La vertigine della lista è il titolo di un libro di Umberto Eco che possiedo ma che non ho ancora letto (se mi passate la battuta, è nella lista dei libri da leggere…). Da anni provo il fascino e il peso e il richiamo di liste ed elenchi, soprattutto nella versione a me ormai abituale delle “letture a tappe forzate”, ovvero la sfida di affrontare un’opera monumentale dividendone la mole in un numero prestabilito di pagine quotidiane.
Come ho anticipato qualche settimana fa, al momento sono alle prese con quella enciclopedia del mito classico che sono Le metamorfosi di Ovidio. Ho superato la metà del V libro avendo letto, giusto oggi, di Venere che ordina al figlio Cupido di colpire con una freccia Plutone perché s’innamori della nipote Proserpina.
Avvicinandosi ormai l’appuntamento con l’incontro su Gustav Mahler che sto organizzando con gli Amici della Biblioteca di Mezzago (lunedì 12 maggio alle ore 21.00 farò da moderatore tra Alberto Casiraghy e Vittorio Pozzati), ho deciso di ascoltare le dieci sinfonie del compositore austro-boemo al ritmo di una al giorno.

Ho cominciato oggi, primo maggio, con la travagliata Sinfonia 1 in Re maggiore, composta tra il 1888 e il 1894 (ma in realtà la gestazione è stata più complessa e lunga). L’ho ascoltata nell’esecuzione della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam diretta da Daniele Gatti.
Il direttore milanese era sul podio del Teatro alla Scala lo scorso febbraio quando, la mattina di lunedì 10, ho assistito alla prova riepilogativa della Filarmonica alla prese con la Sinfonia 10 in Fa diesis maggiore, rimasta incompiuta per la morte del compositore (il 18 maggio del 1911). Dunque i due estremi dell’arco sinfonico di Mahler posso dire di averli ascoltati, così come ho già una minima infarinatura della pietra angolare della sua architettura sinfonica, ovvero la celeberrima Quinta (1901-1902).
È il caso di segnalare che venerdì 23 maggio alle 20.00, con replica domenica 25 maggio alle 16.00, all’Auditorium di Largo Mahler (!) Emmanuel Tjeknavorian dirigerà l’Orchestra Sinfonica di Milano in un programma a dittico composto dall’Ouverture dell’Egmont di Beethoven e, appunto, dalla Sinfonia n. 1 in Re maggiore “Il Titano” di Mahler.
Saul Stucchi
Orchestra Sinfonica di Milano
Auditorium
Largo Mahler
Milano
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