Ultimissimi giorni per visitare la mostra “Vivaci trasparenze. Ceramiche di Yaozhou dalla Collezione Shang Shan Tang”: chiuderà infatti i battenti domenica 23 ottobre. Curata da Sabrina Rastelli, Professore ordinario di Archeologia e Storia delle Arti e filosofia dell’Asia orientale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, è allestita in una sala – per la precisione la n. 12 – del MAOV Museo d’Arte Orientale di Venezia a Ca’ Pesaro. È il museo stesso ad averla organizzata, in collaborazione con la Fondazione Università Ca’ Foscari.

Presenta al pubblico una novantina di pezzi, tutti prestati da una collezione privata straniera, la Shang Shan Tang, che letteralmente significa “Sala del sommo bene”. Appartenente a un collezionista taiwanese con doppia cittadinanza canadese, si distingue per quantità e qualità delle opere, caratteristiche che la rendono una delle principali raccolte di ceramiche di Yaozhou esistenti al mondo.
Per chi non lo sapesse – io l’ho scoperto proprio in mostra – Yaozhou si trova nella Cina settentrionale, a un centinaio di chilometri a nord di Xi’an, celebre per essere la sede del mausoleo del primo imperatore Qin, dove nel 1974 è stato ritrovato l’Esercito di terracotta, composto da migliaia di statue. Là predomina lo spirito marziale, qui invece prevale lo stile raffinato.
Ricchezza di temi
Il percorso espositivo non ha uno sviluppo cronologico ma si articola per temi. Sono illustrati da pannelli con testi in inglese, scelta dovuta all’esiguità degli spazi e alla volontà di farsi comprendere dal pubblico internazionale.
Un pannello è dedicato alle tecniche di cottura e di decorazione, uno al rapporto tra produzione in ceramica e religione, un terzo spiega che quella di celadon non è stata l’unica fabbricazione delle manifatture di Yaozhou, anche se a quella che deve la sua notorietà, così come il celadon la deve alla somiglianza con la giada (qualche anno a questa pietra dura il Musée Guimet di Parigi ha dedicato la straordinaria mostra “Giada. Dagli imperatori all’Art Déco”).
Un altoparlante riproduce un audio in cui la curatrice presenta – questa volta in italiano – una panoramica dell’esposizione. Ci sono poi studenti e studentesse della Ca’ Foscari pronti a rispondere a qualsiasi curiosità del visitatore.

I pezzi sono stati selezionati per offrire ai visitatori un buon numero di esempi della grande varietà di motivi decorativi. Si prenda per esempio il fiore del loto: leggendo uno dei testi in mostra apprendiamo non soltanto che questo fiore compare spesso in contesti buddhisti come simbolo di illuminazione spirituale e di purezza, ma anche che nella sfera secolare rappresenta la modestia e che uno dei termini cinesi utilizzati per indicarlo è “hé”, omofono della parola che significa “armonia”.
Le peonie, invece, rimandano alla sfera della sensualità femminile, mentre le anatre mandarine sono simboli di fedeltà coniugale (un po’ il corrispettivo del cane nell’arte occidentale).
Esperienza estetica
Vasi, ciotole, piatti e scatole vanno osservati (e ammirati) con calma per apprezzarne tutti i dettagli: la tartarughina che decora un fondo, le foglie dei crisantemi, i pesci e le onde… Il visitatore sia consapevole che la sua esperienza estetica in qualche modo lo mette in dialogo con gli antichi utilizzatori di questi oggetti. Si legge infatti in un pannello:
Le bevande alcoliche, preparate con cereali fermentati, venivano servite calde o fredde da brocche come i n. 18, 19 e 21, in tazze o ciotole; ai tempi dei Song [dinastia che regnò dal 960 al 1279 d.C., ndr], le tazze coniche come le n. 22 e 23 erano preferite per il tè. Il consumo di tali bevande era anche un’esperienza estetica fatta di gesti e pause specifici, compreso l’apprezzamento dei motivi decorativi che prendevano vita quando il liquido veniva versato nei recipienti”.
Non potendomi permettere oggetti così preziosi ho attraversato a piedi Venezia per raggiungere l’Arsenale, dove, a pochi passi dai Leoni greci, c’è una piccola bottega che vende ceramiche fatte e decorate a mano. Un pesciolino rosso decora il fondo della tazzina da caffè che mi sono portato a casa. Che sia un portafortuna come nelle culture orientali?
Saul Stucchi
Didascalie:
- Coppia di tazze con motivo di tartaruga e di loto
Grès con invetriatura verde-azzurra
Fornaci di Yaozhou
Periodo delle Cinque Dinastie (907-960) o Song Settentrionale (960-1127)
D. 11.5 cm
Collezione Shang Shan Tang - Vaso istoriato
Grès con invetriatura verde-azzurra
Fornaci di Yaozhou
Dinastia Song Settentrionale (960-1127)
H. 15.5 cm
Collezione Shang Shan Tang
Vivaci trasparenze
Ceramiche di Yaozhou dalla Collezione Shang Shan Tang
Informazioni sulla mostra
Dove
Museo d’Arte Orientale di VeneziaSestiere di Santa Croce 2076, Venezia
Quando
Dal 7 settembre al 23 ottobre 2022Orari e prezzi
Orari: da martedì a domenica 10.00 – 18.00Biglietti: la mostra è compresa nel biglietto del Museo:
intero 14 €; ridotto 11,50 €