Fino al 21 ottobre il Teatro Franco Parenti di Milano propone per la sua Sala Grande lo spettacolo “Who is the king – La serie”. Anzi: gli spettacoli. Sì, perché questa versione serial da Shakespeare si articola negli episodi I e II tratti rispettivamente dal Riccardo II e dalla prima parte dell’Enrico IV.
Il progetto porta la firma di Lino Musella, Andrea Baracco e Paolo Mazzarelli (Musella e Mazzarelli condividono anche la drammaturgia e la regia) ed è una produzione dello stesso Franco Parenti con La Pirandelliana e Marche Teatro, in collaborazione con Napoli Teatro Festival Italia.
Le due opere si possono vedere separatamente, ma è consigliabile scegliere l’opzione “maratona” (proprio come per le serie TV a cui s’ispira l’allestimento). Le 3 ore, interrotte da un breve intervallo, voleranno tra un tradimento e l’altro, tra minacce e duelli, buoni consigli mai seguiti, troni desiderati, conquistati e persi.
Che Shakespeare alla sua epoca fosse dannatamente British Pop non lo scoprono certo Musella e Mazzarelli. Proprio le opere qui presentate sono tra quelle che maggiormente esprimono lo “spirito nazionale” inglese. Ai tempi gli spettatori del Globe e degli altri teatri londinesi devono averle recepite (e gustate) come noi facciamo con Gomorra et similia.
Ma il merito del progetto – o almeno dei primi due episodi visti in scena – è quello di “tradurre” in linguaggio contemporaneo il plot del dramma storico. Questo vale in realtà soprattutto per l’Enrico IV parte I. Più classico è l’approccio al Riccardo II, una delle opere più intense e problematiche e forse anche per questo meno rappresentate di Shakespeare (ricordo il Riccardo II di Peter Stein interpretato da Maddalena Crippa, visto l’anno scorso al Teatro Romano di Verona).
Qui è Mazzarelli a vestire – per poi svestirli – i panni del sovrano Plantageneto. Debosciato epicureo quando è sul trono, Riccardo diventa consapevole della regalità, e della sacralità che vi è indissolubilmente legata, soltanto dopo l’abdicazione forzata. E quando va alla Torre è un Cristo deriso e colpito che ha bevuto l’amaro calice del tradimento (I’d better take my place / Lift this glass of blood / Try to say the Grace canta Leonard Cohen in Seemed the better way…).
L’illuminazione è sapientemente disegnata da Pietro Sperduti: belli soprattutto i tagli orizzontali! Vi corrispondono il suono e le musiche originali di Luca Canciello, dai toni dark e gotici. A dominare le scene curate da Paola Castrignanò (mentre i bei costumi sono di Marta Genovese) è la sontuosa e insieme macabra tenda che simboleggia il potere regale e il sangue che scorre copioso per conquistare e perdere la corona.
Sul palcoscenico insieme a Paolo Mazzarelli e Lino Musella ci sono Massimo Foschi e Marco Foschi (padre e figlio), Annibale Pavone, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase, Josafat Vagni, Laura Graziosi e Giulia Salvarani.
Nell’Enrico IV parte prima prevale la farsa “alla napoletana” con Musella in un straordinario Falstaff. La scena in cui lui e Marco Foschi interpretano Falstaff e il Principe che recitano e si scambiano i ruoli è uno dei momenti più intensi dell’intero spettacolo, insieme al soliloquio di Riccardo II Mazzarelli.
Principe – Bene, fa’ tu la parte di mio padre e interrogami sui particolari della mia vita.
Falstaff – D’accordo, proviamo. Facciamo conto che questa sedia sia il trono, questo pugnale lo scettro e questo cuscino la corona.
Saul Stucchi
Foto di Salvatore Pastore)
Dal 9 al 21 ottobre 2018
WHO IS THE KING – LA SERIE
- Un progetto di Lino Musella, Andrea Baracco, Paolo Mazzarelli
- drammaturgia e regia Lino Musella, Paolo Mazzarelli
- con Massimo Foschi, Marco Foschi, Annibale Pavone, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase, Josafat Vagni, Laura Graziosi, Giulia Salvarani, Paolo Mazzarelli, Lino Musella
- luci Pietro Sperduti – scene Paola Castrignanò – costumi Marta Genovese
- sound design e musiche originali Luca Canciello
Teatro Franco Parenti
Via Pier Lombardo 14
Milano
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