Diumenge: domenica. Con una parola Licia Maglietta ha voluto rendere omaggio al pubblico catalano venuto ad assistere al Teatre Lliure di Barcellona al suo spettacolo Manca solo la domenica, tratto dal racconto Pazza è la luna di Silvana Grasso. E il pubblico ha salutato la sua recita con calorosi applausi, prova che abbia apprezzato la bravura dell’attrice napoletana prestata a questo testo profondamente siciliano. La letteratura siciliana (ammettiamo senza grandi difficoltà che ne esista una…) è tutta percorsa da una vena di pazzia fatta ordine, facilmente invididuabile. Basti qui fare i tre nomi di Pirandello, Sciascia e Camilleri. E la vicenda di Borina (all’anagrafe Liboria) Serrafalco è una tipica storia “alla siciliana”, in cui la realtà appare ribaltata rispetto a quella che altrove sarebbe (o dovrebbe essere) la normalità. Lunga lunga e magra magra, Borina non trova marito al paese suo e deve accettare la proposta di Cataldo, non esattamente una bellezza: basso, grasso e soprattutto… rosso di pelo!
La fortuna vuole che Cataldo parta per l’Australia pochi mesi dopo il matrimonio, per portare dall’altra parte del mondo la sua abilità di ebanista. Per un po’ invia alla moglie lettere e soprattutto dollari, ma poi cessa qualsiasi contatto, tanto che le missive di Borina le tornano indietro con la dicitura “sconosciuto”. Cataldo è uscito dal radar di Borina e lei immediatamente si spera vedova per poter avere un ruolo ben definito e socialmente rilevante nella piccola comunità in cui vive. Purtroppo per lei, però, viene a sapere che Cataldo è tutt’altro che morto; convive infatti con una bottana portoghese da cui ha avuto un figlio. Questa notizia getta Borina nella disperazione perché la relega in un limbo di non-identità. Ma lei non si arrende e con costanza e metodo (c’è del metodo in questa follia…) si costruisce una vita fittizia, parallela a quella reale. Anzi: se ne costruisce ben sei, una per ogni giorno della settimana, tranne la domenica. Con la corriera Borina perlustra i cimiteri della provincia alla ricerca del marito ideale di cui piangersi vedova inconsolabile.Finché quel pilorusso di Cataldo non fa la pazzia di tornare a casa, negando a Borina il piacere del cimitero. In Australia ha perso tutto e ora senza vergogna occupa il letto della moglie, ne fa la sua domestica, vive sulle sue spalle. Eh, no: questo Borina non lo può sopportare. Vedova voleva essere e vedova deve diventare! Basterà un po’ di zucchero…
Le parole sono soltanto uno dei linguaggi con cui Licia Maglietta fa esprimere il personaggio di Borina. Gesti e occhiate commentano, sottolineano, anticipano quello che dice, allo stesso modo della musica suonata in scena da Vladimir Denissenkov, muto ma, appunto, tutt’altro che afono. Recitato in un italiano ricco di termini ed espressioni (molto colorite) in siculo, con sottotitoli in catalano, lo spettacolo è stato seguito attentamente dal pubblico, una parte del quale era sicuramente composta da persone alle prese con lo studio della nostra lingua. Al termine della recita mi sono sorpreso a condividere un commento con le mie due amiche italiane: varie volte abbiamo sbirciato il gobbo dei sottotitoli per comprendere il significato di una parola. Rotunnamente, per esempio, significa “definitivamente”… E´proprio vero che viaggiando si imparano le lingue!
Saul Stucchi
Foto (c) cia.
11 – 15 marzo 2015
MANCA SOLO LA DOMENICA
di Licia Maglietta, da un racconto di Silvana Grasso
In scena con l’attrice il musicista Vladimir Denissenkov
Scenografia Licia Maglietta
Costumi Katia Esposito
Luci Cesare Accetta
Suoni Daghi Rondanini
Spettacolo in italiano, sottotitolato in catalano
Durata 1 ora e 20 minuti senza pausa
TEATRE LLIURE – Sala Gràcia
carrer Montseny 47
Barcellona
Info:
www.teatrelliure.com