Apre al pubblico oggi (25 ottobre 2023) la mostra Tesori etruschi. La collezione Castellani tra storia e moda, curata da Giuseppe Sassatelli, Giulio Paolucci e Valentino Nizzo. Sarà possibile visitarla al Museo d’Arte della Fondazione Luigi Rovati di Milano fino al 3 marzo 2024. Il percorso si snoda in sei sezioni, tra la Sala Ellittica del piano ipogeo (l’ambiente più suggestivo del museo) e il piano nobile, intitolate rispettivamente:
- i capolavori
- le produzioni mediterranee
- la vita femminile
- le oreficerie
- dèi ed eroi
- la famiglia Castellani
Ad accogliere i visitatori nell’ingresso al piano nobile sono i busti di Fortunato Pio Castellani (1794 – 1865) e di suo figlio Augusto (1829 – 1914). Il pannello di sala nello Spazio Bianco spiega che Augusto e il fratello Alessandro (1823 – 1883), i due tra gli otto figli di Fortunato Pio che portarono avanti la bottega orafa fondata nel 1814, avevano caratteri diversissimi tra loro. Allo stesso modo contrastano tra loro l’accatastarsi dei reperti archeologici nello studio di ricevimento di Augusto in piazza di Trevi, come lo mostrano le riproduzioni fotografiche, e le teche nell’allestimento “da gioielleria” della mostra, definizione mai così pertinente come in questo caso.

Nella Sala Azzurra – dedicata alle oreficerie – due teche mettono in dialogo i gioielli creati dai Castellani con quelli realizzati da Chiara Camoni in questi ultimi due anni. Collane, bracciali, fibule e spille in oro, argento, ambra, avorio, smeraldi…
Ad attirare l’attenzione è senza dubbio il pendente in oro a forma di testa di Acheloo, dio-fiume rivale di Eracle per la mano di Deianira, creato alla metà dell’Ottocento a imitazione di un originale antico oggi esposto al Louvre. Ogni manufatto delle due teche è da ammirare con attenzione, accompagnata da invidia, almeno da parte delle signore.

Le fatiche di Eracle le ritroviamo in altre opere in mostra, in particolare nella sezione Dèi ed eroi. Una kalpis (contenitore per l’acqua. Un sincero elogio vada all’agile libretto di sala che si chiude con un glossario dei vasi, dall’abalastron per gli unguenti allo skyphos per bere) a figure rosse attribuita al Pittore di Kleophrades, datata al primo quarto del V secolo, mostra l’eroe alle prese con il Leone di Nemea, mentre su un cratere a colonnette a figure nere dell’ultimo quarto del VI secolo è raffigurato in lotta con il toro cretese.
Su un lato di una pelike attribuita al Pittore di Berlino è rappresentata la contesa per il tripode delfico che vide contrapposti Eracle e Apollo, tema iconografico che ritroviamo su uno skyphos a figure nere nella saletta dedicata ai Castellani. Qui il protagonista è lo scudo in lamina di bronzo decorato a sbalzo. Faceva parte del corredo funebre della cosiddetta Tomba Castellani a Palestrina.
È facile individuarlo nelle fotografie. Nella grafica della sala – che riproduce le foto – sono in color oro pieno gli oggetti esposti nelle teche, come appunto lo scudo, la situla (anch’essa in bronzo) e l’anfora panatenaica.
Le opere in mostra – se non diversamente indicato – arrivano in prestito dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, dove quasi un secolo fa (nel 1926) fu ceduta una gran parte delle raccolte Castellani, famiglia di orafi e collezionisti. Tra i loro clienti c’erano niente meno che i Savoia. La regina Margherita era anzi la principale “sponsor” delle creazioni dei Castellani, almeno finché non mutò il gusto con la diffusione del nuovo stile dell’Art Nouveau.

I personaggi raffigurati sui vasi esposti nella Sala Ontani sono gli antenati delle creature che Luigi Ontani ha disegnato negli acquerelli su carta che campeggiano sulle pareti, come KainuaAvoMontOvolo e CentAuroSphinxVulcione. Per osservare le decorazioni dei vasi bisogna purtroppo piegarsi perché il tavolo al centro della sala è piuttosto basso, ma lo sforzo vale la pena (deliziose sono le pantere dell’anfora corinzia attribuita al Pittore della lekythos di Berlino).
Nella Sala Ellittica trovano posto alcuni capolavori della collezione, come il calice in bronzo con sostegno a cariatidi, proveniente da Cerveteri, e la cista da Palestrina sul cui corpo sono incisi Priapo con satiri e sileni danzanti e Arianna con due donne velate e una figura alata, mentre il coperchio ha per manico una coppia di atleti che si affrontano.
Perfettamente “a suo agio” tra le opere antiche è la collana in con pendenti ad anforette del “Periodo Siculo” realizzata dai Castellani alla metà dell’Ottocento. Un vero capolavoro in una collezione di gioielli.
Saul Stucchi
Didascalie:
- In primo piano la teca con i gioielli di Chiara Camoni
Foto di Daniele Portanome - Pendente a testa di Acheloo
Manifattura Castellani, oro
Metà XIX sec.
© Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Foto di Stefano dal Pozzolo - La sezione dedicata alle produzioni mediterranee
Foto di Daniele Portanome
Tesori etruschi
La collezione Castellani tra storia e moda
Informazioni sulla mostra
Dove
Fondazione Luigi RovatiCorso Venezia 52, Milano
Quando
Dal 25 ottobre 2023 al 3 marzo 2024Orari e prezzi
Orari: da mercoledì a domenica 10.00-20.00lunedì e martedì chiuso
Biglietti: intero 16 €; ridotti 12/8 €
Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese