Nessuno ha ancora capito se la morte sia un punto o una virgola.
Cesare Mori, prefetto italiano
Finalmente un luogo che vale la pena di visitare
Giunti alla terza puntata del nostro reportage dagli USA, ecco finalmente un luogo che vale la pena di visitare. In realtà, non c’è praticamente nulla. Solo una depressione (86 metri sotto il livello del mare) quasi completamente desertica che si estende per diverse miglia (lunghezza 225 km e larghezza media 40 km).
Tuttavia è un posto con un fascino particolare. Non ripensando all’epopea di quanti ci sono trovati in mezzo* (e ci sono rimasti per l’eternità), resta la suggestione data da un paesaggio in cui manca del tutto l’elemento umano.
Quando ci siamo passati, oltre a qualche scarna pianta grassa, abbiamo incontrato un coyote femmina (nella foto), che però, non soltanto non aveva alcunché di pericoloso, ma sembrava il simbolo stesso di come il deserto possa agire anche sugli animali.
Per chi ha fatto questo tipo di esperienza, il deserto è simile a quando si raggiunge la cima di una montagna: ti senti “staccato” dal mondo e ti sembra quasi di comunicare solo con il cielo.
* Il nome Death Valley deriverebbe da uno dei tanti pionieri che, riuscito a sopravvivere dopo averla attraversata, esclamò : “Grazie a Dio, siamo usciti da questa valle della morte!”. Era il periodo in cui, attratti dalla “corsa all’oro”, numerosi cercatori, diretti in California, lasciavano la vita nella valle.
L D S