Se la sesta tappa del viaggio lungo il fiume Ebro è stata dedicata ai castelli della Catalogna, la settima ha avuto per tema – almeno nella prima parte – i musei.
Un fiume di messaggi
Ma prima di raccontare quello che abbiamo visto nei due musei visitati è il caso di spendere qualche parola sul tema del fiume come palcoscenico, come mezzo di comunicazione per veicolare messaggi.
Mi spiego subito: a Miravet l’argine sotto la piazzetta in cui abbiamo pranzato è segnato da due scritte: la prima dichiara che “il fiume è vita” (“lo riu és vida”), mentre la seconda invoca la libertà per i “prigionieri politici”, con riferimento ai consiglieri del precedente governo catalano (destituito), arrestati dalla magistratura spagnola per gli avvenimenti dell’ottobre 2017 (il referendum, non riconosciuto dal governo nazionale spagnolo, con la successiva dichiarazione unilaterale d’indipendenza). Lampioni, ponti e rotatorie sono decorati con nastrini gialli in segno di solidarietà nei confronti dei “presos polítics”.
Qualche chilometro più a valle, sull’argine del fiume a Tortosa si legge, a caratteri giganteschi, un “No al transvasament” (no al travaso d’acqua) che sintetizza l’opposizione alla politica idrica del governo spagnolo.
Ma è probabilmente il monumento in mezzo al fiume il “messaggio” più controverso. È stato elevato da Francisco Franco per commemorare la vittoria nella Battaglia dell’Ebro, evento decisivo per le sorti della Guerra Civile Spagnola. Alla caduta del regime alcuni simboli apertamente franchisti sono stati eliminati, ma sulla base di cemento permane la dedica “Ai combattenti che trovarono la gloria nella battaglia dell’Ebro”. Si tratta del monumento franchista più grande della Catalogna.
Proprio ieri (25 giugno, ndr) ho letto sul Diari de Tarragona un articolo dedicato al monumento che una parte della cittadinanza vorrebbe rimuovere. L’articolo ricorda la consulta popolare che si è tenuta nel 2016, durante la quale quasi il 70% dei votanti ha espresso la volontà di mantenere e “reinterpretare” in chiave democratica il monolite.
Sullo stesso quotidiano oggi (26 giugno, ndr) viene pubblicato un pezzo di Natalia Rodríguez Pérez su quello che lei definisce “Franchismo sociologico”, in riferimento ai turisti spagnoli che visitano la Valle de los Caídos, dove è sepolto Franco con oltre 30 mila caduti di entrambi gli schieramenti. Da tempo in Spagna si discute se sia il caso di rimuovere la salma del dittatore. La memoria, proprio come un fiume, divide il Paese in due…
Il Museo di Tortosa
Tra i compiti di un museo, almeno per quelli di ultima generazione, oltre alla conservazione, c’è quello di raccontare la storia di un luogo da diversi punti di vista. Rispetto a un monumento è più inclusivo.
Il Museo di Tortosa rievoca le varie epoche della città, dall’espansione del neolitico alla tragedia della Guerra Civile. Lo fa attraverso reperti archeologici, documenti e video. Si sofferma su Hibera, la città dell’Ebro, alleata dei Cartaginesi e dunque assediata dai Romani. La tappa successiva parla di Dertosa come municipio romano, tra citazioni di autori latini, da Tito Livio a Pomponio Mela, passando per Svetonio. Una piccola moneta in bronzo del principato di Tiberio – un asse – reca il profilo di un’imbarcazione fluviale.
Nel 1953 venne rinvenuto un gruppo di oltre cinquanta busti femminili in terracotta, raffiguranti la dea Demetra o sua figlia Persefone, entrambe legate al mondo dell’agricoltura e al perenne ciclo della natura.
Interessante la sezione dedicata alla Tortosa di epoca islamica, Turtusha, e al suo cittadino più celebre di quel periodo, ovvero Abu Bakr al Turtushi “nobile, esperto di diritto, saggio e predicatore”. Nonché poeta.
Se in epoca islamica la città era al margine di Al-Andalus, con la riconquista cristiana Tortosa arriva a essere il centro della corona d’Aragona. Al 1247 risale la prima fonte conosciuta che faccia riferimento al ponte di barche che collegava le due rive.
Tra il 1640 e il 1652 si combatté la “Guerra dels Segadors”, la Guerra dei mietitori: da una parte la Generalitat e il Consiglio dei Cento, favorevoli al re di Francia Luigi XII, mentre l’oligarchia cittadina parteggiava per Filippo IV, meritando alla città il titolo di “Fedelissima y Exemplar”. Poco più avanti una cartina segnala i luoghi colpiti dai bombardamenti della Guerra Civile tra il 1937 e il 1939.
Il Museo delle Terre dell’Ebro
In tarda mattinata arriviamo ad Amposta, una quindicina di chilometri più a sud di Tortosa, per visitare il Museo delle Terre dell’Ebro (Museu de les Terres de l’Ebre) prima della lunga pausa di chiusura pomeridiana. La sezione che si apre a sinistra è dedicata alle terre dell’Ebro dalla preistoria al Medio Evo, a destra invece si accede all’esposizione sull’Ebro, “percorso d’acqua”.
L’allestimento deve essere recentissimo: le teche sono ben illuminate e i reperti sono raccontati da tanti pannelli didattici, mentre le didascalie sono trilingui, in catalano, castigliano e inglese.
Ritroviamo uno dei busti in terracotta di Demetra e poi amuleti di forma fallica (a Barcellona visiteremo nei prossimi giorni una mostra sul sesso in epoca romana allestita al Museo di Archeologia di Catalogna), vasellame in ceramica di epoca medievale, manufatti che testimoniano la religiosità dei popoli che si sono susseguiti (o hanno convissuto) nella regione: un amuleto musulmano, un ciondolo a forma di croce greca, un’ampolla da pellegrino per l’olio benedetto…
Nell’altra sezione domina un’imbarcazione fluviale. Nelle teche sono conservati strumenti e attrezzi un tempo utilizzati dalle persone che lavoravano e vivevano a bordo di queste barche. Un grande grafico segnala i livelli raggiunti dalle piene del fiume Ebro: nell’ottobre del 1907 l’acqua superò i 9 metri e mezzo, nel gennaio di novant’anni dopo ha sfiorato i 7 metri. Una vetrinetta espone munizioni utilizzate in vari episodi bellici dell’Ottocento e della Guerra Civile.
L’ultima parte è invece dedicata alla natura, con pesci, uccelli e altri animali che hanno nel fiume il loro habitat, come le lontre e i ricci.
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Saul Stucchi
Informazioni:
- Museo di Tortosa
www.museudetortosa.cat - Museo delle Terre dell’Ebro
www.museuterresebre.cat