Se anche voi, come me, amate l’antico Egitto, sarete curiosi di conoscere gli appuntamenti che il Museo Egizio di Torino – purtroppo ancora chiuso “in ottemperanza alle disposizioni governative” – ha messo in calendario nel mese di febbraio 2021. Si tratta ovviamente di incontri da seguire online, sulla pagina Facebook oppure sul canale Youtube del Museo Egizio.

Il tempo nell’arte egizia
Giovedì 4 febbraio alle ore 18.00 il curatore Federico Poole, introdotto dalla collega Alessia Fassone, terrà una conferenza egittologica sul tema “Il tempo nell’arte egizia”.
Personalmente sono curioso di sentire come il dottor Poole affronterà un argomento così “tosto”. Chi ha letto “Giuseppe e i suoi fratelli” di Thomas Mann sa bene il ruolo (e il peso) che l’autore riconosce al tempo nella vicenda del suo beniamino (!) Giuseppe. Mann dedica molte pagine dei quattro romanzi che compongono l’appassionante affresco mitico-storico a riflettere sul suo scorrere, sulla sua suddivisione in frazioni e periodi e sul suo significato… A cominciare dalla prima che si apre con il pregnante incipit “Profondo è il pozzo del passato. O non dovremmo dirlo imperscrutabile?”.
Ma diamo tempo al tempo e restiamo in attesa della conferenza.
Gli scavi a Deir el-Bahari
Il secondo appuntamento è fissato per martedì 9 febbraio, sempre alle ore 18.00, e avrà per protagonista il professor Antonio Javier Morales Rondán della Universidad de Alcalá in Spagna. La conferenza egittologica è organizzata dal Museo Egizio in collaborazione con ACME, Associazione Amici Collaboratori del Museo Egizio. Sarà tenuta in lingua inglese e verrà introdotta dal Direttore del Museo, Christian Greco.
Il titolo non ha il dono della sintesi, ma promette un’interessante immersione nella storia di uno dei luoghi più affascinanti dell’intero Egitto: “Early Middle Kingdom elite officials and royal strategies at Thebes: recent works by the University of Alcalá Expedition at Deir el-Bahari”.
La missione archeologica dell’università spagnola, insieme al “Middle Kingdom Theban Project”, coordinato dalla stessa università, negli ultimi quattro anni ha scavato e indagato numerosi monumenti funerari delle aree di Deir el-Bahari e Asasif. Più precisamente i monumenti sono ascrivibili a:
- nobile Henenu (TT 313 / MMA 510)
- visir Ipi (TT 315 / MMA 516)
- supervisore dell’harem Djari (TT 366 / MMA 820)
- visir Dagi (TT 103 / MMA 807)
- tomba di Neferhotep (TT 316 / MMA 518)
- due tombe “non finite” (MMA 519- 520)
- un grande complesso (MMA 521)
Le sigle TT e MMA indicano rispettivamente le “Theban Tombs” e le tombe scavate da Herbert Eustis Winlock per conto del Metropolitan Museum of Art di New York.
Il professor Morales illustrerà gli obiettivi principali del progetto in cui è coinvolto, aggiornando il pubblico italiano – ma non solo, visto che la conferenza sarà trasmessa online in inglese – sulle più recenti scoperte della spedizione archeologica.
Saul Stucchi