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Voi siete qui: L'Antico Egitto: dal periodo predinastico all’età bizantina » Akhenaton raccontato in TV dalla regina degli egittologi

22 Gennaio 2021

Akhenaton raccontato in TV dalla regina degli egittologi

La settimana scorsa ho segnalato la nuova iniziativa dell’Associazione Amici del Louvre (Société des Amis du Louvre). Si tratta della pubblicazione sul proprio canale YouTube di una serie di brevi filmati realizzati nel 1973, ciascuno dedicato a un capolavoro del Museo del Louvre. I mini-documentari, diretti da André Flédérick, venivano trasmessi alla sera prima del telegiornale di Antenne 2.

A inaugurare la serie è stato il filmato sul “Fregio degli arcieri” del palazzo di Dario I a Susa, presentato da Pierre Amiet, Capo Conservatore del Dipartimento delle Antichità Orientali del Louvre.

Statua di Amenofi IV (Louvre)

La seconda puntata della serie “Si le Louvre m’était conté…” è disponibile da questa settimana e ha per protagonista la statua colossale del faraone Amenofi IV, più noto con il nome di Akhenaton. Ne parla la regina degli egittologi, madame Christiane Desroches Noblecourt, scomparsa quasi centenaria nel 2011.

Ma che Spedizione d’Egitto!

Più propriamente si tratta del frammento di pilastro di un edificio costruito a est di Karnak verso il 1350 a.C., nel primo terzo di regno del faraone “eretico” (tra gli anni 3 e 5, più precisamente). Misura 1,37 metri in altezza per quasi 90 cm in larghezza, con una profondità di 60 cm. Lo si può ammirare su una parete della Sala 638 del primo piano dell’Ala Sully, dedicata al periodo del Nuovo Regno.

I detrattori di Napoleone stiano sereni: il reperto non è entrato al Louvre come bottino della celebre (ma fallimentare) Spedizione in Egitto del generale Bonaparte. A donarlo è stato invece il Governo Egiziano come ringraziamento per l’aiuto prestato dalla Francia nell’opera di salvataggio dei monumenti della Nubia, minacciati dalle acque del Lago Nasser creato dalla Diga di Assuan. Per il contributo dell’Italia l’Egitto donò al Museo Egizio di Torino il Tempio di Ellesiya.

Il prossimo appuntamento sarà con il “Gladiatore Borghese”, raccontato da François Villard, allora Capo Conservatore del Dipartimento delle Antichità Greche e Romane.

Saul Stucchi

Crediti:

  • Chefs-d’œuvre du Louvre (1973)
    André Flédérick © INA
  • Si le Louvre m’était conté
    © Jean-Claude Figenwald et Marcus Barboza pour les Amis du Louvre
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