Star seduti ieri sera al Piccolo Teatro Strehler di Milano è stato un godimento e insieme una tortura. Godimento perché assistere allo spettacolo “Gala Flamenco” di Villa Rosa & Friends – in prima assoluta – è stato un piacere per gli occhi, le orecchie, il cuore e la mente. Sì, anche per la mente. Pensavo infatti: non si può che uscire convintamente pitagorici da un’esibizione così! La musica come pura matematica, la coreografia come pura geometria. Il cosmo – l’ordine – sul palcoscenico.

Ma è stata anche una tortura il non poter sfogare tutta l’energia che gli artisti sprigionavano, come stelle esplose, riverberandola sugli spettatori. Io mi limitavo a battere le mani insieme al pubblico, nelle numerose occasioni in cui abbiamo manifestato il nostro caloroso entusiasmo, tributando ripetuti applausi, e a tamburellare con le dita sulle gambe o sui braccioli della poltrona in tutti gli altri momenti. Nulla di lontanamente paragonabile alle evoluzioni, anche solo con le mani, degli artisti. E quello che non sono riusciti a fare con le braccia, le gambe, le schiene! Cosa vi siete persi!
Sono stati uno più bravo dell’altro (nonostante qualche piccolo problema con i microfoni) e insieme si sono meritati i boati finali del pubblico: i cantanti Ismael de la Rosa e Manuel Marín, il chitarrista Yerai Cortés, i ballerini Jonatán Miró (anche direttore artistico dello spettacolo), Raquel Heredia “La Repompilla” e Adrián Santana. La direzione di scena è invece di Manuel Liñán, che avevo ammirato in scena nel 2017, sempre qui al Piccolo Teatro, con lo spettacolo “Reversible”.
Il programma si è così articolato:
- Bulerias: tutta la compagnia
- Taranto: Adrián Santana
- Taranta strumentale
- Caña: tutta la compagnia
- Soleá: Raquel Heredia “La Repompilla”
- Cantiñas: Jonatán Miró
- Finale: tutta la compagnia

La serata si era aperta con le parole commosse di Maria Rosaria Mottola di Punto Flamenco, direttrice artistica e organizzatrice di “Milano Flamenco Festival”, arrivato quest’anno alla quattordicesima edizione. Titolo della manifestazione: “Segni del tempo. Memorie – Visioni – Contrasti”.
La pandemia ha messo in ginocchio i locali di flamenco in tutta la Spagna. Tra le vittime, forse la più illustre è proprio il tablao Villa Rosa, il più antico di Madrid, costretto a chiudere i battenti. Questo spettacolo è stato pensato come gesto di solidarietà verso tutti i tablaos di Spagna.
La tre giorni del Milano Flamenco Festival proseguirà oggi, mercoledì 23 giugno, con lo spettacolo “Sin permiso – Canciones para el silencio” della Compagnia Ana Morales, per concludersi domani, giovedì 24 giugno, con lo spettacolo “Rayuela” di Marco Flores con Alfredo Tejada e José Tomás.
Al termine di tutti gli spettacoli è prevista una conferenza per il “Congresso mondiale del Flamenco”, organizzato dall’Instituto Cervantes di Milano.
Saul Stucchi
Didascalie:
- Adrián Santana
Foto di Farruk - Al termine dello spettacolo gli artisti ricevono gli applausi del pubblico
Foto di Saul Stucchi
Milano Flamenco Festival
XIV edizione
22-24 giugno 2021
Punto Flamenco