Fino al 18 agosto 2019 la Fondation Boghossian alla Villa Empain di Bruxelles (per dirla tutta: Villa Empain, Centre d’art et de dialogue entre les cultures d’Orient et d’Occident) ospiterà la mostra “Heliopolis. La Ville du Soleil”, ovvero “Eliopoli. La Città del Sole”.

È curata da Marie-Cécile Bruwier, per molti anni direttrice del Museo Reale di Mariemont, e Florence Doyen, specialista dell’antico Egitto e fondatrice dell’associazione Egyptologica.
Il percorso espositivo
Il percorso espositivo si declina in tre tappe, distinte per colori. Al rosso associato al periodo faraonico (rimanda al colore delle cave di Gebel al-Ahmar, da cui provengono, probabilmente, i blocchi dei cosiddetti Colossi di Memnone), segue il verde abbinato alla tradizione cristiana, per finire con il giallo della Città del Sole concepita da Edouard Empain, barone, mecenate e visionario.
Nella prima sezione non viene rispettato l’ordine cronologico. Per esempio la vetrina 2 ospita – gli uni insieme agli altri – oggetti dell’Epoca Bassa, del Terzo Periodo Intermedio, della VI dinastia, della XXII-XXIII dinastia. I prestiti sono stati concessi da collezioni private e da vari musei del Belgio, tra cui il Museo di Mariemont di cui ho parlato in due precedenti articoli, dedicati rispettivamente alla mostra sui tessuti copti e alla collezione egizia di Mariemont.

Da qui proviene, per esempio, uno dei pezzi più belli esposti: il gruppo statuario di Hetep e Mouttouy – madre e figlia – in calcare stuccato e dipinto (misura poco più di 35 cm in altezza per 19 cm di larghezza, con una profondità di 22,5cm). Proviene da Tebe e risale all’inizio della XVIII dinastia.
Da Mariemont sono arrivati anche uno specchio della XVIII dinastia e una statua di ibis (quest’ultima in deposito dalla Regione della Vallonia), in bronzo, legno, oro e cristallo di rocca.
Proveniente dalla stessa collezione Empain e ora conservata ai Musées royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles è la testa coronata del faraone Micerino in grovacca. Misura 22 cm in altezza per 11 in larghezza, con una profondità di 16 cm. Viene da Giza e data alla IV dinastia, agli inizi del XXV secolo avanti Cristo.
È esposta nella stessa teca che custodisce uno studio di scultore con la testa di Akhenaton, il “faraone eretico”. Il visitatore puo così confrontare due profili separati da un millennio e da concezioni solari assai differenti.
Ciascuna vetrina è dedicata a un soggetto. Per esempio la numero 1 è dedicata al dio Atum, la 2 alla dea Hathor, la 3 alle donne, la 4 a Thot, la 9 al sorgere del sole.
C’è un plastico del rilievo del sogno di Tuthmosis IV. Due pezzi sono arrivati da Anversa, una stele di donazione della XXVI dinastia appartiene a una collezione privata.
Nella sezione in colore verde ci sono riproduzioni con il tema della fuga in Egitto della Sacra Famiglia che si nascose nel cavo di un albero a Matarieh come poi avrebbe fatto Carlo II in quella che sarebbe stata chiamata la Royal Oak.
Nella sezione in giallo ci si concentra sulla Heliopolis moderna. La vetrina 11 custodisce pezzi della Collezione Empain, come un coltello magico, in avorio d’ippopotamo.
Nella vetrina accanto siedono l’una vicino all’altra una Vergine col Bambino del tipo detto Sedes Sapientiae e una Isis Lactans, ovvero Iside intenta ad allattare il piccolo Horus. La statua della Vergine è in prestito dal Museo della Vita Vallone di Liegi.
Qui sono esposti docunenti, cartoline e fotografie. Ma ci sono anche gli stemmi di Édouard Louis Joseph Empain e di suo fratello François. Osservando con attenzione il visitatore riconoscerà in essi le piante di papiro e il fiume Nilo.
Saul Stucchi
Didascalie:
Heliopolis ® Laurent de Broca
Testa coronata del faraone Micerino
Grovacca. Da Giza. Antico Regno, IV dinastia
© Musées Royaux d’Art et d’Histoire, Bruxelles: E.03056
Dal 28 marzo al 18 agosto 2019
Heliopolis. La Ville du Soleil
Orari: da martedì a domenica 11.00 – 18.00
Informazioni:Heliopolis