Come fosse una favola, Shock, lo spettacolo in scena il 25 e il 26 aprile all’Arcimboldi di Milano, racconta una storia, quella della nascita e della morte dei peccati capitali grazie all’intervento della Creatività; è una storia vista da un’angolazione orientale, dalla tradizione Sufi per l’esattezza; la novella danzata e interpretata dai ballerini del Teatro alla Scala nasce da un’idea di Andrea Forte, il regista, che calandosi dentro le profondità di se stesso ha iniziato un percorso di ricerca, dando vita, infine, a questa rappresentazione: c’erano una volta Adamo ed Eva che scontrandosi con le leggi divine hanno causato l’origine dei peccati, l’espulsione dal paradiso della stirpe umana, la nascita delle passioni, del desiderio, dell’inquietudine e dell’attesa. In Shock i peccati capitali saranno nove, come nella tradizione sufi, anziché sette, come in quella cristiana. Andrea Forte, avendo studiado dai Gesuiti e apprezzando gli insegnamenti dell’enneagramma, portati in occidente da Georges Gurdjieff e da Oscar Ichazo, ha creduto potessero essere un modo per evadere: «Da quelle “impalcature mentali” che il vivere quotidiano e le regole sociali costruiscono in ognuno di noi – come afferma il regista – le suggestive performance che andranno in scena aiuteranno lo spettatore a rimuovere le sovrastrutture e liberare un nuovo e più fresco approccio alla vita».
Oriente e occidente: due tradizioni a confronto
I nove ballerini si presentano al pubblico sistemandosi ognuno su una delle punte di una stella ennagonale. Questo simbolo è l’aspetto grafico dell’enneagramma. La stella nella stessa tradizione occidentale è sia simbolo della nostra caduta dal cielo o dal paradiso e sia emblema del desiderio. Infatti, etimologicamente parlando, la parola deriva dal latino, e si compone dell’avverbio de, che significa senza, e dal sostantivo sidera, in italiano astri. La stessa notte di San Lorenzo si usa esprimere un desiderio davanti alla visione di una stella cadente. L’enneagramma è un insegnamento molto antico ed altro non è che un percorso verso la conoscenza di se stessi, un approfondimento della storia dell’uomo. Questo tipo di dottrina si è diffusa anche in occidente negli ultimi trent’anni. Nelle chiese cristiane l’argomento riguardante le correnti filosofiche e spirituali orientali, sembra essere al centro di un largo dibattito. Gli insegnamenti implicati con l’enneagramma, strumento di crescita personale, sembrano armonizzarsi perfettamente anche con la tradizione cristiana. Ad esempio, lo stesso Ignazio di Loyola, il capostipite della Compagnia di Gesù, stese, a tavolino, delle tecniche che consistevano in alcuni esercizi pratici fondamentali per un’evoluzione spirituale. I maestri Sufi dicono che le passioni imprigionano l’uomo e che bisogna esserne consapevoli per liberarsi dal loro predominio. Gurgdjieff portò in occidente il messaggio segreto dell’enneagramma, proponendolo come pietra filosofale. Riflettendo sull’umanità, lo studioso afferma che le passioni sono: “Il tratto caratteristico o il difetto principale di ogni tipo, ma suggerisce che il difetto, se sapientemente integrato, si può trasformare nel punto di forza della persona” (Arnaldo Pangrazi, “Sentieri verso la libertà”, Milano, San Paolo, 2008, p 97).
Valentina Cavera
Shock
Uno spettacolo di danza contemporanea
25 e 26 aprile 2009
Teatro Arcimboldi
Milano
www.teatroarcimboldi.it
Regia: spettacolo ideato e diretto da Andrea Forte Calatti
Coreografia: Gianluca Schiavoni
Presentazione: Philippe Daverio
Con la partecipazione di Ornella Vanoni
Interpreti: ballerini del Teatro alla Scala
LUSSURIA: con Antonino Sutera, Marco Antonio Carlucci, Giulia Schembri
INVIDIA: con Marco Messina, Laura Caccialanza
IRA: con Daniele Lucchetti, Chiara Grassi
AVARIZIA: con Gabriele Corrado, Valentina Cavera, Edoardo Zanella
PAURA: con Licia Ferrigato, Andrea Forte, Fabrizio Mantica
SUPERBIA: con Veronica Colombo, Fabrizio Mantica, Pasquale De Leo
GOLA: con Matteo Gavazzi, Chiara Grassi
INGANNO: con Azzurra Esposito, Fabrizio Mantica, Pasquale De leo
ACCIDIA: con Chiara Borgia, Marco de Giorgi, Gianfranco Lombardi
Musiche: Stefano Sanpietro
Costumi ideati da Cinzia Baldassarra e realizzati da Rosy Mantegazza.
Corti realizzati da Massimo Volta
Sceneggiature di Fabrizio Mantica
Foto di Stefano Porro