Stamattina in anteprima al Teatro Dal Verme di Milano si è tenuto un concerto che verrà replicato questa sera alle 20.00 e poi sabato 15 febbraio alle ore 17.00 (con una tappa intermedia al Teatro Carlo Rossi di Casalpusterlengo venerdì alle 21.00). A dirigere l’orchestra dei Pomeriggi Musicali Alessandro Cadario, da alcuni anni – precisamente dal 2016 – Direttore ospite principale dell’orchestra di casa.
Tripartito il programma che si è aperto con l’ouverture dell’Egmont di Beethoven per poi passare alla Sinfonia n. 25 in Sol minore K183 di Mozart. Dopo l’intervallo di rito è stato eseguito il Concerto per violino e orchestra op. 101 di Max Reger (1873 – 1916), vero pièce de résistance (almeno per quanto riguarda la durata, che sfiora l’ora) del menu del concerto.

Protagonista la violinista di origini moldave Alexandra Conunova, di cui la scheda biografica riportata nel foglietto di sala ricorda alcuni dei primi che le sono stati riconosciuti in carriera, segnalando che «è apprezzata per il suo virtuosismo, il calore del timbro, la gamma di colori e la tecnica impeccabile».
Interessante anche la nota che chiude la scheda, riguardante lo strumento suonato – così mirabilmente, da ricordare soprattutto l’assolo nella parte finale del primo movimento, un Allegro moderato – dalla musicista. Si tratta di un violino Giovanni Battista Guadagnini, ex “Ida Levin” costruito nel 1785, «gentilmente concessole da un amante della musica».
Cercando in Rete ho trovato notizia di una disavventura occorsa alla violinista proprio alla dogana della Repubblica Moldova, per fortuna poi risolta. Se potessi suggerire un consiglio agli estensori dei foglietti di sala dei Pomeriggi, proporrei un approfondimento delle note sugli strumenti. La storia degli oggetti – la storia materiale tanto cara, tra gli altri, al direttore del Museo Egizio Christian Greco – è un buon mezzo per avvicinare quella parte di pubblico che ha poche o nulle competenze tecniche in fatto di musica (il lettore avrà capito di chi la fabula narratur).
Un violino Guadagnini del 1783 era invece imbracciato da Stefan Milenkovich per suonare il Concerto n. 2 per violino e orchestra op. 63 di Sergej Prokof’ev tre settimane fa, sempre ai Pomeriggi Musicali.

Torno velocemente al primo brano, l’ouverture dell’Egmont di Beethoven, perché recentemente mi sono imbattuto nella menzione di questa composizione: leggendo Il rogo dei libri. Una tragedia tedesca di Marino Freschi, appena pubblicato da Castelvecchi. Immaginare che una musica così sublime potesse essere eseguita dall’orchestra da camera degli studenti dell’Università di Monaco in una delle ore più buie della Germania fa riflettere sul potere ambivalente della musica e sui limiti della cultura (ben al di là della celeberrima battuta di Woody Allen su Wagner).
Come sempre utilissime a comprendere il programma del concerto le note del musicologo Raffaele Mellace, senza le quali non avrei prestato la giusta attenzione a un momento particolare del Minuetto, il secondo movimento della sinfonia di Mozart, ovvero «la sorpresa del Trio, concepito come schietta musica d’intrattenimento salisburghese: riservato a un sestetto di fiati (oboi, fagotti e corni a coppie) stabilisce un’enclave in Sol maggiore che rappresenta l’unica autentica oasi all’intero d’un lavoro fosco, condotto con la più feroce coerenza».
Il prossimo appuntamento con i Pomeriggi Musicali, nelle date del 20 e del 22 febbraio) prevede alla direzione James Feddeck e Filippo Gorini al pianoforte con questo programma:
- Ludwig van Beethoven
Concerto n. 3 in Do minore per pianoforte e orchestra op. 37 - Franz Schubert
Sinfonia n. 4 in Do minore D417 “Tragica”
Per concludere segnalo che Alessandro Cadario tornerà a dirigere l’orchestra dei Pomeriggi giovedì 27 febbraio e sabato primo marzo, proponendo nel programma ancora una pagina di Max Reger, questa volta le Variazioni su un tema di Mozart op. 132.
Saul Stucchi
I Pomeriggi Musicali
Teatro Dal Verme
Via San Giovanni sul Muro 2
Milano
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