Aggiornamento del 1° aprile: l’inaugurazione, inizialmente prevista per il 10 aprile, è rimandata a data da destinarsi a causa della proroga dei provvedimenti per il contenimento del Covid-19. Informeremo i lettori appena questa data verrà comunicata.
Sarà difficile scegliere cosa visitare appena torneremo alla vita “normale”, tante sono le nuove proposte, i desiderata, i luoghi del cuore: musei e mostre, ville, palazzi e castelli, giardini e parchi. Nella mia lista personale trovano posto – nelle posizioni più alte – Brescia e Piacenza. Nella prima devo tornare assolutamente per vedere, finalmente!, la Vittoria Alata restaurata e il nuovo allestimento museale del Capitolium che porta la firma dell’architetto e artista spagnolo Juan Navarro Baldeweg.
Il connubio di antico e moderno mi riporterà anche a Piacenza, dove il 10 aprile verrà inaugurato il nuovo allestimento della sezione romana del Museo Archeologico, parte dei Musei Civici in Palazzo Farnese.

Ci sono stato l’ultima volta alla fine del 2018 per la bella mostra su Annibale curata dal professor Giovanni Brizzi. Con lui avevo intrattenuto una piacevole chiacchierata a proposito della moda tutta italiana di produrre esposizioni quasi esclusivamente sui nemici di Roma, mentre all’estero non si fanno questi problemi: i Romani, anzi, sono sempre di moda…
Lo dimostra, tra gli ultimi esempi, la mostra che sarà allestita nei prossimi mesi al Museo della Romanità di Nîmes. Dovrebbe aprire il 13 maggio e sarà intitolata “L’Empereur romain, un mortel parmi les dieux”, ovvero “L’imperatore romano, un mortale tra gli dei”.
Il percorso espositivo
Ma torniamo a Piacenza, per ora in senso figurato, in attesa di poterlo fare fisicamente. Il nuovo percorso di visita presenterà circa 1200 reperti disposti lungo quindici sale che coprono un arco temporale che si srotola dalla fondazione di Placentia nel 218 a.C. fino al VI secolo d.C., quando vi si stabilirono i Longobardi.
A quest’ultima fase (dove l’aggettivo, ovviamente, ha valore soltanto relativo, per quanto riguarda il percorso) appartiene il tremisse in oro coniato a Piacenza sotto il regno di Liutprando (712-744 d.C.). La scansione è tematica, agglutinata attorno ad argomenti come le istituzioni cittadine, l’economia, la vita quotidiana, la religione e il ruolo del fiume Po.
Il nuovo allestimento è finanziato con fondi europei stanziati dalla Regione Emilia-Romagna e con risorse del Comune di Piacenza e fa parte del progetto di Piacenza 2020/21, il ricco calendario di eventi culturali, promosso dal Comune di Piacenza, dalla Fondazione Piacenza e Vigevano, dalla Diocesi Piacenza-Bobbio, dalla Camera di Commercio di Piacenza (ne abbiamo scritto a proposito dell’iniziativa “PaladinoPiacenza”).

La riqualificazione dei sotterranei mette in risalto i gioielli della collezione, a cominciare dal fegato etrusco detto appunto “Fegato di Piacenza” (datato alla fine del II – inizi del I secolo a.C.) e dalla statua panneggiata opera dello scultore ateniese Kleoménes. E poi il mosaico con decorazioni di cigni e di una lira, la sfinge alata, il letto in legno con rivestimento in osso bovino, le antefisse e una scacchiera in terracotta, perché – è bene saperlo – i Romani non passavano tutto il tempo a fare la guerra!
Saul Stucchi
Foto di Carlo Vannini
Musei Civici
Palazzo Farnese
Piazza Cittadella 29
Piacenza
Dal 10 aprile 2021
Biglietti: tutte le sezioni dei Musei di Palazzo Farnese intero 8 €; ridotto 5 €. Alla sezione romana si accede con il biglietto d’ingresso dei musei
Informazioni biglietteria:
Tel. 0523.492658