Rimarrà aperta fino al 7 febbraio la mostra “Paris-Athènes. Naissance de la Grèce moderne (1675-1919)”, ovvero “Parigi-Atene. Nascita della Grecia moderna (1675-1919)”. È allestita nella Hall Napoléon del Museo del Louvre della capitale francese, dove è stata inaugurata lo scorso 30 settembre.
Pur con le limitazioni imposte dalle disposizioni anti-Covid, il 2021 ha visto numerose iniziative in Grecia e in giro per il mondo dedicate al bicentenario dell’indipendenza ellenica. Il 25 marzo 1821, festività dell’Annunciazione, l’arcivescovo Germanos di Patrasso incitava i Greci alla sollevazione contro l’impero ottomano, dando inizio alla rivolta. Solo tre settimane prima la Venere di Milo aveva fatto il suo ingresso al Louvre, quasi un anno dopo il suo rinvenimento nella piccola isola delle Cicladi, avvenuto nell’aprile del 1820.

Qui su ALIBI Online ho già raccontato la mostra organizzata dal Museo Benaki: “1821. Prima e dopo” al Museo Benaki di Atene. È tenendo presente quella che ho visitato questa parigina, cercando di individuare somiglianze e differenze. Se ad Atene ci si è concentrati soprattutto sulla lunga e complessa storia dei movimenti che hanno infine portato alla liberazione della Grecia dal giogo ottomano (con inevitabili, quanto giustificati, toni patriottici), a Parigi la narrazione si è fatta molto più variegata. Il percorso procede in senso cronologico, scandito in otto periodi cruciali.
Un percorso intenso
Ricchissimo il materiale selezionato dai curatori, tra cui Jean-Luc Martinez, presidente-direttore onorario del Louvre. Ci sono statue e dipinti, disegni, acquerelli e fotografie, libri e documenti, costumi tradizionali, scelti per raccontare ai visitatori le influenze reciproche che hanno legato Parigi e Atene.
Non indispensabile ma molto utile conoscere il francese, dato che le didascalie sono scritte soltanto in questa lingua, mentre i pannelli di sala riportano anche la traduzione in inglese.
Viste la quantità e la qualità dei pezzi esposti va messo in conto l’effetto disorientamento, per scongiurare il quale è consigliabile concentrare l’attenzione sulle opere e sugli oggetti più significativi. In realtà infiniti sono gli stimoli: praticamente ogni pezzo, infatti, può essere preso come punto di partenza o pretesto per un lungo discorso e percorso personale nella propria memoria (e bagaglio culturale). A quello di Atene, “scuola della Grecia” secondo la celeberrima definizione di Pericle in Tucidide, aggiungo almeno qualche altro nome, altrettanto evocativo: Delfi e Missolungi (città sacra per i Greci), Bisanzio e Salonicco…
Io mi sono soffermato in particolare sui documenti che rievocano la spedizione scientifica di Morea (1828-1833), riedizione – pur in sedicesimi per risultati e conseguenze geopolitiche e culturali – della più famosa spedizione in Egitto condotta da Napoleone Bonaparte trent’anni prima.

Mi ha emozionato rivedere a Parigi uno dei tesori più preziosi del Museo Archeologico di Delfi, ovvero la coppa attica a fondo bianco con Apollo che fa una libagione (480 a.C. circa), ammirata in situ l’estate prima durante le vacanze in Grecia. E ancora di più il mosaico che raffigura Dioniso sul dorso di una tigre, dal Museo Archeologico di Delo: quando visitai l’isola sacra, nell’ormai lontano 1990, il mosaico era ancora nella sua collocazione originaria, ovvero nella Casa di Dioniso che proprio da quella magnifica opera ha avuto il suo nome dagli archeologi.
Arte sorprendente
Non conoscevo, invece, e mi ha quindi grandemente sorpreso il talento del pittore Nikolaos Gysis (1842-1901) che si ebbe la propria formazione artistica a Monaco di Baviera. Ne ho ammirato la tela simbolista intitolata “Arachne” (“Il ragno”) del 1884, posta accanto a un altro lavoro più tardo, “L’Arcangelo” (1895), che testimonia il suo interesse per la tematica religiosa, sviluppato negli ultimi anni di vita.

Una delle icone della mostra, utilizzata per reclamizzarla su manifesti e giornali, è il quadro “Sulla terrazza” o “Serata ateniese”, dipinto a olio su tela da Iakovos Rizos nel 1897, prestato dalla Pinacoteca Nazionale – Museo Alexandros Soutsos della capitale greca. Ma in mostra ci sono anche icone vere e proprie, come la “Dormizione della Vergine” di Dominikos Theotokopoulos, detto El Greco, proveniente dalla Chiesa della Vergine di Ermopoulis, sull’isola di Syros.
Tra i pezzi più significativi, almeno mio parere, è il caso che menzioni la grande tela raffigurante “L’ambasciata del marchese di Nointel ad Atene” (il personaggio del titolo era l’ambasciatore del Re Sole presso la Sublime Porta) del cosiddetto Anonimo di Nointel (Jacques Carrey o Arnould de Vuez), posta come fondale della sala su cui si apre il percorso.
Poi “La Grecia sulle rovine di Missolungi” di Eugène Delacroix, pittore che aderì con ardore alle campagne dei circoli filellenici, anche se la “sua” Grecia deve più all’Orientalismo da cui fu contagiato durante il viaggio nel Maghreb piuttosto che alla Grecia reale che mai visitò. E il Reliquiario della Vera Croce, dello stesso Museo del Louvre. Ne rievoca le vicende la didascalia a corredo dell’oggetto sacro:
Il reliquiario, capolavoro dell’oreficeria bizantina e gotica francese, entrò nelle collezioni del Louvre nel 1915, in un periodo in cui gli studi bizantini in Francia erano in fermento. Il reliquiario, probabilmente portato in Francia nel XIII secolo, fu montato nel XIV secolo da un artista della Champagne tra le mani di due angeli inginocchiati. Questo assemblaggio fu realizzato, come precisa l’iscrizione, per Marguerite d’Arc, signora di Jaucourt (morta nel 1389).
Guardandolo, non si può che esclamare “c’est Byzance!”, un’espressione idiomatica francese che significa “che lusso!”.
Saul Stucchi
Didascalie:
- Anonimo di Nointel
L’ambasciata del marchese di Nointel ad Atene (1670 circa)
© Found at the Athens City Museum-Vouros Eutaxias Foundation exhibition
Loan Museum of Fine Arts in Chartres - Coppa attica a fondo bianco (480 a.C. circa)
© Ministero della Cultura e dello Sport di Grecia, Organizzazione Ellenica per lo Sviluppo delle Risorse Culturali - Nikolaos Gysis
Il ragno (1884)
Olio su tavola
Atene © National Gallery – Alexandros Soutsos Museum
Foto Stavros Psiroukis
Paris-Athènes
Naissance de la Grèce moderne (1675-1919)
Informazioni sulla mostra
Dove
Museo del LouvreRue de Rivoli, Parigi
Quando
Dal 30 settembre 2021 al 7 febbraio 2022Orari e prezzi
Orari: tutti i giorni tranne il martedì 9.00 – 18.00Biglietti: intero 15 €; acquistato online sul sito del museo 17 €