New York è una città in piedi.
Louis-Ferdinand Céline
Ottava puntata: i grattacieli di New York
Per l’ottava puntata del nostro reportage dagli USA restiamo a New York, ma entriamo un po’ più nel dettaglio. In primo luogo, ovviamente, i suoi grattacieli. Camminavo per una qualsiasi strada; ho alzato gli occhi verso il cielo e, quasi, non vedevo l’azzurro. Sopra la mia testa tanti di quei palazzoni che impedivano, dal basso, di notare le nuvole, il sole o altro.
Prima considerazione: è vero che un grattacielo per noi Italiani è sempre una novità; però, è anche vero che – come accade in tutti i campi – una quantità enorme, te li rende normali, consueti, privi del fascino (anche estetico in diversi casi) che hanno.
Seconda considerazione: tralasciando il discorso secondo cui la mancanza di spazio abitativo e per uffici ha reso necessario espandersi verso l’alto, mi punge una domanda di natura “religiosa”.
A me i grattacieli ricordano tanto la biblica “torre di Babele”, mi sembrano il disperato tentativo dell’uomo di innalzarsi fino al cielo e magari più su (peccato di superbia). In un’occasione, sulla famosa “Quinta Strada”, mi sono fermato a osservare una chiesa stretta tra due grattacieli: davvero una strana impressione.
L D S