Dal 6 ottobre 2018 al 27 gennaio 2019 si potrà vedere al Museo della Permanente di Milano la mostra immersiva “Caravaggio. Oltre la tela”, prodotta e organizzata da MondoMostre Skira con la consulenza scientifica di Rossella Vodret, mentre la regia è di Martina Margaux Cozzi.
Una mostra immersiva
Alla presentazione stampa il presidente della Permanente, Emanuele Fiano, l’ha definita una “straordinaria esperienza di arte immersiva”, aggiungendo che il Museo si candida come luogo principale, a Milano, per questa forma di fruizione dell’arte.
Da parte sua il presidente di Skira, Massimo Vitta Zelman, ha sottolineato la qualità scientifica del progetto, fattore sul quale punta Skira per il successo della mostra che completa il percorso su Caravaggio, dopo l’esposizione “Dentro Caravaggio” allestita a Palazzo Reale, che ha ricevuto ben 400 mila persone in visita.
Rossella Vodret ha spiegato che quella alla Permanente è una mostra ben diversa da quella di Palazzo Reale. Qui infatti non ci sono le opere di Caravaggio. Tuttavia l’esposizione garantisce un’esperienza profondamente coinvolgente. È stata pensata per un pubblico di persone che solitamente non sono interessate alle mostre tradizionali, in particolare i ragazzi. L’obiettivo è avvicinare questo pubblico nuovo non soltanto all’arte di Caravaggio, ma all’arte in generale.
Nuove tecnologie
La mostra immersiva “Caravaggio. Oltre la tela” si differenzia dalle precedenti tradizionali perché si basa su un racconto che intende mettere in evidenza gli aspetti meno noti dell’artista. Lo fa seguendo due direttrici: da una parte indaga sull’uomo inquieto, dall’altra si sofferma sul pittore eccelso.
Cinquanta professionisti hanno collaborato per realizzare questa “valida alternativa” alle mostre classiche. Il risultato finale di una quarantina di minuti è il condensato di ben 360 ore di girato!
Un veloce cenno alle tecnologie impiegate: dall’audio binaurale al mapping tridimensionale, passando per la tecnica Computer Generated Imagery. Sulla carta tutto questo dice poco al lettore, ma durante il percorso il visitatore – munito di comode cuffie – non può che ammirare il perfetto connubio tra la più avanzata tecnologia e la somma arte del Caravaggio.
La turbolenta vita dell’artista viene raccontata come fosse un dramma teatrale in quattro atti, rappresentati in altrettante stanze. Dalla peste di San Carlo che falciò il padre e il nonno nello stesso giorno quando il piccolo Michelangelo aveva appena sei anni, fino alla solitaria morte sulla spiaggia di Porto Ercole.
In mezzo, l’apprendistato, gli spostamenti, l’approdo a Roma, la lotta per emergere tra i duemila artisti richiamati in città dai lavori del giubileo del 1600 che si contendevano le commissioni a colpi di pennello, di scalpello e spesso anche di pugnale. L’assassinio di Ranuccio Tommasoni, la fuga, il breve e intensissimo periodo a Malta coronato dall’investitura a “cavaliere di grazia” dell’Ordine dei Cavalieri di san Giovanni, seguita poche settimane dopo dall’arresto e da un’altra fuga che gli costò la cacciata con ignominia dall’Ordine come elemento “fetido e putrido”.
Successi e fughe
Non documentario né film, la mostra immersiva accompagna il visitatore nelle tappe della carriera del Merisi, sollecitandone i sensi e provocandone la meraviglia. Sui maxi-schermi dall’effetto avvolgente scorrono le immagini di opere celeberrime ma anche di lavori meno noti come “Giove, Nettuno e Plutone”, dipinto a olio su muro tra il 1597 e il 1599 per il Casino dell’Aurora della Villa Boncompagni Ludovisi, già del Monte. Caravaggio così, c’è da scommetterci, non l’avete mai visto!
E poi il “Ritratto di Fillide Melandroni”, tela andata distrutta nelle ultime, terribili, fasi della seconda guerra mondiale. Sulla scomparsa di un altro Caravaggio, ovvero la prima versione del “San Matteo e l’angelo” della Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi a Roma, Rossella Vodret ha scritto a quattro mani con Paolo Jorio il romanzo “Il mistero dell’angelo perduto”, edito da Skira.
La passione per il gioco d’azzardo, le spigolosità del carattere, l’ambizione e la consapevolezza del proprio talento crearono un cocktail straordinario che però risultò mortale per l’artista. Come se il fondo scuro, rivoluzionaria tecnica preparatoria che gli aveva consentito di sbaragliare i concorrenti per la velocità di esecuzione, avesse infine prevalso sui colori chiari, fino a spegnerli.
Si esce soddisfatti da questa mostra immersiva, con un pungente desiderio di tornare a vedere dal vivo le opere di Caravaggio. Magari nella mostra “tradizionale” ma che si annuncia “straordinaria” allestita al Museo Jacquemart-André di Parigi.
Saul Stucchi
Caravaggio. Oltre la tela
La mostra immersiva
Dal 6 ottobre 2018 al 27 gennaio 2019
Orari: tutti i giorni 9.30-20.00 (giovedì fino alle 22.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Biglietti: intero 14 €; ridotti 6/12 €
Museo della Permanente
Via Turati 34
Milano
Informazioni:
www.caravaggiomilano.it