Se ancora non l’avete visitata, non perdete tempo. Chiuderà infatti i battenti il prossimo 10 aprile la mostra Lee Miller – Man Ray. Fashion, Love, War allestita al Palazzo Franchetti di Venezia, a due passi dal Ponte dell’Accademia. Curata da Victoria Noel-Johnson, è prodotta e organizzata da CMS.Cultura in collaborazione con ACP-Palazzo Franchetti. Presenta un percorso insieme cronologico e tematico che squaderna circa 140 fotografie realizzate dai due artisti, ma anche oggetti d’arte e filmati.
A inquadrare le rispettive vite e carriere – a un certo punto strettamente intrecciate tra loro – sono due pannelli cronologici. Quello dedicato a lei riporta il suo celebre aforisma “Preferisco fare una foto che essere una foto”, mentre quello dedicato a lui si apre con una citazione più elaborata ma non meno pregnante. Eccola: “Dipingo ciò che non può essere fotografato e fotografo ciò che non desidero dipingere. Se mi interessano un ritratto, un volto o un nudo, userò la macchina fotografica”.
Le foto sono meravigliose, a cominciare da quelle in cui la Miller è davanti all’obiettivo, come nel ritratto realizzato nel 1932 da George Hoyningen-Huene per Vogue (la modella nella sfera di cristallo è Agneta Fisher). Ma non mancano le immagini curiose o raccapriccianti, come quelle che mostrano una mammella recisa da intervento chirurgico, scattate dalla Miller attorno al 1929. Sotto è esposta l’opera Signor Coltello e Signora Forchetta di Man Ray (1944), prestata da un collezionista privato.
Una delle mie sezioni preferite del percorso è quella che racconta il capitolo egiziano di Lee, a metà degli anni Trenta, durante il quale momentaneamente abbandona e poi riprende l’attività di fotografa. Su una parete sono accostate due immagini: quella di sinistra raffigura un uomo davanti alla Sfinge di Giza, mentre quella di destra immortala l’attrice Mary Anita Loos che – in un castigatissimo bikini – indossa gli sci su una duna di sabbia del deserto.
L’atmosfera cambia decisamente negli anni successivi, con lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Vediamo Lee in divisa fotografata da David E. Scherman nella redazione londinese di Vogue, ma anche lui – vestito per la guerra, con tanto di maschera antigas – fotografato da lei. Non manca, naturalmente, uno dei ritratti più famosi, quello in cui Lee è immersa nella vasca da bagno di Hitler a Monaco di Baviera.
Lungo il percorso innumerevoli sono le foto che catturano un’epoca, uno stile o un’avventura: Salvador Dalí e Gala; Roland Penrose, Henry Moore, Peter Gregory e Dorothy Morland, in Piazza San Marco a Venezia; Peggy Guggenheim con i suoi cani alla Biennale; Roland Penrose e Man Ray davanti a uno specchio a Los Angeles; Max Ernst con le mani sui seni di Leonora Carrington a Lambe Creek in Cornovaglia…
Centoquaranta foto possono dare soltanto un’idea di due vite e carriere così intense come quelle vissute da Lee Miller e Man Ray: ma è già tantissimo.
Saul Stucchi
Didascalie:
Una sala della mostra in Palazzo Franchetti
© Vincenzo Bruno
George Hoyningen-Huene
Lee Miller and Agneta Fisher, Vogue
1932
© George Hoyningen-Huene Estate Archives
Lee Miller – Man Ray
Fashion, Love, War
Informazioni sulla mostra
Dove
Palazzo FranchettiSan Marco 2847, Venezia
Quando
Dal 5 novembre 2022 al 10 aprile 2023Orari e prezzi
Orari: lunedì 10:00 – 18:00Da mercoledì a domenica 10:00 – 18:00
Martedì chiuso
La biglietteria chiude 45 minuti prima
Biglietti: intero 14 €; ridotti 12/10/8 €