• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Luoghi
    • Italia
    • Europa
    • Mondo
    • A letto con ALIBI
  • Mostre
    • Arte
    • Fotografia
    • Storia
  • Spettacoli
    • Teatro & Cinema
    • Musica & Danza
  • Biblioteca
  • Interviste
  • Egitti

Alibi Online

Voi siete qui: Arte » Mostra “Hugo Pratt. Da Genova ai Mari del Sud”

5 Gennaio 2022 Scritto da Saul Stucchi

Mostra “Hugo Pratt. Da Genova ai Mari del Sud”

Tanti anni fa, ai tempi del liceo, durante una lezione sui poeti lirici, il professore di greco ci disse che Leopardi sarebbe stato un eccellente filologo. A una non comune acribia da studioso “il giovane favoloso” univa infatti un’eccezionale sensibilità poetica. Ripensavo a questo aneddoto ieri, mentre visitavo la mostra “Hugo Pratt. Da Genova ai Mari del Sud”, allestita al Palazzo Ducale di Genova, dove rimarrà aperta fino al prossimo 20 marzo.

Cartellone all'ingresso della mostra di Hugo Pratt al Palazzo Ducale di Genova (foto di Saul Stucchi)

L’esposizione, curata da Patrizia Zanotti e realizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e da CMS.Cultura, in collaborazione con CONG-Hugo Pratt Art Properties, è la quarta mostra dedicata a Corto Maltese e alle altre creazioni (creature!) di Pratt che ho avuto il piacere di visitare, dopo quelle al Museo d’Arte di Lugano (2011), al Palazzo Pepoli di Bologna (2017) e alla Fondazione Folon a La Hulpe in Vallonia (2019).

Pratt e Genova

Definire Pratt un poeta dei fumetti è riduttivo, anche se si trovava perfettamente a suo agio nella definizione di “fumettaro” perché non provava alcun complesso di inferiorità. Ma l’osservazione di una sua qualsiasi tavola rivela l’assoluta – filologica! – attenzione al dettaglio, sotto tutti i punti di vista. Si notino, per esempio, le correzioni ai disegni identificativi del velivolo da guerra nella tavola de Gli Scorpioni del deserto esposta in mostra.

Dopo la saletta che ospita il pannello con la cronologia della carriera dell’artista e la performance in studio di Elisabetta Catalano (dove più che identificarsi, Hugo e Corto letteralmente si sovrappongono), la prima sezione del percorso è dedicata al legame tra Pratt e Genova.

Fu grazie all’editore Florenzo Ivaldi, creatore della rivista Sgt. Kirk che Pratt poté pubblicare in Italia il materiale che aveva realizzato negli oltre dieci anni trascorsi in Argentina (dal 1950 al 1962). Lo raccontò lo stesso Pratt in All’ombra di Corto. Conversazioni con Dominique Petitfaux (Rizzoli, 1993): “Ivaldi ha dovuto vendere delle case per poter pubblicare questa rivista, si è quasi rovinato”. Un sentito ringraziamento da parte di tutti noi, dunque, a quel genovese generoso, scomparso giusto dieci anni fa.

Hugo Pratt, Corto Maltese, Una ballata del mare salato. © 1976 CONG S.A. Svizzera tutti i diritti riservati

Il percorso si dipana poi per sezioni tematiche: gli Indiani del nord est americano, l’Africa (tra parentesi: quale abisso separa Pratt da Hergé – di cui ho visitato recentemente la mostra al Museo Gulbenkian di Lisbona – sulla rappresentazione delle popolazioni africane!), le donne di Corto Maltese…

Lo spettacolo del mondo

Sulle pareti sono riprodotte citazioni dell’artista, come questa: “avevo 13 anni allora, ero in Etiopia e ancora non sapevo che lo spettacolo del mondo stava diventando il mio archivio vivo di disegnatore”. Molto originale la scelta di usare come teche le grandi casse per il trasporto di strumenti professionali: quelle che utilizzano musicisti e cineasti, per intenderci. Qua e là per le sale sono sparpagliati oggetti di scena: bauli, remi e reti, poltroncine del cinema. Ci sono anche l’apparecchiatura di un palombaro e un pupo siciliano da palcoscenico (il re saraceno Salatiello?).

Ad accompagnare il visitatore è la voce dello scrittore Marco Steiner, amico personale di Pratt (fu proprio lui a “battezzarlo” così…), autore dell’audio-guida che si può scaricare gratuitamente all’ingresso della mostra. Ricordatevi dunque di portare con voi gli auricolari. Nel caso li dimenticaste, sono in vendita alla biglietteria al costo di 1 € per la versione “mono” e di 1,50 € per quelli doppi. L’audio-guida è divisa in ventidue brevi capitoli, della durata di circa due minuti ciascuno, in cui Steiner si sofferma su altrettante opere di Pratt.

Mi ha particolarmente toccato il commento su Wheeling (è l’audio numero 11). Ne trascrivo un brano: “C’è tutto un mondo in questo acquerello. C’è tutto il percorso artistico di Hugo Pratt e la sua passione per gli Indiani d’America. Wheeling è un imponente romanzo storico che racconta, attraverso splendide immagini, il periodo della Guerra d’Indipendenza americana, in cui i nativi lottarono, inutilmente, contro le colonie inglesi per conservare la loro libertà”. E più avanti: “La forza evocativa delle immagini è straordinaria e si unisce a una ricerca storica preziosa e accuratissima”.

Hugo Pratt, Avevo un Appuntamento. © 1994 Cong S.A. Svizzera - Tutti i diritti riservati.

Pratt aveva raccolto oltre duemila volumi sugli Indiani d’America. Riempivano la sua stanza da letto nella casa di Grandvaux, sul lago di Lemano. Ma i libri compaiono spesso nelle storie di Corto e degli altri personaggi di Pratt. Si potrebbe (qualcuno forse l’ha già fatto) ricostruire la biblioteca di Pratt partendo dalle sue tavole. Proprio oggi, seguendo i petali della Rosa alchemica di Yeats, ho scoperto in rete una tesi di laurea sulla ricerca del Santo Graal nell’opera di Pratt…

Nell’audio n. 9 Steiner si sofferma invece su Butch Cassidy e io non ho potuto fare a meno di pensare al suo ultimo libro, “Nella musica del vento”.

Le mie preferite

Se dovessi limitarmi a indicare dieci opere di Pratt esposte in mostra, segnalerei le seguenti, ma solo dopo aver sottolineato che si tratta – è ovvio – di una selezione assolutamente personale:

  1. “Indian Mhoegan”, acquerello e tempera (1969). Da ammirare da vicino, come una tavola di Jan van Eyck.
  2. “Esther”, Farewell Ladies, acquerello e carboncino (1986).
  3. “Desert Army”, Corto Maltese, Le Etiopiche, acquerello e china (1979).
  4. Corto Maltese, Favola di Venezia, china (1979).
  5. “Tango”, serigrafia del 1986. Della sensuale composizione un quadretto in particolare stuzzica la mia immaginazione…
  6. “Corto Maltese in Africa”, acquerello del 1982.
  7. L’aviatrice Tracy Eberhard da “Donne d’avventura”, acquerello (1994).
  8. I gabbiani delle tavole di “Corto Maltese. Avevo un appuntamento”.
  9. La Bactriana da “Corto Maltese. La casa dorata di Samarcanda”, acquerello (1992).
  10. L’acquerello di “Wheeling” commentato da Marco Steiner nell’audio-guida.

Inevitabilmente (davvero sterminato è il lascito del Maestro) mancano in mostra alcune opere che mi sono molto care, come la tavola di Favola di Venezia con Corto Maltese davanti ai Leoni dell’Arsenale o l’acquerello El Giza in cui Corto dà le spalle alle piramidi.

Venezia, l’Egitto, Genova… Là fuori, anche in una grigia giornata invernale di pioggia, lo spettacolo del mondo è squadernato davanti ai nostri occhi. Dovremmo imparare da Pratt a guardarlo con meraviglia e tutta l’attenzione che merita. In questo consiste l’avventura più eccitante di tutte.

Saul Stucchi

Didascalie:

  • Corto Maltese, Una ballata del mare salato
    © 1976 CONG S.A. Svizzera – Tutti i diritti riservati
  • Avevo un Appuntamento
    © 1994 CONG S.A. Svizzera – Tutti i diritti riservati

Hugo Pratt
Da Genova ai Mari del Sud

Informazioni sulla mostra

Dove

Palazzo Ducale
Piazza Giacomo Matteotti 9, Genova

Quando

Dal 14 ottobre 2021 al 20 marzo 2022

Orari e prezzi

Orari: Lunedì 14.00 – 19.00
Martedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica 10.00 – 19.00
Venerdì 10.00 – 21.00
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Biglietti: intero 14 €; ridotto 12 €

Maggiori informazioni

Sito web ufficiale:

https://mostrapratt.it

Tweet
Pin
Share
0 Condivisioni

Archiviato in:Arte

Barra laterale primaria

blank

Boitani a Vimercate


Articoli recenti

  • La Collezione Thomas Walther in mostra a Torino
  • A Vimercate è l’ora della “Festa del Libro e degli Autori”
  • “I Luoghi dell’Adda”: programma dell’edizione 2022
  • Recensione di “Biglietto blu” di Sophie Mackintosh
  • A Milano: “I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori”

Footer

Informazioni

  • Chi siamo
  • Contatti
  • Informativa privacy & Cookie

La rivista online

ALIBI Online è una rivista digitale di turismo culturale, diretta dal giornalista Saul Stucchi. Si occupa di mostre d'arte, storia e archeologia, di cinema e teatro, di libri di narrativa e di saggistica, di viaggi in Italia e in Europa (con particolare attenzione alle capitali come Parigi, Madrid e Londra). Propone approfondimenti sulla cultura e la società attraverso interviste a scrittori, giornalisti, artisti e curatori di esposizioni.

Copyright © 2022 · ALIBI Online - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Milano; reg. n° 213 8 maggio 2009
Direttore Responsabile Saul Stucchi