Fino al 13 marzo alla British Library di Londra sono esposti poco più di 150 manoscritti provenienti dalla Old Royal Library, donata alla nazione nel 1757 dal re Giorgio II (ora parte – probabilmente la più preziosa – della stessa British Library).
La mostra si intitola Royal Manuscripts. The Genius of Illumination, ovvero Manoscritti Reali. Lo spirito (o la genialità) della miniatura e dell’eccezionale talento di cui davano prova gli artigiani erano ben consapevoli loro stessi, molti dei quali meritano senza dubbio di essere chiamati artisti: “la bellezza di questo libro mostra il mio genio”, sta infatti scritto sulla pagina di uno dei tesori in mostra, alla quale introduce una breve parentesi dedicata alla tecnica e ai materiali per la realizzazione dei manoscritti (pigmenti, supporti, tipi di rilegature, ecc…).
Il percorso espositivo vero e proprio si articola in sei sezioni e si apre con una scenografica disposizione di alcuni manoscritti appartenuti a Edoardo IV (1422-1483), fondatore della Old Royal Library. I cinquanta esemplari raccolti dal re sono il nucleo della collezione dei manoscritti reali della British Library.
Il sovrano nutriva un sincero interesse per la storia, antica e moderna, e a differenza di nobili e reali suoi contemporanei non amava collezionare manoscritti di “seconda mano”. La presenza delle sue “armi” sui manoscritti testimonia che questi libri furono realizzati appositamente per lui.
Li commissionò a Bruges, allora uno dei centri più apprezzati in Europa per quanto riguardava l’arte della miniatura, con il duplice obiettivo di divertire ed edificare la sua corte, nella quale i libri dovevano essere letti ad alta voce (come d’abitudine allora) ma anche ammirati: erano oggetti di altissimo valore che dovevano “comunicare” la potenza, il prestigio e il buon gusto del sovrano, come veri e propri status symbol.
La seconda sezione è focalizzata sulla figura del monarca cristiano: i reali inglesi di tutte le dinastie commissionarono libri di preghiera per devozione privata e grandi volumi con i Vangeli e la Bibbia che spesso poi donavano alle fondazioni religiose per usi liturgici. La maggior parte di questi libri sono scritti in latino, ma non mancano le traduzioni in francese. Venivano decorati con particolare ricercatezza per magnificare Dio e (non troppo indirettamente) il committente reale.
Nella tappa successiva sono esposti alcuni manoscritti selezionati per illustrare – è il caso di dire – al visitatore il tema centrale dell’identità regale. Si tratta di libri confezionati per documentare la genealogia dei monarchi e la cronaca delle gesta dei predecessori, a garanzia del loro diritto al trono. Sono un po’ gli antenati dei moderni DVD con la descrizione dettagliata delle cerimonie ufficiali, prima su tutte quella dell’incoronazione.
I libri di storia servivano a sovrani e principi per apprendere le virtù indispensabili alla gestione del potere e i personaggi della tradizione biblica e di quella classica venivano presi a modello, da Davide e Salomone a Giulio Cesare, passando per Alessandro Magno. I giovani principi dovevano leggere manuali di guerra e trattati di cavalleria, ma anche le vite dei santi.
I bestiari fornivano loro un’infarinatura sulla natura, mentre l’Apocalisse li istruiva sull’imminente fine del mondo. Questi manuali erano considerati “specchi per principi”: riflettevano e costituivano una summa del modo di comportarsi degno di un futuro re.
La quinta sezione è dedicata ai libri realizzati per trasmettere la conoscenza, anche in forma riassunta (sono gli antenati dei moderni “bigini”): compendi di geografia e astrologia, opere sull’igiene personale e sulla salute.
Il percorso si conclude con uno sguardo sulla figura del “monarca europeo”, con una sezione che prende in esame i rapporti tra la corte inglese e quelle europee continentali, in primo luogo francese e borgognona.
Per buona parte dell’epoca medievale i sovrani inglesi parlavano francese e controllavano vasti tratti di territorio oltremanica; molti addirittura ebbero un’origine francese o pretesero il diritto alla corona francese. I libri esposti in questa sala furono utilizzati come doni diplomatici o servirono da simbolo inequivocabile di supremazia militare: altri tempi!
Il manoscritto del Des Cas des nobles hommes et femmes di Boccaccio si presta a essere preso come estrema sintesi dell’internazionalità della cultura di un’epoca che troppo spesso viene sottovalutata. Si tratta infatti di un testo di autore italiano tradotto in francese, illustrato da un miniatore fiammingo, per un re inglese!
Non stupitevi dunque quando scoprirete che il sontuoso catalogo della mostra è stato stampato ad Hong Kong.
Saul Stucchi
PS: Il video qui sotto è realizzato da Saul Stucchi con l’audio del suo intervento alla trasmissione di Radio Popolare I girasoli, condotta in studio da Tiziana Ricci.
ROYAL MANUSCRIPTS
The Genius of Illumination
Fino al 13 marzo 2012
BRITISH LIBRARY
96 Euston Road
Londra
Orari:
lunedì, mercoledì – venerdì: 10.00-18.00
martedì: 10.00-20.00
sabato: 10.00-17.00
domenica: 11.00-17.00
Biglietto: intero 10 £; ridotto 8 £ (audioguida gratuita compresa nel prezzo)
Informazioni:
www.bl.uk
Didascalie:
- God the Creator in a French History Bible
Bible historiale, Clairefontaine and Paris, 1411
London, British Library, Royal 19 D. iii, vol. 1, ff. 2v-3
© British Library Board - Alexander fighting dragons
Le livre et la vraye hystoire du bon roy Alixandre, Paris, c. 1420–25
Royal 20 B. xx, ff. 49v-50
© British Library Board - Itinerary to Jerusalem
Matthew Paris, Map to Jerusalem, St Albans, c. 1250
Royal 14 C vii, ff. 2-5
© British Library Board