria Carli, Turi Moricca, Carlo Calderone
e l’orchestra Sax in Progress dal Conservatorio Perosi di Campobasso
Scene Antonio Panzuto – Costumi Cristina Da Rold
Musiche originali Dario Arcidiacono, Davide Summaria
Luci Nevio Cavina
Produzione SiciliaTeatro
Dal 14 al 25 ottobre 2015
Teatro Carcano
Corso di Porta Romana 63
Milano
Orari feriali ore 20,30 – domenica ore 15,30 – lunedì riposo
Biglietti: poltronissima 34 €; balconata 25 €
Informazioni e prenotazioni: tel. 02.55181377 – 02.55181362
www.teatrocarcano.com