Dal 14 al 26 maggio il Piccolo Teatro Strehler di Milano ha in calendario “La tempesta”, estremo capolavoro di William Shakespeare, qui proposto nella traduzione di Nadia Fusini che ne cura anche l’allestimento insieme al regista Roberto Andò.

Gianni Carluccio ha disegnato una scena magica, che incanta lo spettatore al primo sguardo. Tanto fa l’acqua, che piove dal telone e che bagna i piedi dei personaggi, come se fossero sulla battigia dell’isola del Mediterraneo che prima ha accolto Prospero e Miranda e ora i naufraghi di Napoli, venuti a fare i conti con il proprio destino. I libri di Prospero, a lui più cari dell’amato ducato di Milano che ha perso per le manovre dell’infedele fratello, sono in primo piano, come nell’allestimento di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia visto al Teatro Elfo.
E tutta l’opera è un intreccio di rimandi alla cultura letteraria. Da una parte quella di Shakespeare, dall’altra quella di Andò e Fusini, ma anche del singolo spettatore, invitato a individuare fonti, a seguire fili, alcuni più evidenti e forti, altri più sottili e nascosti. Leggiamo, per esempio, che il regista ha iniziato a cullare l’idea di mettere in scena “La tempesta” mentre girava il film “Il manoscritto del principe”, dedicato a Tomasi di Lampedusa. Allora intravide in don Fabrizio Salina qualcosa di Prospero.

“Leggevo quel che lo stesso Lampedusa aveva scritto della Tempesta per raccontarla ai suoi allievi. Ne parlava come di un ultimo slancio dell’immaginazione, da Shakespeare affidato a un brio indiavolato. La tempesta appartiene a quel florilegio di opere accomunate dalla tardività, attraverso cui autori molto diversi tra loro hanno espresso in forma drammatica il proprio rapporto col mondo e col tempo. Ma nel capolavoro di Shakespeare tutto sembra conciliato – non a caso si tratta di una favola – e l’autore vi trasfonde uno spirito nuovo, di riconciliazione e serenità”.
Ma questo spirito nuovo che raggiunge il climax nel perdono finale e generale è ottenuto soltanto attraverso il crogiolo del tempo. Renato Carpentieri è un Prospero compassato, misurato anche negli scoppi d’ira. Ha tutto sotto controllo e confida nella bravura della sua “compagnia”, guidata dallo spiritello Ariel, qui nei panni di un maggiordomo, interpretato con impeccabile garbo da Filippo Luna. Saprà tenere a bada anche quel povero diavolo di Calibano del proteiforme Vincenzo Pirrotta (ricordo ancora il suo “Otello” con Luigi Lo Cascio) e mettere in riga quegli sbandati di naufraghi approdati alla sua isola (Trinculo e Stefano, ovvero Paride Benassai e Gaetano Bruno, si meritano un applauso a scena aperta con Calibano).

Arrivato ormai al tramonto della vita, Prospero può guardare dalla giusta distanza gli avvenimenti che l’hanno costellata. Nadia Fusini apre il prologo al suo libro dedicato a “La tempesta” con queste parole:
“Vivere nella tempesta è un titolo né allusivo né allegorico. Descrive alla lettera quello che faccio: da anni vivo nella Tempesta di Shakespeare, la leggo, la rileggo. Passano gli anni e io sono qui, immersa in quel che significano la tempesta e il mare e il naufragio e la salvezza in Shakespeare. E nel tempo – che con la tempesta condivide una radice nell’etimo – osservo come il fatto stesso di esistere ci esponga alla tempesta, come ci sia un che di tempestoso nella vita di tutti: stormy is our life“.
Tempestosa è la nostra vita. Oggi come quattrocento anni fa. Lo faceva presente ai suoi contemporanei Shakespeare nel Globe di Londra (a cui allude il “grande globo” di cui parla Prospero nel IV atto) e ora ce lo ricordano Roberto Andò e Nadia Fusini al Piccolo Teatro di Milano. We are such stuff / As dreams are made on, and our little life / Is rounded with a sleep.
Saul Stucchi
Dal 14 al 26 maggio 2019
La tempesta
di William Shakespeare
Traduzione Nadia Fusini
Interpreti Renato Carpentieri, Vincenzo Pirrotta, Filippo Luna, Giulia Andò, Paolo Briguglia, Paride Benassa, Gaetano Bruno, Fabrizio Falco
Adattamento Roberto Andò e Nadia Fusini
Regia Roberto Andò
Scena Gianni Carluccio
Costumi Daniela Cernigliaro
Musiche originali Franco Piersanti
Light designer Angelo Linzalata
Suono Hubert Westkemper
Produzione Teatro Biondo Palermo
Orari: martedì, giovedì e sabato 19.30; mercoledì e venerdì 20.30; domenica 16.00
Lunedì riposo
Biglietti: platea intero 33 €, ridotto 21 €; balconata intero 26 €, ridotto 18 €
Durata: 2 ore più intervallo
Piccolo Teatro Strehler
Largo Greppi 1
Milano
Informazioni:www.piccoloteatro.org