Abbiamo imparato a cantare che la guerra è bella anche se fa male. E invece la guerra è “fango, sangue e merda”. Avrà modo di comprenderlo l’ussaro Frederic Glüntz, giovane sottotenente della cavalleria scelta di Sua Maestà, l’Imperatore dei Francesi. Prima però deve cadere da cavallo come Paolo sulla via di Damasco.
Era ingenuo e inesperto, non aveva ancora avuto il battesimo di fuoco e credeva all’estetica della morte. L’eroismo come filosofia di vita aveva fatto presa sul suo cuore, più degli occhi della bionda contessina Claire Zimmerman conosciuta a Strasburgo due giorni prima di partire per la campagna di Spagna. Si era nutrito di paroloni come cameratismo, senso dell’onore, sete di gloria, quella dea per la quale insieme ai suoi commilitoni serviva la Francia e il suo Imperatore. Tutti erano pronti ad andare all’inferno per seguire l’aquila imperiale.
Arturo Pérez-Reverte
L’Ussaro
Tropea 2006
210 pp.
€ 16