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Voi siete qui: Teatro & Cinema » “Who is the king”: Shakespeare come una serie TV

19 Ottobre 2018 Scritto da Saul Stucchi

“Who is the king”: Shakespeare come una serie TV

Petro Mazzarelli in "Who is the king" (foto di Salvatore Pastore)Fino al 21 ottobre il Teatro Franco Parenti di Milano propone per la sua Sala Grande lo spettacolo “Who is the king – La serie”. Anzi: gli spettacoli. Sì, perché questa versione serial da Shakespeare si articola negli episodi I e II tratti rispettivamente dal Riccardo II e dalla prima parte dell’Enrico IV.

Il progetto porta la firma di Lino Musella, Andrea Baracco e Paolo Mazzarelli (Musella e Mazzarelli condividono anche la drammaturgia e la regia) ed è una produzione dello stesso Franco Parenti con La Pirandelliana e Marche Teatro, in collaborazione con Napoli Teatro Festival Italia.

Le due opere si possono vedere separatamente, ma è consigliabile scegliere l’opzione “maratona” (proprio come per le serie TV a cui s’ispira l’allestimento). Le 3 ore, interrotte da un breve intervallo, voleranno tra un tradimento e l’altro, tra minacce e duelli, buoni consigli mai seguiti, troni desiderati, conquistati e persi.

Una scena dello spettacolo "Who is the king"Che Shakespeare alla sua epoca fosse dannatamente British Pop non lo scoprono certo Musella e Mazzarelli. Proprio le opere qui presentate sono tra quelle che maggiormente esprimono lo “spirito nazionale” inglese. Ai tempi gli spettatori del Globe e degli altri teatri londinesi devono averle recepite (e gustate) come noi facciamo con Gomorra et similia.

Ma il merito del progetto – o almeno dei primi due episodi visti in scena – è quello di “tradurre” in linguaggio contemporaneo il plot del dramma storico. Questo vale in realtà soprattutto per l’Enrico IV parte I. Più classico è l’approccio al Riccardo II, una delle opere più intense e problematiche e forse anche per questo meno rappresentate di Shakespeare (ricordo il Riccardo II di Peter Stein interpretato da Maddalena Crippa, visto l’anno scorso al Teatro Romano di Verona).

Qui è Mazzarelli a vestire – per poi svestirli – i panni del sovrano Plantageneto. Debosciato epicureo quando è sul trono, Riccardo diventa consapevole della regalità, e della sacralità che vi è indissolubilmente legata, soltanto dopo l’abdicazione forzata. E quando va alla Torre è un Cristo deriso e colpito che ha bevuto l’amaro calice del tradimento (I’d better take my place / Lift this glass of blood / Try to say the Grace canta Leonard Cohen in Seemed the better way…).

L’illuminazione è sapientemente disegnata da Pietro Sperduti: belli soprattutto i tagli orizzontali! Vi corrispondono il suono e le musiche originali di Luca Canciello, dai toni dark e gotici. A dominare le scene curate da Paola Castrignanò (mentre i bei costumi sono di Marta Genovese) è la sontuosa e insieme macabra tenda che simboleggia il potere regale e il sangue che scorre copioso per conquistare e perdere la corona.

Sul palcoscenico insieme a Paolo Mazzarelli e Lino Musella ci sono Massimo Foschi e Marco Foschi (padre e figlio), Annibale Pavone, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase, Josafat Vagni, Laura Graziosi e Giulia Salvarani.

Nell’Enrico IV parte prima prevale la farsa “alla napoletana” con Musella in un straordinario Falstaff. La scena in cui lui e Marco Foschi interpretano Falstaff e il Principe che recitano e si scambiano i ruoli è uno dei momenti più intensi dell’intero spettacolo, insieme al soliloquio di Riccardo II Mazzarelli.

Principe – Bene, fa’ tu la parte di mio padre e interrogami sui particolari della mia vita.
Falstaff – D’accordo, proviamo. Facciamo conto che questa sedia sia il trono, questo pugnale lo scettro e questo cuscino la corona.
Saul Stucchi
Foto di Salvatore Pastore)

Dal 9 al 21 ottobre 2018

WHO IS THE KING – LA SERIE

  • Un progetto di Lino Musella, Andrea Baracco, Paolo Mazzarelli
  • drammaturgia e regia Lino Musella, Paolo Mazzarelli
  • con Massimo Foschi, Marco Foschi, Annibale Pavone, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase, Josafat Vagni, Laura Graziosi, Giulia Salvarani, Paolo Mazzarelli, Lino Musella
  • luci Pietro Sperduti – scene Paola Castrignanò – costumi Marta Genovese
  • sound design e musiche originali Luca Canciello

Teatro Franco Parenti 
Via Pier Lombardo 14
Milano

Informazioni su orari e prezzi dei biglietti:

www.teatrofrancoparenti.it

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