Sarà che il piano B è un’arte, giusto il titolo e i convincimenti di un libro uscito da poco e firmato da Gianfranco Franchi, ma l’editore omonimo sta cercando di smentire il recente quadro non entusiastico proposto con realismo e disincanto da Federico Di Vita (Pazzi scatenati) sulla piccola editoria. Il marchio di Prato si difende bene e negli ultimi mesi ha guadagnato una discreta visibilità e benevolenza in virtù di un lavoro alacre e operazioni azzeccate. Di alcune abbiamo già parlato.
Muovendosi soprattutto sul terreno di una saggistica eccentrica, extravagante, succede di imbattersi in testi controversi, negletti, o ricreati in un certo senso ex-novo. Nel primo gruppo, fa piacere ricordare il Trattato dei tre impostori (Mosè, Gesù, Maometto), uscito due anni fa, volumetto a suo tempo esplosivo e leggendario, la cui verosimile storia è ricostruita dal prefatore Piergiorgio Odifreddi. Che rammenta intanto la definizione di “tre impostori”, iniziata a circolare nel medioevo, messa in carico al filosofo arabo Averroè, o secondo altri, all’imperatore Federico II (“entrambi accusati di eresia e scomunicati”). Di lì, si sparse la leggenda che esistesse addirittura un libro con quel titolo.
Odifreddi accredita l’ipotesi che il libro sarebbe stato in realtà pubblicato in francese ad Amsterdam solo nel 1712 con il titolo La vita e lo spirito di Spinoza, e alcuni anni dopo avrebbe preso il titolo attuale. Una elementare verifica filologica mostra i riferimenti appunto a Spinoza, a Cartesio e a una lettura non dogmatica delle Scritture che rimanda necessariamente agli albori dell’Illuminismo, sebbene in chiave più deista che atea. Il libro invita a una lettura “politica” delle religioni. Da Mosè a Gesù, il potere si sarebbe sempre servito di gran furbacchioni che avrebbero approfittato dell’ignoranza degli uomini per tenerli sotto il giogo della superstizione e della paura. L’ignoranza, considerata come il male peggiore, è il leitmotiv del pamphlet. Niente di nuovo, diremmo oggi, ma proprio perché a suo tempo abbiamo avuto classici come questo, per quanto sui generis.
A Stefano Paolucci dobbiamo invece la cura di un libro insolito: una selezione di diari inediti di Henry David Thoreau e Ralph Waldo Emerson: La semplice verità. I due scrittori americani erano amici e sodali, più apprezzati in patria che in Europa, la cui cultura sofisticata ha considerato in molti casi ingenua l’accensione radicale, in un certo senso vitalistica e morale dei due.
La passione nei loro confronti, per il primo si direbbe più del secondo, Paolucci – peraltro un esperto, avendo curato già altri libri di entrambi – la vive come adesione personale, partecipata a una certa idea della vita rovesciata rispetto a quella stracolma di cose, di relazioni fittizie o virtuali che abbiamo un po’ tutti. Per i trascendentalisti la ricerca della verità era più importante di qualsiasi altra cosa. Segnatamente, i due americani cercavano di ricondurre la vita alle sue componenti essenziali. Sapevano che il troppo delle cose, il possesso di oggetti materiali non avrebbero portato da nessuna parte. Semplice verità, appunto. Il trascendentale viene inteso come una forma paradossale di riavvicinamento alla radicalità delle cose più prossime. Come dire: aria, acqua, terra, fuoco. Dalla natura insomma arriva una spinta decisiva verso la democrazia americana.
La scelta del curatore, che cerca di dimostrare che i due non fossero così “primitivi”, è caduta sulle pagine che avessero “un interesse generale”, meno legato a caratteristiche peculiari di ognuno di loro e volte a “portare giovamento” al lettore, tanto da consigliargli di aprirli a caso. Nonostante il biasimo verso interpretazioni a suo avviso improprie, Paolucci non ha tentato un approccio filologico ma una rivitalizzazione di un pensiero, un’idea di mondo. Che tiene all’incontro con l’altro, a una verità che non disdegna il buon senso, un “sentimento morale” delle cose. Che dire? Romanticismo? Troppo cuore? Eccessiva fiducia in una verità conoscibile? In un dio? In un ordine della natura che si oppone al vuoto, dunque allo scetticismo? Ce n’è abbastanza in queste trecento pagine perché il lettore se ne faccia un’idea.
Michele Lupo
Ralph Waldo Emerson, Henry David Thoreau
La semplice verità. I diari inediti
Piano B Edizioni, 2012
A cura di Stefano Paolucci
Pagine 336
18 €
(Baruch Spinoza)
Trattato dei tre impostori. Mosè, Gesù, Maometto
Piano B Edizioni, 2009
Prefazione di P. Odifreddi
Pagine 130
9 €
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