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Voi siete qui: Teatro & Cinema » “Il Maestro e Margherita” in scena a Milano

14 Gennaio 2019 Scritto da Saul Stucchi

“Il Maestro e Margherita” in scena a Milano

Fino al 20 gennaio il Teatro Pacta Salone di Via Dini a Milano propone lo spettacolo “Il Maestro e Margherita”, tratto dal capolavoro di Michail Bulgakov (lo ricordiamo, pubblicato postumo nel 1967, quasi trent’anni dopo la morte dello scrittore, avvenuta a Mosca nel 1940).

Mario Cei e Federica D'Angelo in "Il Maestro e Margherita"

La regia è di Paolo Bignamini, mentre Fabrizio Sinisi ne ha curato la drammaturgia. Si tratta della “ricomposizione” dei tre studi intitolati “Voland”, “Pilato” e “Gli Amanti”, incentrati sui rispettivi nuclei tematici del romanzo, ovvero la figura del diavolo, l’incontro tra il procuratore della Giudea e Gesù, la storia d’amore tra il Maestro e Margherita.

In scena ci sono Mario Cei nel ruolo di Voland, Luciano Mastellari come Pilato, Matteo Bonanni e Federica D’Angelo nei panni del Maestro e di Margherita.

Federica D'Angelo e Luciano Mastellari nello spettacolo "Il Maestro e Margherita"

L’insieme mi è sembrato più convincente del singolo episodio (“Pilato”) che avevo visto allo Spazio Banterle l’anno scorso. Pur separati, i tre momenti sono fortemente intrecciati e una pregnante atmosfera onirica li comprende tutti sotto il suo manto. Poco conta che la Mosca degli anni Trenta del Novecento sia diventata la Milano di oggi, tanto che l’incontro tra Satana e i due intellettuali sovietici ora nativi digitali avviene nei Giardini di Porta Venezia invece che agli stagni Patriaršie.

A tenere insieme i tre episodi ci sono anche – naturalmente – le profonde riflessioni dell’autore: sulla storia, sul potere, sulla passione del pubblico per le esecuzioni capitali (ieri come l’altroieri e come oggi), sulle debolezze umane, sull’amore, sulla creazione artistica, sul perdono (“prerogativa di chi sa”), sulla solitudine…

Solo è Pilato con l’emicrania che gli martella in testa (la stessa di cui è vittima Adrian Leverkühn, protagonista del “Doctor Faustus” di Thomas Mann), soli sono il Maestro e Margherita, solo si sentiva Bulgakov nell’URSS di Stalin.

Federica D'Angelo e Matteo Bonanni nello spettacolo "Il Maestro e Margherita"

E a quello della solitudine si accosta il tema della consapevolezza di sé. Ciascuno dei protagonista la interpreta, la vive e la rivendica a modo suo. “Chi meglio del diavolo conosce questo mondo? Chi meglio del diavolo conosce questo inferno?”, domanda retoricamente Voland quando tiene una lezione sul suo lavoro. Il diavolo è nei “se” e nei “ma”, nell’impotenza appagata!

Il Maestro sperimenta la frustrazione dell’artista, dello scrittore ancora inedito che deve giustificarsi di fronte al potere ottuso, mentre Alberto Fortis canta “Milano e Vincenzo” (Ti lascio tutti i miei progetti / le mie vendette e la mia età / oh non tradirmi, sono vecchio e il tempo va). A questo proposito: sono stati ben scelti i brani della colonna sonora che accompagna i momenti più intensi dello spettacolo. Cito almeno un altro pezzo, “Gare de Milan” di Vincent Delerm, prima di rimandare alle pagine di “Quando c’era l’URSS” di Gian Piero Piretto, che ha prestato la sua consulenza scientifica per la realizzazione dello spettacolo, pagine dedicate ai processi agli scrittori e poeti: mi riferisco al capitolo 12, intitolato significativamente “Intellettuali sotto torchio”.

Altro potente connettivo è la ripetuta citazione dello scenografico brano con la descrizione di Gerusalemme (lo cito nella traduzione di Emanuela Guercetti per Garzanti):

Le tenebre venute dal Mediterraneo coprirono la città odiata dal procuratore. Scomparvero i ponti sospesi che univano il tempio alla terribile torre Antonia, l’abisso scese dal cielo e sommerse gli dei alati sopra l’ippodromo, il palazzo degli Asmonei con le feritoie, i mercati, i caravanserragli, i vicoli, le piscine… Sparì Yerushalayim – la grande città, come se non fosse mai esistita.

È davvero una fortuna che i manoscritti non brucino e che il teatro continui a vivere. Un brindisi alla vodka per il Maestro Bulgakov!
Saul Stucchi

Dal 10 al 20 gennaio 2019

IL MAESTRO E MARGHERITA
da Michail Bulgakov
Drammaturgia Fabrizio Sinisi
Regia Paolo Bignamini
Interpreti Matteo Bonanni, Mario Cei, Federica D’Angelo, Luciano Mastellari
Scene e costumi Gregorio Zurla
Disegno luci Fulvio Michelazzi
Assistente alla regia Gianmarco Bizzarri
Consulenza scientifica Gian Piero Piretto
Un progetto di Gabriele Allevi e Paolo Bignamini
Produzione Teatro de Gli Incamminati/deSidera
in collaborazione con ScenAperta Altomilanese Teatri
Foto di scena Stefania Ciocca e Michela Piccinini

Durata 2 ore

Orari spettacoli: da martedì a sabato ore 20.45, domenica ore 17.30, lunedì riposo
Biglietti: intero 24 €; ridotti 12/16 €

PACTA SALONE
via Ulisse Dini 7
Milano

Informazioni:https://pacta.org

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