“Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”, sentenzia a suggellare il lieto fine il vecchio Prospero, riconciliatosi con il suo mondo.
E proprio attorno al tema del sogno il regista Daniele Salvo ha costruito una Tempesta che ha entusiasmato il folto pubblico che ha riempito il teatro romano di Verona. Merito degli attori, dal grande Albertazzi, agli eccezionali Melania Giglio e Gianluigi Fogaggi, rispettivamente nei ruoli di Ariel e Caliban, con tutti gli altri all’altezza della situazione.
Ma anche delle splendide scene disegnate da Alessandro Chiti che ha trasformato il palcoscenico in uno scrigno onirico, ovvero in un teatro nel teatro.
Davvero il tema del metateatro, tanto caro a Shakespeare, è stato il filo rosso con cui è stata tessuta la trama dello spettacolo. “Come hai messo in scena la tempesta che ti ho ordinato?” domanda con fare paterno Prospero allo spiritello Ariel, riconoscendogli poi di aver soddisfatto pienamente la sua volontà di “regista”: “Hai interpretato perfettamente la tua parte”.
E i termini legati al teatro ricorrono lungo tutta la vicenda… Un terzo tema fondamentale è quello del potere minacciato, messo sotto scacco, tolto fraudolentemente di mano o ancora solo vagheggiato.
Prospero ha perso il ducato di Milano, ma è diventato signore della piccola isola su cui prima dominava Caliban che a sua volta si offre di aiutare Stefano a spodestare Prospero, mentre Gonzalo si immagina una nuova costituzione – dai tratti profondamente utopistici – e Sebastiano vagheggia di diventare re di Napoli al posto del fratello Alonso.
In quest’ultimo caso si innesta un altro tema classico shakespeariano, il ruolo funesto (ma drammaticamente attivo) del cattivo consigliere. L’ottimo Carlo Valli (alle prime battute ci si stupisce di sentir parlare Mork, il celebre personaggio della fortunata serie televisiva degli anni Ottanta, poi ci si ricorda che Valli è il doppiatore di Robin Williams…) interpreta un insinuante Antonio, versione maschile di Lady Macbeth, mente di un piano tanto semplice quando vigliacco: uccidere il re nel sonno.
La sovranità è in pericolo, ma Shakespeare traghetta tutta la micro-società radunatasi nella piccola isola di Prospero dalla tempesta al bel tempo che benedice l’unione dei giovani rampolli Miranda e Ferdinando.
Infine meritano una segnalazione i costumi di Gianluca Sbicca (in collaborazione con Susanna Proietti) e le musiche originali di Marco Podda. È stata davvero una Tempesta memorabile e la splendida cornice del teatro romano ha aggiunto un pizzico di magia in più a un meccanismo perfettamente oliato. Un sogno perfetto.
Saul Stucchi
Prima che andasse in scena la Tempesta, il teatro romano è stato il palcoscenico della consegna del 53° premio Renato Simoni per la fedeltà al teatro di prosa all’attore Gigi Proietti. Il mattatore ha ringraziato a modo suo, stregando il pubblico con una “poesia” del suo amato Petrolini.
62° festival shakespeariano
LA TEMPESTA
di William Shakespeare
Traduzione di Agostino Lombardo
Teatro Romano di Verona
14 – 15 – 16 – 17 luglio 2010, ore 21.15
www.estateteatraleveronese.it
- Regia: Daniele Salvo
- Scene: Alessandro Chiti
- Musiche originali: Marco Podda
- Costumi:Gianluca Sbicca (in collaborazione con Susanna Proietti)
- Personaggi e interpreti:
Prospero: Giorgio Albertazzi
Ariel: Melania Giglio
Caliban: Gianluigi Fogacci
Miranda: Roberta Caronia
Ferdinando: Tommaso Cardarelli
Antonio (fratello di Prospero): Carlo Valli
Gonzalo: Virgilio Zernitz
Alonso (Re di Napoli): Massimo Cimaglia
Sebastiano (suo fratello): Pasquale Di Filippo
Trinculo: Marco Simeoli
Stefano: Massimiliano Giovanetti
Francesco / Nostromo: Alessandro Loi
Adriano / Capitano: Daniele Sala
Marinai / Spiriti / gentiluomini (danzatori): Eugenio Dura, Vasco Giovanelli, Mirco Boscolo, Roberto Colombo, Valeria Brambilla, Freddy Ragazzo