Al Museo Vincenzo Vela di Ligornetto (Mendrisio) si aprirà domani, sabato 9 novembre, la mostra Spartaco Vela. Impressioni dal vero che si potrà visitare fino al 27 aprile dell’anno prossimo. Ne firma la curatela la direttrice del Museo, Antonia Nessi, che si è avvalsa della collaborazione di Anita Guglielmetti, assistente scientifica.
Se il pretesto della mostra è la ricorrenza di un anniversario – nel 2025 saranno centotrenta anni dalla morte dell’artista, unico figlio dello scultore Vincenzo e di Sabina Dragoni – la vera ragione è la volontà di riscoprire una figura rimasta troppo a lungo in ombra, sovrastata da quella paterna.
Le opere esposte sono state selezionate per rappresentare un omaggio simbolico a Spartaco che decise di lasciare alla Confederazione Elvetica la casa – atelier del padre e la collezione di gessi che oggi possiamo ammirare in un allestimento davvero scenografico.
Nell’incontro di ieri con la stampa la direttrice Nessi ha sottolineato l’importanza della collezione, vera essenza e colonna vertebrale del Museo, nonché fonte del materiale che forma il nucleo attorno al quale ruota l’esposizione.
Il percorso
Il percorso si snoda in capitoli tematici così intitolati:
- Legami familiari
- La formazione
- Rispa
- L’Inquisizione
- Tra realtà e cliché
- Impressioni dal vero
- Mombello
- Il lavoro
- Madonna dei Monti
È stata compiuta una selezione severa tra il materiale nella collezione – circa trecento opere – per arrivare alla scelta proposta al pubblico, costituita da una sessantina di dipinti e opere grafiche, con alcuni importanti prestiti, sia da collezionisti privati che da istituzioni come la Galleria d’Arte Moderna di Milano che ha concesso Figura femminile in abito giapponese di Eleuterio Pagliano, posta in dialogo con Mezza figura femminile in costume dipinta dal Nostro nel 1886.
Ma è il caso di fare un passo indietro per tornare all’inizio del percorso che si apre con una cronologia sintetica della breve ma intensa vita di Spartaco Vela, spenta prematuramente dalla tubercolosi. L’arco temporale si estende dal 1854, quando Spartaco nacque a Torino, al 1898, quando venne inaugurato il Museo Vela, tre anni dopo la morte del pittore.
La direttrice ha giustamente osservato che, graficamente, la linea del tempo ricorda le onde registrate da un sismografo. Ed eccolo, lì accanto, Spartaco, immortalato in un vibrante ritratto dall’amico e compagno dell’Accademia di Brera Cesare Tallone, su una tela di riutilizzo precedentemente dipinta con l’interno della Sala del Consiglio Maggiore del Palazzo Ducale di Venezia.
Spartaco Vela
Che la mostra sia un’immersione, una carrellata mondo di Spartaco, nella sua arte e nelle sue carte, è già evidente nella prima sala, dedicata ai legami familiari. Qui sono esposti i ritratti dei genitori e dello zio, lo scultore Lorenzo Vela, ma anche fotografie. Va detto che il legame con la fotografia, inventata nel 1839, è uno dei fili che corrono sottotraccia lungo il percorso.
Spartaco era artista dagli interessi molteplici, ben inserito nel contesto artistico del tempo, ma anche viticoltore e amante del buon vino. Impegnato socialmente, non dimenticò mai le umili origini della famiglia e fu critico verso lo sviluppo del turismo in senso elitario. Da ecologista ante litteram era contrario alla costruzione della ferrovia a cremagliera per il Monte Generoso. Un olio su tela del 1886 raffigura una giovane signora in gita sul Generoso a dorso di mulo.
Nella visita è utile farsi accompagnare dall’ottimo libretto di sala in cui sono riportati brevi approfondimenti sulle opere indicate da un’apposita icona sulle didascalie. Un piccolo gioiello di maestria grafica – oltre che naturalmente insostituibile strumento di studio a integrazione della visita – è il catalogo pubblicato dalle Edizioni Casagrande di Bellinzona insieme al Museo Vela.
La povera Rispa
La cura grafica è la stessa tenuta nell’allestimento della mostra. Un piccolo aneddoto dà il senso della solerzia svizzera: mentre la direttrice accompagnava per le sale i giornalisti, la responsabile della comunicazione, Tiziana Conte, si è accorta che due didascalie erano invertite. Quando ho rifatto il giro da solo i disegni della Natura morta con calco di mano e drappo e dello Studio anatomico di ossa e muscoli del piede avevano le corrette indicazioni. Ben fatto! Anche perché la valorizzazione dei disegni di Spartaco è uno degli obiettivi di questa esposizione che vuole fornire uno sguardo nuovo e aggiornato sulla vita e sull’opera di un personaggio praticamente sconosciuto al grande pubblico.
Nei mesi di apertura Spartaco Vela. Impressioni dal vero – insieme alle numerose attività organizzate a corredo della mostra – consentirà di conoscere questo artista ricco di talento. Lo dimostrano disegni e tele a olio, come la commovente Rispa, cuore del percorso espositivo. Non sappiamo perché Vela scelse questo tema tratto dal II Libro di Samuele, ma per la mostra è stato compiuto uno studio iconografico.
Una delle concubine di Saul, primo re d’Israele, Rispa vegliò sui cadaveri dei suoi figli e di quelli di un’altra concubina, fatti uccidere per pareggiare debiti di sangue. Una sorta di sconsolata Niobe in versione ebraica. In questa sala è esposto anche il bozzetto de Il martirio dei Maccabei di Antonio Ciseri, la più celebre opera del quale è probabilmente l’Ecce Homo della Galleria d’Arte Moderna di Firenze, riprodotta sulla copertina di molti libri dedicati a Pilato e a Gesù.
È andata invece dispera L’Inquisizione di Spartaco Vela, presentata in importanti esposizioni a Roma e Torino, ma oggi conosciuta solo grazie a una stampa fotografica all’albumina. L’afflato anticlericale è evidente e in forte contrasto – ma solo apparentemente – con la grande tela che chiude il percorso, la delicata Madonna dei Monti, una Madre che regge davanti a sé un Bambino in quel momento più interessato ai leprotti dietro di lui che alle sorti dell’umanità.
Del ricco programma di eventi – comprendente visite guidate, alcune delle quali con l’intrigante formula “caffè e quattro chiacchiere” – segnaliamo almeno il laboratorio per bambini di mercoledì 13 novembre in prossimità della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia, e l’incontro con lo scrittore e poeta Valerio Magrelli intitolato Intorno alla figura del padre, in calendario per domenica primo dicembre alle ore 17.00. Il programma completo è disponibile sul sito del Museo Vela.
Saul Stucchi
Didascalie:
- Spartaco Vela
Mezza figura femminile in costume, 1886
olio su tela, cm 75 × 54,5
Museo Vincenzo Vela, Ligornetto
© MVV / F. Girardi - Spartaco Vela
Alla cava, 1884 ca.
olio su tela, cm 49,7 × 39,3
Museo Vincenzo Vela, Ligornetto
© MVV / F. Girardi - Spartaco Vela
Rispa che protegge il corpo dei figli, 1881
olio su tela, cm 210 × 300
Museo Vincenzo Vela, Ligornetto
© MVV / S. Carsana
Spartaco Vela
Impressioni dal vero
Informazioni sulla mostra
Dove
Museo Vincenzo VelaVia Lorenzo Vela 6, Ligornetto (CH)
Quando
Dal 9 novembre 2024 al 27 aprile 2025Orari e prezzi
Orari: da martedì a venderdì 10.00 – 17.00sabato e domenica 10.00 – 18.00
lunedì chuso
Biglietti: intero 10 CHF; ridotto 8 CHF