Claudia de Lillo alias “Elasti” ha presentato il suo nuovo romanzo “Nina sente” (Mondadori) all’Osteria Social Food di Mezzago, in Brianza.
La scelta del giallo
Perché proprio un giallo? Per rispondere alla sua stessa domanda Claudia ha raccontato in breve le tappe del suo percorso professionale, dagli inizi come giornalista finanziaria all’apertura del blog che le ha dato la fama (Nonsolomamma), ma dal quale a un certo punto ha voluto affrancarsi per fare qualcosa che le somigliasse maggiormente. Il libro è dunque il frutto di un’emancipazione.
Ciascuno di noi ha un’anima nera, ha detto Claudia. Perché, allora, non tirare fuori un po’ della sua? Così ha costruito Nina, la protagonista del romanzo, a tavolino. È una trentacinquenne mamma single, con un padre che si sta perdendo a causa di una demenza senile precoce. È lui a proporle di ritirare la sua licenza di autista NCC (Noleggio Con Conducente, come spiega la stessa autrice a pagina 10: aveva quindi torto il lettore che le rimproverava, bonariamente, di non aver sciolto l’acronimo…).
Nina si trova così coinvolta nella cosiddetta Gig Economy, l’economia di lavoretti che regala il brivido della libertà di gestire il proprio tempo, ma che in realtà imprigiona in una nuova schiavitù, con la maledizione di essere sempre disponibili. Senza voler “spoilerare”, Claudia racconta che il libro si apre con un omicidio…
Nina non ha paura
Ma torniamo alla protagonista. Nina è una donna ferita, ma ha un super-potere: l’iperosmia. È dotata infatti di un olfatto particolarmente sviluppato. Se da una parte è un handicap per una che lavora nell’abitacolo di un’auto, dall’altra le permette di riconoscere le persone e le situazioni prima ancora di vederle.
Parlando della versione audiolibro (narrato da lei stessa per Emons Audiolibri), Claudia ha rivelato che ha ottenuto di poter mantenere l’accento pugliese del padre di Nina, un omaggio al proprio marito, l’ormai celebre “economista marxista barese”.
Quello che le interessava era raccontare cosa succede in un ambiente di lavoro colpito da un evento traumatico come l’annuncio di un licenziamento collettivo. Ci si sente messi da parte e le persone danno il meglio e il peggio di sé, innescando dinamiche imprevedibili.
Voleva anche che la protagonista fosse molto diversa da lei. E infatti Nina è decisamente ruvida, mentre lei è cresciuta con il mito della “brava bambina”, schiacciata dal desiderio di compiacere sempre gli altri. Nina invece se ne sbatte, è impulsiva e non le manda a dire.
Claudia ha letto alcuni brani di “Nina sente”, tra cui uno in cui compare Davide, il figlio della protagonista. Per la sua parlata l’autrice si è fatta aiutare dal proprio figlio adolescente che, a domanda su cosa lo spingerebbe a fare una pazzia, l’ha spiazzata con la più classica delle risposte: l’amore!
A dispetto delle differenze con lei su cui ha costruito la protagonista, non è che in fondo Nina è proprio lei, Claudia? No. In comune hanno soltanto il senso del rigore, la “bacchettonaggine”. L’autrice ha però confessato di essersi ritratta in un personaggio secondario del libro che compare in una sorta di cameo. Chi è questo personaggio? Lo scoprirete leggendo “Nina sente” di Claudia de Lillo alias “Elasti”.
Saul Stucchi
- Claudia de Lillo
Nina sente
Mondadori
2018, 360 pagine, 18 €