Sesta parte della lettura “a puntate” quotidiane della “Biblioteca” del patriarca bizantino Fozio, compiuta sulla nuova edizione delle Edizioni della Normale di Pisa, a cura di Nunzio Bianchi e Claudio Schiano, con introduzione di Luciano Canfora.
Elio Aristide
- p.152: dalla “Vita di Tito” di Plutarco: i Greci fecero così clamore all’annuncio della libertà che i corvi precipitarono a terra
- p.153: la scheda 246 è dedicata al “Panatenaico” di Aristide, ricco di “concetti artisticamente elaborati con grande abilità”
- p.154: prosegue la lettura del “Panatenaico” di Elio Aristide: nei momenti difficili è emersa ancor più la grandezza di Atene
- p.155: il dio la chiama “aquila tra le nubi” paragonandola alle altre città: è la lode che chiude il Panatenaico di Elio Aristide
- p.156: inizia la scheda 247 dedicata a quattro discorsi “A Platone, in difesa della retorica” tratti dalle opere di Aristide
- p.157: sosteneva Aristide: la retorica è della stessa natura dell’arte legislativa che le è inferiore, essendone solo una parte
- p.158: restiamo alla scheda 247, ora dagli scritti di Aristide a Platone “In difesa della retorica”. Esordio del secondo discorso
- p.159: ancora sulla scheda 247, dall’esordio del discorso di Aristide intitolato “Terzo discorso platonico, a Capitone” pergameno
- p.160: la scheda 248 inizia con l’esordio del discorso di Aristide contro Platone “In difesa dei quattro”, l’orazione più lunga
- p.161: dal discorso su Milziade: “certo, Pan, figlio di Ermes, è per usare un termine di Platone, un ‘ingegnere’ del discorso”
- p.162: “Milziade non solo oltrepassava le speranze di quanti speravano le cose più grandi, ma anche le preghiere dei molti”
- p.163: lo spartano Pollide vendette Platone come schiavo a Egina su ordine di Dionisio I. A comprarlo fu il libico Annicheris
- p.164: Aristide chiede perché Platone non avesse esercitato l’attività politica, rispondendo che di sicuro fu Socrate a dirglielo
- p.165: verso la fine della scheda 248 Fozio annota in un inciso che “spesso Aristide usa ‘certamente’ come qualcosa di superfluo”
- p.166: inizia la disamina di una “Vita di Pitagora”, a cui è dedicata la scheda 249. Quest’opera anonima ci è nota solo da Fozio
Il Mar Rosso di Agatarchide
- p.167: lettura del primo libro di Agatarchide sul “Mare Eritreo”, contenente quattro spiegazioni sul nome. Quella vera è l’ultima
- p.168: c’è una lunga digressione sulla retorica nella disamina del quinto libro dell’opera storica d’Agatarchide sul Mare Eritreo
- p.169: descrizione del lavoro degli schiavi delle miniere d’oro in Egitto (così duro che molti preferiscono la morte alla vita)
- p.170: descrizione antropologica degli Ittiofagi (mangiatori di pesci), degli Ilofagi (mangiatori di legni), degli Elefantofagi
- p.171: Agatarchide parla poi di animali: leoni e serpenti, rinoceronti, cammellopardi (ovvero giraffe), cinocefali, cepi e iene
- p.172: la scheda 250 prosegue con la descrizione fatta da Agatarchide dei luoghi situati sulla costa africana del Mar Rosso
Le Vite dei Santi e di Atanasio il Grande
- p.173: la scheda 251 è dedicata alla disanima del trattato “Sulla provvidenza” di Ierocle. Si parla di demiurgo, Platone e ordine
- p.174: prosegue la disanima del trattato “Sulla provvidenza” di Ierocle, soffermandosi in particolare sul secondo libro
- p.175: conclusa la scheda sul trattato “Sulla provvidenza” di Ierocle si passa alla “Vita” di Gregorio Magno detto “Dialogo”
- p.176: alcune brevi schede dedicate ai martirii: dei sette santi fanciulli, dell’apostolo Timoteo e del grande santo Demetrio
- p.177: la scheda 256 è sulla “Vita dei santi nostri padri Metrofane e Alessandro”, contenente anche una biografia di Costantino
- p.178: nella “Vita o martirio del nostro santo padre Paolo il Confessore vescovo di Costantinopoli” si parla dell’eresia ariana
- p.179: lette parti della “Vita ovvero cimento del nostro santo Padre, il vescovo di Alessandria, Atanasio il Grande“. Un’odissea
- p.180: una prostituta accusa il pio Atanasio di stupro, ma il presbitero Timoteo la sbugiarda davanti ai giudici fingendosi lui
- p.181: per sfuggire agli eretici il vescovo Atanasio si nasconde a casa di una giovinetta molto avvenente. Vi resta 6 anni
- Fozio
Biblioteca
introduzione di Luciano Canfora
a cura di Nunzio Bianchi e Claudio Schiano
Edizioni della Normale
pp. XCIV-1300, 120 €