Si potrà visitare fino al prossimo 19 marzo la mostra “Artemisia Gentileschi a Napoli”. È allestita alle Gallerie d’Italia di Napoli, nella centralissima via Toledo, e curata da Antonio Ernesto Denunzio e Giuseppe Porzio, con la consulenza speciale di Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery di Londra, istituzione che ha collaborato alla realizzazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, l’Archivio di Stato di Napoli e l’Università degli Studi “L’Orientale” del capoluogo campano.
Presenta al pubblico circa una cinquantina di opere, di cui ventuno della stessa Artemisia Gentileschi, a cominciare dall’Autoritratto come santa Caterina d’Alessandria – prestato proprio dalla National Gallery – che apre il percorso espositivo. Questo si articola attorno ad alcuni temi come “Sante vergini e martiri”, “Eros e Thanatos”, “Favole mitologiche”…

Fatti pochi passi il visitatore può leggere questo brano tratto da Vite de’ pittori, scultori, ed architetti napoletani di Bernardo De Dominici (1743):
Accadde in quel tempo la venuta in Napoli di Artemisia Gentileschi […] e perché venne ella ben corredata di lettere di favore al viceré di quel tempo, e ad altri signori napoletani, fu grande il grido che si sparse per la città delle di lei opere di pittura […]”.
E poi, in una teca, una medaglia con il ritratto di Fernando Afán de Ribera y Enríquez, III duca di Alcalá, realizzata da Giulio De Grazia, concessa dal Museo Archeologico Nazionale di Madrid (come altre opere provenienti dalla Spagna, ma non solo quelle, non è permesso fotografarla, a differenza di altri pezzi esposti: chissà perché…).
Non solo Artemisia
A corredo dei dipinti di Artemisia sono stati selezionati lavori di altri artisti contemporanei, tra cui il padre Orazio Gentileschi, di cui il Palacio Real di Madrid ha prestato Cristo e la samaritana al pozzo, mentre il Palacio Real de San Ildefonso ha mandato la Madonna con il Bambino (Madonna del Rosario), dipinto a olio su rame dalla figlia. I prestiti vengono anche da molto più lontano, come il San Giacomo Maggiore di Guido Reni, inviato dal Museum of Fine Arts di Houston.

Non va trascurato l’apporto dei collezionisti privati: su tutti quello che ha permesso di ammirare la tela di Susanna e i vecchi, proprietà di un facoltoso londinese. A parer mio questa versione, di formato verticale (si noti in primo piano il paio di zoccoli azzurri un po’ frivoli), è più bella di quella conservata alla Pinacoteca Nazionale di Bologna. Per quest’ultima, sempre a mio modesto giudizio, Artemisia perde il confronto diretto con quella dipinta da Giovanni Francesco Di Rosa, detto Pacecco, conservata a Capodimonte.
Versioni a confronto
A metà del percorso ci sono alcune sedie. Da lì si può fare il confronto diretto tra alcuni artisti impegnati in due temi iconografici: quello, appunto, di Susanna importunata dai viscidi vecchioni, e quello di Lot con le figlie. Prendendo posizione su una delle sedie si avrà questa visione della parete di fronte: a sinistra la Susanna “bolognese” di Artemisia; al centro Lot e le figlie di Agostino Beltrano (Agostiniello), olio su tela prestato dalla Collezione Molinari Pradelli di Marano di Castenaso (BO); a destra Susanna e i vecchi del Pacecco, dal Museo e Real Bosco di Capodimonte.
Sulla parete del proprio lato, invece, si hanno Lot e le figlie di Hendrick De Somer (Enrico Fiammingo), dalle Thyssen-Bornemisza Collections e la versione di Andrea Vaccaro (concessa da Jonathan Ruffer di Bishop Auckland, in Inghilterra). Invito i visitatori a osservare come i tre artisti rendano lo sguardo del patriarca biblico, nipote di Abramo. Vaccaro lo fa concupiscente, Beltrano paralizzato e De Somer assente.

Altri confronti si possono fare lungo il percorso, tra varie versioni di Santa Caterina, Giuditta, Bethsabea al bagno, ma anche di Catone (una particolarmente truce!). L’onore di chiudere il percorso non poteva che essere riservato ad Artemisia, con il Trionfo di Galatea dalla National Gallery of Art di Washington e Corisca e il satiro, da collezione privata.
Prima di uscire è d’obbligo una visita alle collezioni permanenti, per cui rimando al mio articolo “Da non perdere alle Gallerie d’Italia di Napoli”.
Saul Stucchi
Didascalie:
- Artemisia Gentileschi
Sansone e Dalila, 1630-1638 ca
Olio su tela, 90,5 x 109,5 cm
Collezione Intesa Sanpaolo
Gallerie d’Italia – Napoli
Archivio Patrimonio Artistico Intesa Sanpaolo / foto Luciano Pedicini, Napoli - Artemisia Gentileschi
Santa Caterina d’Alessandria
Olio su tela, 90 × 75,40 cm
Stoccolma, Nationalmuseum
Purchase 2019 Wiros Fund, inv. NM 7538
Photo: Cecilia Heisser / Nationalmuseum
Artemisia Gentileschi a Napoli
Informazioni sulla mostraDove
Gallerie d’ItaliaVia Toledo 177, Napoli
Quando
Dal 3 dicembre 2022 al 19 marzo 2023Orari e prezzi
Orari: da martedì a venerdì 10.00 – 19.00sabato e domenica 10.00 – 20.00
lunedì chiuso
ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Biglietti: intero 7 €; ridotto 4 €
ingresso gratuito per convenzionati, scuole, minori di 18 anni e clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo