Ultimi giorni per visitare al Grand Palais di Parigi la mostra di El Greco. Chiuderà infatti i battenti il prossimo 10 febbraio, dopo aver accolto migliaia di visitatori (a metà dicembre si era abbondantemente superata la soglia dei 140 mila). Una delle mostre più visitate della capitale francese e sicuramente una delle più interessanti.
Il merito è dei curatori Guillaume Kientz, direttore delle collezioni europee al Kimbell Art Museum di Fort Worth (Dallas, USA) e Charlotte Chastel-Rousseau, conservatrice delle pitture spagnole e portoghesi al Museo del Louvre, che hanno saputo – e potuto – riunire 76 splendide opere, di cui 71 realizzate da Domínikos Theotokópoulos in arte El Greco.

Il percorso espositivo
In un allestimento bianco e minimalista che esalta i colori dell’artista, si dipana un percorso espositivo in parte cronologico e in parte tematico. Eccone le tappe:
- Da Creta all’Italia
- I ritratti
- Le prime grandi commesse
- Greco e Toledo
- Greco e il disegno
- Ultimi fuochi 1600-1614
Importanti i prestiti da collezionisti privati e dai musei statunitensi, in particolare l’Art Institute di Chicago, dove la mostra sarà esposta dal 7 marzo al 21 giugno 2020. L’Italia ha dato un contributo significativo. La Galleria Estense di Modena ha prestato l’altare portatile detto “Trittico di Modena” (1567-1569) e la Pinacoteca Nazionale di Bologna “L’Ultima Cena” datata 1567-1570. Dall’Accademia Carrara di Bergamo è invece arrivata la tela con “San Francesco riceve le stigmate”.

Anche la natia Grecia ha fatto la sua parte, concedendo diverse opere, come l’“Adorazione dei Magi” del Museo Benaki e “La deposizione nel sepolcro” della Pinacoteca Nazionale, sempre di Atene.
Il contributo della Spagna
La Spagna ha contribuito con un buon numero di opere, ma nessuna proveniente dal Museo del Prado, impegnato nei festeggiamenti per il bicentenario. Si possono ammirare l’“Annunciazione” del Museo Nacional Thyssen-Bornemisza e l’“Adorazione dei Magi” del Museo Lázaro Galdiano di Madrid, i “Santi Pietro e Paolo” del Museu Nacional d’Art de Catalunya di Barcellona e il “Ritratto di Jorge Manuel Theotokópouli, figlio dell’artista”, arrivato dal Museo de Bellas Artes di Siviglia.
Non poteva naturalmente mancare l’apporto di Toledo, inscindibilmente legata in un binomio con El Greco. Da lì viene una delle opere più intense del percorso espositivo: il “Ritratto di Diego de Covarrubias y Leiva”.
I ritratti
Difficile indicare i capolavori più significativi presenti. Ma è impossibile non citare almeno la perla assoluta, ovvero il “Ritratto del cardinale Niño de Guevara” dipinto attorno al 1600 ad olio su tela (171 × 108 cm), vanto del Metropolitan Museum of Art di New York (grazie alla donazione della Collezione Havemeyer).

La sezione dei ritratti è sicuramente la più coinvolgente. Non a caso è il cuore dell’esposizione, con i visitatori che fanno su e giù lungo la “navata” in cui si srotola il percorso. Tutte le opere sono però meritevoli di attenzione, compreso il VI volume de “I dieci libri dell’Architettura” di Vitruvio, editi da Daniele Barbaro. Gli ampi margini sono ricoperti di annotazioni dell’artista che non era soltanto un pittore!
Non sono noti edifici da lui progettati, ma sicuramente concepì diverse strutture architettoniche effimere, di cui non è rimasto nulla. C’è però in mostra un tabernacolo ligneo al cui centro campeggia una piccola scultura di Cristo risorto, in prestito dalla Fundación Casa Ducal de Medinaceli di Toledo.
Un tema interessante è quello dei confronti diretti tra varie versioni del medesimo soggetto, che sia San Francesco, l’Ultima Cena o “Gesù che scaccia i mercanti dal tempio”, vera ossessione di El Greco che forse vi riconosceva il proprio sforzo di combattere chi non apprezzava la sua arte.
Qua e là sono riportate sulle pareti delle citazioni di artisti e scrittori, come un brano di Jean Cocteau da “Le Mythe du Gréco” del 1943 o questa risposta un po’ fanfaronesca che Picasso diede a Roberto Otero nel 1966 “Que es lo que ve todo el mundo en Velasquez hoy dia? Preferio mil veces al Greco. Él sí que era un pintor”.
Ce ne fosse stato bisogno, la spettacolare mostra del 2015 proprio al Grand Palais ha testimoniato la grandezza di Velázquez.
Saul Stucchi
PS: ho raccontato la mostra nella trasmissione “I girasoli” di Radio Popolare del 28 dicembre 2019. Sul sito della radio potete ascoltare e scaricare il podcast della puntata.
Didascalie:
- El Greco
San Martino e il povero (1597-1599)
Olio su tela, 193,5 x 103 cm
Washington, National Gallery of Art
© Washington, National Gallery of Art - El Greco
L’Ultima Cena (1568-1570)
Pinacoteca Nazionale di Bologna
Foto © Archivi Alinari, Firenze, dist. RMN-Grand Palais / Mauro Magliani - Vista dell’allestimento della mostra “Greco” al Grand Palais
Scenografia di Véronique Dollfus
© Rmn-Grand Palais 2019
Foto di Didier Plowy
Greco
Informazioni sulla mostraDove
Grand Palais3 Avenue du Général Eisenhower, Parigi
Quando
Dal 16 ottobre 2019 al 10 febbraio 2020Orari e prezzi
Orari: lunedì , giovedì e domenica 10.00 – 20.00mercoledì, venerdì e sabato 10.00 – 22.00
martedì chiuso
Biglietti: intero 14 €; ridotto 10 €