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Voi siete qui: Teatro & Cinema » Omaggio a Trintignant: “Colpire al cuore” di Amelio

18 Giugno 2022 Scritto da LSD

Omaggio a Trintignant: “Colpire al cuore” di Amelio

Dopo la parentesi cilena con “Missing – Scomparso” di Costa-Gavras, torno in Italia. Resto tuttavia all’inizio degli anni Ottanta. Nel nostro Paese, tra i vari problemi, c’era anche quello del terrorismo. E il film “Colpire al cuore” di Gianni Amelio (1983) si svolge in questo difficile periodo, muovendosi tra le inafferrabili Brigate Rosse (e la loro giustizia proletaria) e una famiglia della medio alta borghesia di Milano.

Fausto Rossi e Jean-Louis Trintignant in una scena del film "Colpire al cuore" di Gianni Amelio

La pellicola rappresenta una delle più preziose testimonianze della tensione emotiva di quegli anni.

Come al solito non racconterò la trama, ma mi preme porre l’accento almeno sul titolo. “Colpire al cuore” era lo slogan delle BR: con queste parole, intendevano esprimere il concetto che la loro lotta aveva come obiettivo il centro stesso dello Stato.

“Colpire al cuore” può essere inteso, però, anche come un modo per parlare dei rapporti più intimi all’interno di una famiglia: proprio quello che interessa di più ai due sceneggiatori (Amelio e Vincenzo Cerami).

La famiglia in discussione

Siamo alla fine degli anni Settanta. Prima, in Italia c’era stato il famoso Sessantotto, che – al di là di come lo si voglia giudicare – aveva rappresentato il momento di discussione e poi di rottura per molte istituzioni “sacre”. Così, sotto i colpi degli studenti e degli operai, erano entrati in crisi la scuola, la fabbrica, il modello di società e la famiglia.

Mi fermo su quest’ultima: difficile far capire a chi non c’era in quel periodo cosa significassero il padre/padrone, la madre/angelo del focolare e i figli/servi della gleba.

Quando esce il film, almeno negli strati più alti della società, le cose sono cambiate. Addirittura, in questa pellicola, oltre la noia del vivere in famiglia senza comunicare, si assiste a uno strano capovolgimento di ruoli: il figlio quindicenne timido, conservatore e amante dell’ordine, contrapposto a un padre guascone, simpatico e colto.

Ha detto Amelio: “Di tutti i miei film, è quello più duro, che meno concede, terribile, con una prima parte straziante per quanto si possa vedere che il regista cerca di tenersi freddo e fermo. Questa cosa mi è costata proprio fatica, mentale e fisica”.

C’è da aggiungere il modo in cui la pellicola viene realizzata. Lo stile di Amelio è discreto, schivo. In tanti passaggi del film le immagini prendono il posto delle parole e allo spettatore sembra quasi di calarsi nel profondo dell’anima dei suoi protagonisti, tanto che il regista veramente colpisce al cuore.

Racconto le vicissitudini della pellicola. Gianni Amelio, dopo aver lavorato per anni nella televisione di Stato, finanziato dalla stessa RAI, con “Colpire al cuore” approda al suo primo lungometraggio, ma, non senza polemiche. Considerando il periodo storico trattato, allora ancora attuale, il film arriva nelle sale solo sei mesi dopo essere stato presentato a Venezia e – quasi da non credere – è mandato in onda dalla RAI solo nel 1987, in seconda serata.

Gianni Amelio

Come al solito, qualche notizia sul regista. Gianni Amelio è nato nel 1945 in un paesino in provincia di Catanzaro. Poco dopo la nascita del figlio, il padre va in Argentina a lavorare con il nonno e Gianni passa gran parte dell’infanzia e dell’adolescenza con la mamma e la nonna: l’assenza della figura paterna sarà poi una costante dei suoi lavori.

Dopo la laurea in filosofia, si avvicina la cinema e, approdato a Roma, lavora come operatore e aiuto regista in sei pellicole. Ma il suo impegno maggiore è rivolto alla televisione: dirige servizi per diverse rubriche, è assistente di Ugo Gregoretti, gira caroselli pubblicitari e cura la regia di alcuni documentari industriali.

Come detto, esordisce sul grande schermo con “Colpire al cuore”, cui fanno seguito altri dodici titoli, tutti legati a temi sociali o a rapporti familiari.

Io ho raccontato di figli che non erano figli, ma era come se lo fossero, o di figli che erano figli ma qualcuno non li riconosceva […] La famiglia ‘giusta’ è quella inventata, trovata strada facendo […] Nei miei film i padri reali sono padri che a volte ti abbandonano, anche quando sono presenti”.

Il film che lo fa conoscere a livello internazionale è “Porte aperte” (1990), cui seguono “Il ladro di bambini” (1992), “Lamerica” (1994), “Così ridevano” (1998), Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia.

Con il suo penultimo film (“Hammamet”, 2020) è tornato a dividere il pubblico, raccontando a suo modo, la controversa figura di Bettino Craxi.

Note e osservazioni

Torno alla messa in onda del film in televisione, dopo cinque anni dall’uscita in sala. Il capostruttura RAI Paolo Valmarana, per trasmetterlo, impose anche, nella parte finale, l’inserimento di un retorico dialogo nel quale era messo in chiaro che “Colpire al cuore” non giustificava in alcun modo il terrorismo.

Tra gli attori, oltre al bravissimo Jean-Louis Trintignant (scomparso ieri all’età di 91 anni, ndr), la sorpresa del film fu il giovanissimo Fausto Rossi (figlio dell’architetto Aldo Rossi), alla sua prima esperienza nel cinema. Fausto recita insieme con la propria vera madre (Sonia Gessner) e con la reale sorella (Vera Rossi), ovviamente nei ruoli di madre e sorella. Nonostante i riconoscimenti per la sua recitazione, Rossi non ha più voluto girare altri film.

E chiudo ancora una volta con il gossip.

Alla mia età sarebbe un po’ tardivo, forse ridicolo. Altri dovrebbero essere i coming out davvero importanti, di chi froda il fisco per esempio, di chi usa la politica per arricchirsi. Comunque credo che chi ha una vita molto visibile, abbia il dovere della sincerità: e allora sì, lo dico per tutti gli omosessuali, felici o no, io sono omosessuale”.

Dichiarazione rilasciata nel 2014

Ma forse non tutti sanno che Amelio è anche padre, avendo accettato di adottare un ragazzo albanese di 16 anni quando girava “Lamerica”. Ora Luan (questo il suo nome) è sposato con una polacca e ha tre figlie.

L S D

Colpire al cuore

  • Regia: Gianni Amelio
  • Soggetto: Gianni Amelio
  • Sceneggiatura: Vincenzo Cerami
  • Interpreti: Jean-Louis Trintignant, Fausto Rossi, Laura Morante, Sonia Gessner, Vanni Corbellini, Sandro Ferrari, Laura Nucci, Matteo Cerami, Vera Rossi
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