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Voi siete qui: Arte » Mostra “Matisse Picasso Modigliani Miró” a Padova

17 Dicembre 2024

Mostra “Matisse Picasso Modigliani Miró” a Padova

Rimane meno di un mese per visitare al Palazzo Zabarella di Padova la mostra Matisse Picasso Modigliani Miró. Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble. Chiuderà i battenti domenica 12 gennaio 2025.

Organizzata dal museo francese e dalla Fondazione Bano in collaborazione con il Comune di Padova – Assessorato alla Cultura e la Ville de Grenoble, presenta al pubblico oltre centotrenta opere di ben quarantasette artisti che coprono un periodo di sei decadi, da inizio Novecento al 1960. Tanta roba, dunque!

Il percorso espositivo

L’aver fatto la visita in contemporanea con un paio di classi di studenti (immagino di un liceo artistico) mi ha rafforzato l’idea che il percorso espositivo è in qualche modo una sorta di ricapitolazione dei movimenti artistici – ma anche letterari – che si sono sovrapposti, incontrati e scontrati per oltre mezzo secolo in Europa. Cito senz’ordine: Nabis, Fauvismo, Puntinismo, Orfismo, Cubismo, Surrealismo…

Henri Matisse, Viso su fondo giallo (1952). Gouache e inchiostro di china su carta Ingres, 75,2 x 64,7 cm. Donazione di Pierre Matisse nel 1991. Centre Pompidou, Parigi - Musée national d’art moderne / Centre de création industrielle. In deposito dal 1993, Musée de Grenoble AM 1991-281. foto RMN-Grand Palais / Philippe Migeat / RMN-GP / Dist. Photo SCALA, Firenze - © Succession H. Matisse, by SIAE 2024

Il lungo e intenso viaggio si articola in cinque tappe:

  • Premesse dell’Avanguardia. Matisse, la linea e il colore
  • L’esplosione delle forme. Picasso e il Cubismo
  • Intorno a Dada e Surrealismo: un mondo reinventato
  • Sopravvivenza della figura. Parigi capitale delle arti
  • Astrazione, prima e dopo la guerra

Ma prima di addentrarci tra le sale, è bene spendere due parole sul Musée de Grenoble. Il pannello introduttivo ne riassume la storia a partire dalla fondazione nel 1798. Menziona lo stretto rapporto con l’Egitto e l’egittologia, in particolare per il ruolo che vi ebbe Jean-François Champollion, il decifratore dei geroglifici (e infatti fu la mostra Servire gli dei d’Egitto che mi spinse a visitare il museo nel gennaio del 2019).

Tecniche e supporti

Fondamentale fu la direzione di Pierre-André Farcy che ricoprì l’incarico per un trentennio, dal 1919 al 1949, facendo del Musée de Grenoble il primo museo d’arte moderna francese e avviando la collezione di disegni del XX secolo. I suoi successori ne avrebbero seguito la strada, arricchendola con nuovi acquisti.

Henri-Edmond Cross, La costa provenzale (1908 circa). Inchiostro di china e acquerello su schizzo di matita su cartone, 17 x 21,2 cm. Lascito Agutte-Sembat nel 1923. Musée de Grenoble, MG 2260 - foto VILLE DE GRENOBLE / MUSÉE DE GRENOBLE-J.L. LACROIX

Paul Signac è il protagonista della prima sala, con piccoli disegni come quello intitolato Entrata dello squadrone francese nel Corno d’Oro, Istanbul, realizzato il 22 aprile del 1915 (proprio in quel giorno in Belgio iniziava la seconda battaglia di Ypres, durante la quale vennero usate per la prima volta sul fronte occidentale le armi chimiche). Ma è impossibile non soffermarsi davanti a La costa provenzale disegnato qualche anno prima – attorno al 1908 – da Henri-Edmond Cross con inchiostro di china e acquerello su schizzo di matita su cartone.

Le didascalie della mostra squadernano un intero glossario di termini tecnici, tanto per la tecnica quanto per il supporto: gouache, lavis, matita grassa, carboncino, gessetto; carta velata, carta velina, papier froissé, carta pergamena filigranata, ma anche seta!

Alcune di esse riportano piccoli approfondimenti e curiosità. Non sapevo, per esempio, che Georges Roualt nacque nel 1871 in una cantina di Parigi mentre era in corso un bombardamento durante la Comune. Il suo acquerello e gouache su carta intitolato Chiatta mi ha fatto pensare ai reportage di Georges Simenon, recentemente raccolti e pubblicati da Adelphi in Una Francia sconosciuta.

Matisse e Picasso

Ignoravo anche che Henri Matisse fosse un discreto violinista. L’artista fa la parte del leone in mostra e merita di essere menzionato nel titolo, onore che invece è un poco esagerato per Joan Miró, presente soltanto con un’opera: Personaggio con rettangolo bianco del 1928, stesso anno in cui il mercante d’arte Pierre Loeb lo donò al museo.

Pablo Picasso, Ritratto di Olga (1921). Pastello e carboncino su carta, 129 x 98 cm. Musée national Picasso–Paris Dation Jacqueline Picasso, 1990 MP1990-70, in deposito al Musée de Grenoble. RMN-Grand Palais / Mathieu Rabeau / RMN-GP / Dist. Photo SCALA, Firenze © Succession Picasso, by SIAE 2024

Tre i ritratti realizzati da Amedeo Modigliani, sette le opere firmate da Pablo Picasso, tra cui un Ritratto di Olga del 1921 che appartiene al Musée National Picasso di Parigi ma è in deposito al Musée de Grenoble.

Non tutti gli artisti sono così celebri. Alcuni nomi, infatti, appariranno poco noti al grande pubblico ed è un bene, perché le mostre servono anche a istruire oltre che a soddisfare la – lecita, sia ben chiaro – richiesta di conferme.

Proseguendo con le confessioni, devo ammettere che non conoscevo l’avventurosa vita di Léonard Foujita, pittore giapponese naturalizzato francese (nato a Tokyo nel 1886 e morto a Zurigo nel 1968). Sua è l’opera realizzata a inchiostro e pittura su seta. Si intitola Il lottatore Tochigiyama. Così ne traccia un profilo la didascalia a corredo:

Uomo dall’ego smisurato, eccentrico per indole (adora i travestimenti), amante appassionato (ha cinque moglie e per lui posano centinaia di modelle) e instancabile viaggiatore, Foujita persegue con forza nel corso di tutta la sua vita lo scopo di unire l’Oriente e l’Occidente attraverso l’arma più potente che aveva a disposizione. La sua arte”.

Disegnare sempre

Molto interessante anche la biografia dello scrittore Francis Carco, ritratto a carboncino su carta vergata da André Derain nel 1932, anno in cui entra nelle collezioni del museo come dono dello stesso Carco.

Lungo il percorso si possono leggere, oltre alle didascalie e ai pannelli di sala (ben fatti), alcune citazioni che offrono interessanti spunti di riflessione. Può essere presa come cifra dell’intera mostra quella di Balthus: “Bisogna sempre disegnare, disegnare con gli occhi quando non si può disegnare con una matita”. Riecheggia il motto del pittore greco Apelle che Plinio il Vecchio nella sua Storia della natura rende con Nulla dies sine linea: “nessun giorno senza una linea”.

Tra parentesi: la sezione dei “cattivi ragazzi” – Artaud (di cui Neri Pozza ha appena mandato in libreria Questo corpo è un uomo. Quaderni 1945-1948), Balthus e Klossowski – è a parer mio una delle più interessanti dell’intero percorso espositivo.

A Salvador Dalí il compito di chiudere la mostra e questa sua presentazione: “Il disegno è l’onestà dell’arte. Non vi è alcuna possibilità di barare. O è buono o è cattivo”.

Saul Stucchi

Didascalie:

  • Henri Matisse
    Viso su fondo giallo (1952)
    Gouache e inchiostro di china su carta Ingres, 75,2 x 64,7 cm
    Donazione di Pierre Matisse nel 1991
    Centre Pompidou, Parigi
    Musée national d’art moderne / Centre de création industrielle
    In deposito dal 1993, Musée de Grenoble
    AM 1991-281
    foto RMN-Grand Palais / Philippe Migeat / RMN-GP / Dist. Photo SCALA, Firenze
    © Succession H. Matisse, by SIAE 2024
  • Henri-Edmond Cross
    La costa provenzale (1908 circa)
    Inchiostro di china e acquerello su schizzo di matita su cartone, 17 x 21,2 cm
    Lascito Agutte-Sembat nel 1923
    Musée de Grenoble, MG 2260
    foto VILLE DE GRENOBLE / MUSÉE DE GRENOBLE-J.L. LACROIX
  • Pablo Picasso
    Ritratto di Olga (1921)
    Pastello e carboncino su carta, 129 x 98 cm
    Musée national Picasso–Paris
    Dation Jacqueline Picasso, 1990
    MP1990-70, in deposito al Musée de Grenoble
    RMN-Grand Palais / Mathieu Rabeau / RMN-GP / Dist. Photo SCALA, Firenze
    © Succession Picasso, by SIAE 2024

Matisse Picasso Modigliani Miró
Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble

Informazioni sulla mostra

Dove

Palazzo Zabarella
Via Zabarella 14, Padova

Quando

Dal 5 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025

Orari e prezzi

Orari: da martedì a domenica 10.00 – 19.00
Aperture straordinarie lunedì 30 dicembre e lunedì 6 gennaio
Chiuso il lunedì e il 25 dicembre

Biglietti: intero 15 €; ridotti 13/10 €

Maggiori informazioni

Sito web ufficiale:

www.zabarella.it

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