Nella breve biografia che gli dedica, Arther Ferrill dipinge Caligola come il peggiore degli imperatori della dinastia Giulio-Claudia, superando “di gran lunga” i pur terribili Tiberio, Claudio e Nerone. “Crudeltà, megalomania, incoscienza e avidità caratterizzano la sua personalità e il suo principato”. Assistendo alla parabola di Hitler, reincarnazione demoniaca, anzi umana, troppo umana, di Caio Caligola, Albert Camus volle affrontare con la sua arte la figura del tiranno pazzo e sanguinario. Vi lavorò per vent’anni, ottenendo tre diverse versioni definitive di un testo che insieme a Lo straniero e a Il mito di Sisifo compone la trilogia dell’assurdo.
Per celebrare il centenario della nascita dell’autore, il Teatro Binario 7 di Monza ha ospitato nelle date del 16 e 17 novembre scorsi lo spettacolo Caligola. La versione portata in scena dal regista Pino Micol è quella del 1941, in cui, accanto all’imperatore, emergono i personaggi del libero Elicone e del letterato Cherea, l’unico che non vuole piegarsi al suo potere illimitato. I nazisti hanno invaso la Francia e stanno occupando Parigi, mentre una compagnia teatrale è alle prese con la messa in scena del Caligola. Fuori diluvia e agli scrosci di pioggia si mescolano gli spari. Il clima è plumbeo e il dramma recitato si sovrappone alla realtà contemporanea.
Manuele Morgese è un Caligola dallo sguardo stravolto dalla follia, in perenne movimento nel vano tentativo di ancorarsi a qualcosa, a qualcuno. Impossibile, dopo la morte dell’amatissima sorella Drusilla: il vuoto che ha lasciato nella sua anima, già tormentata, è incolmabile e tutte le azioni che intraprenderà, o a cui si lascerà trascinare dal proprio demone interiore, non faranno altro che allargare la voragine che ci squarcia il cuore. Tenta di suturare la ferita Cesonia, ben interpretata da Maria Letizia Gorga, ma l’imperatore è consapevole di essere solo: è anzi sicuro di essere l’unico al mondo a sapere che in fondo siamo tutti soli, imperatori, senatori e schiavi, senza distinzioni di censo e fortuna.
La recitazione degli altri interpreti mi è parsa un po’ “legata”, non so se volutamente per mettere in evidenza il doppio ruolo di attori che interpretavano la parte di attori. In generale l’allestimento di Micol mi ha convinto solo in parte, mentre mi era piaciuto molto il Caligola di Corrado d’Elia andato in scena nel 2010 all’Elfo di Milano.
La stagione del Binario 7 prosegue il 23 novembre con lo spettacolo Piazzolla & Borges, “un concerto-narrazione che suona la poesia raccontando una musica viscerale, dice con le note e armonizza le parole, grazie all’incontro straordinario di due grandi anime argentine”, mentre il 30 novembre e il primo dicembre è in calendario Viva l’Italia. Le morti di Fausto e Iaio, di Roberto Scarpetti, “la storia racconta delle morti di Fausto e Iaio, due diciottenni milanesi frequentatori del centro sociale Leoncavallo, uccisi a colpi di pistola la sera del 18 marzo 1978, due giorni dopo il rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse”.
Saul Stucchi
16 e 17 novembre 2013
CALIGOLA
di Albert Camus
nell’edizione integrale del 1941 traduzione di Riccardo Reim
regia Pino Micol
con: Manuele Morgese, Maria Letizia Gorga, Massimiliano Cutrera, Ezio Budini, Gabriele Anagni, Nicola Ciccariello, Andrea Palladino, Valerio Giordano
Teatro Binario 7
via Filippo Turati 8
Monza
Info e prenotazioni:
tel. 039.2027002
www.teatrobinario7.it