Quante volte avete visitato il Museo del Louvre a Parigi? Almeno una, spero! Per numerose che siano state, sicuramente nessuna visita è mai stata come quella guidata da Alex Cecchetti.
Al Louvre senza andare al Louvre
Non ci credete? Per convincervene partecipate al suo spettacolo “Louvre” al Teatro dell’Arte delle Triennale di Milano. È diviso in due parti: rispettivamente “Louvre I – Dipartimento delle antichità greche, etrusche e romane” dal 13 al 15 giugno e “Louvre II – Dipartimento della pittura italiana” dal 16 al 18.
Come al Teatro dell’Arte della Triennale?! Sì, avete capito bene. Lo spettacolo è una visita al Louvre senza andare al Louvre. O meglio: senza andarvi fisicamente. Perché al Louvre Cecchetti porta davvero gli spettatori – visitatori. E la scelta del verbo “partecipare” è tutt’altro che casuale.
Essendo una visita guidata a tutti gli effetti non ci si siede sulla poltroncina (il solo vedere una sedia, del resto, fa provare un senso di stanchezza, vero?), ma ci si muove per gli spazi del teatro come se fossero le sale del museo parigino, in particolare la Sala del Maneggio. Un consiglio: non dite che è la vostra preferita!
Spettatori attori
“Stasera non ci sono gli Egizi”, esordisce Cecchetti. Ed è un peccato, aggiunge, perché gli Egizi avevano un sacco di animali, mentre Greci e Romani, diciamocelo, ne avevano pochi. Gli spettatori sono già disorientati: alcuni sorridono, altri sono perplessi, altri ancora mostrano il volto tirato di chi oppone resistenza e vorrebbe tanto trovarsi seduto sulla poltroncina per assistere a uno spettacolo “classico”.
Ma siamo già davanti alla scalinata e lì dovrebbe esserci la Nike di Samotracia che però è in restauro (completato anche grazie al modesto contributo di chi scrive. Oui, je suis mécène.).
“Solo performance”
Con una voce che ricorda quella di Nanni Moretti e gesti che ricordano quelli di Corrado Guzzanti, mescolati a francesismi come sarcofàgio (l’artista – poeta – performer è nato a Terni, ma da tempo risiede a Parigi), Cecchetti si sposta avanti e indietro, alla ricerca dei capolavori da mostrare.
Chissà come gli sarà venuta l’idea di questa “solo performance”. Probabilmente avrà osservato con attenzione le visite guidate al Louvre, le mosse delle guide e quelle dei turisti, le opere – totem davanti a cui si sosta per una manciata di secondi e quelle trascurate, le didascalie e i dettagli dei capolavori, in particolare quelli anatomici (capezzoli e peni su tutti).
Statue greche e statue romane, teste, busti, panneggi e posture. Queste ultime “naturalissime”, scherza Cecchetti mentre “modella” una spettatrice come fosse una ninfa, spiegandole che non deve appoggiare le braccia alla testa perché i capelli sono di marmo…
Se la Sala del Maneggio si chiama così, sicuramente ci saranno stati i cavalli. Ma dove sono finiti? Non rispondete che se li saranno mangiati! Eccoli lì, invece, sulle colonne. E più in là ci sono i quattro satiri, giganteschi telamoni di marmo di epoca imperiale, appartenuti al cardinale Alessandro Albani, nipote di papa Clemente XI.
L’Ermafrodito Mazzarino
Ma è su un altro capolavoro che si concentra la visita – performance di Cecchetti: il celebre “Ermafrodito Mazzarino” o “Narciso”. Raccontando la storia di questa statua puzzle rievoca le vicende di Francia (che s’intrecciano a quelle d’Europa), del cardinale Mazzarino, primo ministro di Luigi XIV il Re Sole, e delle sue bellissime nipoti, ciascuna delle quali mostrava attraenti e pericolosissime forme da montagne russe.
Seduti in cerchio sul palcoscenico del teatro, gli spettatori ormai attori, partecipano alla storia di Ortensia Mancini, maritata a un nobile che aveva uno dei cognomi più antichi (e lunghi) di Francia, si faceva le ginocchia come mele a furia di stare inginocchiato a pregare e cavava i denti alle serve perché non provocassero con il sorriso gli uomini del castello, abbellito dalle statue della collezione del Cardinale.
Non c’è dubbio che il Louvre così non l’avete mai visitato. E io nemmeno. Non vedo l’ora di tornarci.
Saul Stucchi
Dal 13 al 18 giugno 2017
Alex Cecchetti
Louvre I e Louvre II
- Orari: da martedì a sabato 21.00; domenica 16.30
- Durata: 1 ora e 30 minuti
- Biglietti: intero 15 €; ridotto 10/7 €
Triennale Teatro dell’Arte
viale Alemagna 6
Milano
Informazioni:
Tel. 02.72434258