C’è ancora un po’ di tempo (per l’esattezza fino a domenica 2 marzo) per visitare al Museo di Arti Decorative Accorsi – Ometto di Torino la mostra Giorgio de Chirico: 1924 organizzata dalla stessa Fondazione con la curatela di Victoria Noel-Johnson.
La data del titolo è presto spiegata: segna la nascita del Surrealismo, di cui l’anno scorso si è celebrato il primo centenario. In realtà il periodo preso in esame dal percorso espositivo è di poco più ampio, abbracciando un arco temporale di quasi un decennio, ovvero dal 1921 al 1928. Sono anni fondamentali per de Chirico e, direttamente e di riflesso, per il movimento artistico che da lui fu profondamente influenzato.

Dopo un abbrivio che lascia il segno, con l’Autoritratto con la madre del 1922 (ma firmato 1921) prestato dal MART Museo d’Arte Moderna di Rovereto e Trento – la seconda sala del percorso, intitolata Legacy: de Chirico e i Surrealisti, è dedicata proprio a questo rapporto.
In tutto i visitatori possono ammirare una settantina di opere, contando tra la cinquantina di dipinti e opere realizzate su carta dallo stesso de Chirico e la ventina di ritratti fotografici di artisti realizzati invece da Man Ray e Lee Miller. Questi ultimi sono posizionati in due file: rispettivamente di dieci e di dodici ritratti, mentre in un angolo – tutto solo – c’è il ritratto di de Chirico realizzato da Man Ray (paradossalmente questa è l’unica sala in cui non è consentito scattare fotografie).
Oltre al già citato MART la provenienza delle opere è piuttosto variegata che comprende alcune collezioni private (come quella che ha prestato la tempera su tavola Arance – Villa romana che sembra il lacerto di un affresco pompeiano) e diversi musei italiani – tra i quali è il caso di menzionare la GNAM Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Casa Museo Boschi Di Stefano di Milano e la Casa Museo Rodolfo Siviero di Firenze. Le foto vengono dal Lee Miller Archives dell’East Sussex, nel Regno Unito. La Bibliothèque littéraire Jacques Doucet di Parigi ha invece concesso il carteggio tra de Chirico e Breton intercorso nei cruciali anni 1921-1925.

I pannelli di sala, ben fatti, sono costituiti da display luminosi. Uno rievoca i soggiorni a Roma e Firenze negli anni 1921-1923: nella capitale de Chirico si era trasferito nel 1919 da Ferrara (ricordiamo che era nato a Volos, in Grecia, nel 1888). Alle medesime città, ma nell’arco temporale tra il 1922 e il 1925, è dedicato un altro pannello in cui si leggono queste righe:
Il grande ritratto di ‘Ulisse’ (‘Autoritratto’, 1924), che allo stesso tempo è anche un autoritratto metaforico, con il modello seduto che ci fa cenno di seguirlo nell’imminente viaggio di scoperta metafisica, sarà completato poco dopo l’arrivo di Paul Éluard e sua moglie Gala a Roma per incontrare l’artista nell’inverno 1923-1924. Dipinto all’inizio del 1924, è seguito poco dopo dalla pubblicazione del primo Manifesto del Surrealismo di Breton (…), il nascente movimento artistico e letterario che riconosce in de Chirico e nella sua opera un’affinità particolare con i propri obiettivi e convinzioni.
Lungo il percorso ci sono altri autoritratti – quasi un fil rouge, impossibile non segnalare almeno quello della GNAM di Roma – e tutte le opere, che siano dipinti o documenti, meritano grande attenzione.
Non trascurate, per esempio, la fotografia che rappresenta una preziosa testimonianza del Ritratto di Paul e Gala Éluard. La didascalia a corredo spiega che l’opera venne venduta dallo stesso surrealista al collezionista inglese Roland Penrose nel giugno del 1938, per poi venire distrutta nel blitz tedesco sulla capitale britannica nel 1940 (Penrose avrebbe sposato, in seconde nozze, Lee Miller nel 1947).
Saul Stucchi
Didascalie:
- Giorgio de Chirico
Ulisse (Autoritratto), 1924
Collezione privata
© Giorgio de Chirico by SIAE 2024 - Giorgio de Chirico
Cavalli antichi, 1927
Giorgio de Chirico: 1924
Informazioni sulla mostraDove
Museo di Arti Decorative Accorsi – OmettoVia Po 55, Torino
Quando
Dall’8 novembre 2024 al 2 marzo 2025Orari e prezzi
Orari: martedì, mercoledì e venerdì 10.00-18.00Giovedì 10.00-20.00
Sabato, domenica e festivi 10.00-19.00
La biglietteria chiude mezz’ora prima
Lunedì chiuso
Biglietti: intero 14 €; ridotto 12 €