In un paio di giorni ho letto Sentieri neri di Sylvain Tesson, pubblicato qualche anno fa (2018) in Italia da Sellerio nella collana Il contesto con la traduzione dal francese di Roberta Ferrara. All’inizio dell’autunno dovrebbe uscire nelle sale cinematografiche il film – dal titolo A passo d’uomo – tratto dall’opera, per la regia di Denis Imbert. Sono curioso di verificare quanto sarà fedele e quanto, inevitabilmente, “tradirà” il libro.
Sentieri neri racconta il viaggio a piedi compiuto dall’autore tra l’agosto e il novembre del 2015, in poco più di settanta giorni, tagliando in diagonale la Francia, dal confine con l’Italia alla penisola del Cotentin sull’Atlantico, passando dalla Provenza e dal Massiccio Centrale e attraversando la Loira. Tutt’altro che una passeggiata per chiunque, figurarsi per una persona che invece di questa impresa avrebbe dovuto fare riabilitazione per rimettersi in sesto dopo una caduta da otto metri d’altezza! Ma Tesson se l’era promesso quand’era immobilizzato nel letto d’ospedale e ha voluto tenere fede al voto che s’era fatto.

Il viaggio gli servirà per recuperare le forze, ripensare alla vita passata e alla presente, ragionare sul mondo e sulla Francia di ieri e di oggi. Mappe dell’Istituto Geografico Nazionale alla mano, intraprenderà una fuga che sarà insieme cura e oblio per scomparire dal radar di chi lo voleva tenere sotto controllo: “la mappa era il lasciapassare dei sogni”.
Volutamente, caparbiamente, cercherà i sentieri neri, ovvero i percorsi rurali dimenticati dalla civiltà dell’asfalto e del motore, con un programma molto chiaro in testa: “certi uomini sperano di passare alla Storia; noi preferivamo sparire nella geografia”.
Il “noi” coinvolge tutti quelli che cercano di resistere all’omologazione del tragitto casa – lavoro – centro commerciale, ma anche gli amici con cui Tesson condivide alcuni tratti di strada, come Cédric Gras. A pagina 32 il lettore trova una sorta di “manifesto della dissimulazione” attorno al quale fondare “un movimento chiamato confraternita dei sentieri neri“. Il manifesto si può sintetizzare nella formula “tenersi in disparte, o meglio sparire”. Sembra paradossale che ispirandosi a esso l’autore ne tragga un libro. Mi ha riportato alla mente la guida alle isole sconosciute della Grecia di quand’ero giovane: l’avevamo tutti in mano al momento di sbarcare dal traghetto…
Numerose e più o meno approfondite sono le riflessioni di Tesson sui “neo-rurali”, i salmoni della Storia che si muovono controcorrente. Se siete interessati a questo tema, vi consiglio la lettura de La Spagna vuota di Sergio del Molino, pubblicato da Sellerio nella stessa collana l’anno successivo. Quello di Tesson è un diario di viaggio che dà spazio ad alcune considerazioni dell’autore sui cambiamenti della società francese nell’ultimo secolo, mentre l’opera dello scrittore e giornalista spagnolo è un’analisi – più articolata e approfondita – dei motivi dello spopolamento della Spagna.
Camminando per molte ore al giorno Tesson recupera le forze, soprattutto fisiche. Muovendosi si riappropria del tempo, del suo valore: “mi piaceva pensare che nel Duemila potevo passare un’ora senza fare niente, come il personaggio di un quadro pastorale del Settecento”.
Non sono tutte e rose e fiori, naturalmente. Il viso sfigurato per la caduta impressiona chi lo incrocia, a un certo punto Tesson avrà una crisi epilettica e comparirà l’insonnia a rendere più complicato il quadro idilliaco del viaggio in mezzo alla natura. Ma il vero nemico rimane il dispositivo: “la somma delle eredità comportamentali, delle sollecitazioni sociali, delle influenze politiche e delle difficoltà economiche che determinavano i nostri destini pur restando inavvertite. Il dispositivo disponeva di noi”.
Tra concessioni alla nostalgia, considerazioni sulle croci in vetta e un’intensa lode alla siepe che insieme protegge e filtra, Tesson scopre la duplice virtù dei sentieri neri: “annullamento del corpo, libertà di azione”.
Saul Stucchi
Sylvain Tesson
Sentieri neri
Traduzione di Roberta Ferrara
Sellerio
Collana Il contesto
2018, 160 pagine
15 €