Ultimi giorni per visitare la mostra Luigi Ghirri. Viaggi allestita al MASI Museo d’arte della Svizzera Italiana di Lugano (nella sede LAC): chiuderà infatti domenica 26 gennaio 2025. Curata da James Lingwood con il coordinamento del progetto da parte di Ludovica Introini, reca come sottotitolo Fotografie 1970-1991 a indicare l’arco temporale preso in esame, ovvero dall’anno in cui Ghirri iniziò a dedicarsi seriamente alla fotografia fino all’ultimo periodo della sua vita. Il fotografo sarebbe morto non ancora cinquantenne all’inizio del 1992.
Sono presentate al pubblico circa 140 fotografie a colori selezionate dalla collezione degli eredi e da quella del Centro Studi e Archivio della Comunicazione o CSAC di Parma. Il percorso espositivo non è rigido, bensì volutamente “fluido” per rispettare l’approccio alla fotografia dello stesso autore, convinto che ciascuno debba essere libero di seguire i propri “strani grovigli del vedere”.

I nuclei attorno ai quali sono squadernate le immagini sono intitolati rispettivamente:
- Paesaggi di cartone
- Montagne, laghi, sole e mare
- Viaggi in casa
- “Un atlante tridimensionale”
- Viaggi in Italia
Mancano i paesaggi padani immersi nella nebbia, per certi versi la quintessenza dell’arte di Ghirri, o almeno le sue fotografie più celebri. Non ci sono neanche gli scatti dedicati ai CCCP Fedeli alla linea, esposti invece nella mostra con cui Reggio Emilia l’anno scorso ha celebrato il quarantennale dall’uscita di Ortodossia, il primo singolo del gruppo di Ferretti e Zamboni.
In compenso si ha il privilegio di accompagnare Ghirri in un duplice viaggio: geografico e temporale. Mentre lo seguiamo in giro per l’Italia ma non solo, andiamo anche indietro nel tempo. E quelli tra di noi che hanno ricordi di quel ventennio sentiranno in qualche modo profumo di casa e nostalgia di un’epoca che era più semplice – ma in verità solo adesso lo appare.

La sezione che più mi ha sorpreso, stuzzicando la mia curiosità, è quella dedicata ai viaggi in casa, un’esperienza che molti di noi hanno sperimentato durante la recente pandemia. In quel periodo, tra l’altro, io ho letto Viaggio intorno alla mia camera di Xavier de Maistre.
Qui invece mi sono messo a scrutare titoli e autori dei libri sugli scaffali della biblioteca personale di Ghirri per farmi un’idea delle sue letture e predilezioni culturali, come l’arte, la poesia e la musica. Una foto mostra una parte dei suoi dischi, tra i quali si riconosco celeberrimi capolavori di Mozart, Bach e Beethoven (le opere di quest’ultimo nell’interpretazione di von Karajan).
Nel testo sul pannello di sala dedicato a questa sezione si legge:
Nel 1973, con un obiettivo macro, ingrandì singole pagine del suo atlante catturando dettagli di deserti, oceani, catene montuose e arcipelaghi talmente da vicino da svincolarli dalla cartografia convenzionale e liberarli nel mondo dell’immaginario. Durante la creazione di ‘Atlante’, Ghirri scrisse della sua intenzione “di compiere un viaggio nel luogo che ‘cancella’ il viaggio stesso, proprio perché tutti i viaggi possibili sono già descritti e gli itinerari sono già tracciati. […] Il viaggio è cosi dentro all’immagine, dentro al libro”».
Ecco: la mostra di Luigi Ghirri al MASI di Lugano è un viaggio che non si esaurisce nel percorso espositivo, ma prosegue una volta usciti, conservando almeno per un po’ di tempo lo sguardo dell’artista mentre osserviamo la realtà che ci circonda.
Saul Stucchi
Didascalie:
- Luigi Ghirri
Capri (1981)
C-print, new print (2008)
Eredi di Luigi Ghirri
Courtesy Eredi di Luigi Ghirri. © Eredi di Luigi Ghirri - Luigi Ghirri
Versailles (1985)
C-print, vintage print
Collection Massimo Orsini, Mutina for Art
Crediti fotografici: Massimo Orsini, Private Collection
Luigi Ghirri. Viaggi
Fotografie 1970-1991
Informazioni sulla mostra
Dove
MASIPiazza Bernardino Luini 6, Lugano (Svizzera)
Quando
Dall’8 settembre 2024 al 26 gennaio 2025Orari e prezzi
Orari: martedì, mercoledì e venerdì 11.00 – 18.00Giovedì 11.00 – 20.00
Sabato e domenica 10.00 – 18.00
Lunedì chiuso
Biglietti: intero 20 CHF; ridotto 16 CHF