• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Luoghi
    • Italia
    • Europa
    • Mondo
    • A letto con ALIBI
  • Mostre
    • Arte
    • Fotografia
    • Storia
  • Spettacoli
    • Teatro & Cinema
    • Musica & Danza
  • Biblioteca
  • Interviste
  • Egitti

Alibi Online

Voi siete qui: Arte » Marina Abramović allo spazio gres art 671 di Bergamo

21 Gennaio 2025

Marina Abramović allo spazio gres art 671 di Bergamo

Resta poco meno di un mese per visitare la mostra Marina Abramović between breath and fire allestita allo spazio gres art 671 di Bergamo: chiuderà i battenti, infatti, il prossimo 16 febbraio.

Gres art 671 è il nuovo centro per l’arte e la cultura inaugurato nel 2023 in occasione del “gemellaggio” con Brescia come Capitale della Cultura. Sorge su un’area – proprietà del Gruppo Italmobiliare – un tempo destinata all’industria, di cui l’iniziativa in collaborazione con Fondazione Pesenti intende conservare memoria per le generazioni future.

Marina Abramović, “between breath and fire”, veduta della mostra presso gres art 671, Bergamo, photo credit adicorbetta

Curata dalla storica dell’arte Karol Winiarczyk, l’esposizione presenta al pubblico trenta opere dell’artista serba naturalizzata statunitense. A tenerle insieme nel percorso espositivo sono i temi che richiamano, sui quali l’Abramović ha riflettuto nei decenni, ovvero il respiro, il corpo, la relazione con l’altro e la morte.

Il viatico lo offre la stessa protagonista con le parole che accolgono i visitatori, riprodotte su un pannello di sala: “Penso che prima di capire il concetto delle mie opere, si abbia una reazione emotiva ad esse. Per me è questa la giusta risposta all’arte. Deve emozionarti in un certo modo”.

Marina Abramović, Dozing Consciousness (1997/2002). © Marina Abramović - Courtesy of Lisson Gallery and the Marina Abramović Archives

Ben fatte sono le didascalie che non soltanto riportano le informazioni tecniche sulle opere, ma anche forniscono preziosi approfondimenti oltre a chiavi interpretative. Per esempio quella che accompagna The House with the Ocean View recita:

Il modello in scala 1 a 10 di ‘House with Ocean View’ ricrea meticolosamente la performance iconica di Marina Abramović in cui l’artista digiunò, per purificarsi, per 12 giorni consecutivi vivendo in tre stanze costruite all’interno di una galleria. Queste stanze erano totalmente visibili al pubblico ma isolate, senza nessuna possibilità di comunicazione o interazione fisica con esso. Questo modello, insieme a una proiezione, riflette l’esplorazione costante di Marina Abramović nel trovare nuovi mezzi per documentare, archiviare e rivivere la performance”.

Al concetto dell’altro è dedicata l’opera intitolata Imponderabilia, una delle performance che sono rimaste più impresse nell’immaginario collettivo. Nel 1977 Marina e Ulay (l’artista e fotografo tedesco è morto nel 2020) stavano in piedi, completamente nudi, l’una di fronte all’altro lasciando poco spazio tra loro in modo che i visitatori dovessero necessariamente sfiorarli per passare dall’altra parte. Qui in mostra è presentata in due versioni: come stampa in gelatina d’argento e come video.

Marina Abramović, Seven Deaths (2021). © Marina Abramović. Courtesy Lisson Gallery and The Marina Abramović Archives Photography by Todd-White Art Photography

Tra i momenti più intensi dell’intero percorso c’è senza dubbio la tappa nella saletta dedicata a Seven Deaths, un’esperienza cinematografica immersiva (di sette video, ciascuno di sette minuti, riprodotti in rotazione) con cui l’artista affronta il tema della morte ispirandosi ad altrettanti decessi messi in scena dall’opera lirica, cantati in altrettanti arie da Maria Callas, come Violetta ne La traviata per “Addio, del passato bei sogni ridenti” o Tosca per “Vissi d’arte”.

L’amore per la Callas le viene dall’adolescenza, quando ascoltava la radio mentre la nonna cucinava nella sua casa a Belgrado. Chissà che arte produrrà un giorno la musica che mandano oggi le radio…

Saul Stucchi

Didascalie:

  • Veduta della mostra presso gres art 671, Bergamo
    Photo credit Adicorbetta
  • Marina Abramović
    Dozing Consciousness (1997/2002)
    © Marina Abramović
    Courtesy of Lisson Gallery and the Marina Abramović Archives
  • Marina Abramović
    Seven Deaths (2021)
    © Marina Abramović
    Courtesy Lisson Gallery and The Marina Abramović Archives
    Photography by Todd-White Art Photography

Marina Abramović between breath and fire

Informazioni sulla mostra

Dove

Spazio gres art 671
Via S. Bernardino 141, Bergamo

Quando

Dal 14 settembre 2024 al 16 febbraio 2025

Orari e prezzi

Orari: da mercoledì a domenica 10.00 – 20.00
Biglietti: intero 13 €; ridotto 10 €

Maggiori informazioni

Sito web ufficiale:

https://gresart671.org/it

Tweet
Share
0 Condivisioni

Archiviato in:Arte

Barra laterale primaria

Veronese al Prado

Articoli recenti

  • In arrivo l’edizione 2025 de Il Giardino delle Esperidi
  • Da Ediciclo “Le rivelazioni del viaggio” di Giovanni Agnoloni
  • Andrea Solario e il Rinascimento al Museo Poldi Pezzoli
  • Da Cortina “L’evoluzionista riluttante” di David Quammen
  • Proposte musicali per il mese di giugno (e oltre)

Footer

INFORMAZIONI

  • Chi siamo
  • Contatti
  • Informativa privacy & Cookie

La rivista online

ALIBI Online è una rivista digitale di turismo culturale, diretta dal giornalista Saul Stucchi. Si occupa di mostre d'arte, storia e archeologia, di cinema e teatro, di libri di narrativa e di saggistica, di viaggi in Italia e in Europa (con particolare attenzione alle capitali come Parigi, Madrid e Londra). Propone approfondimenti sulla cultura e la società attraverso interviste a scrittori, giornalisti, artisti e curatori di esposizioni.

Copyright © 2025 · ALIBI Online - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Milano; reg. n° 213 8 maggio 2009
Direttore Responsabile Saul Stucchi