Si aprirà domani, mercoledì 25 settembre, la mostra Il volto e l’allegoria. Sculture di Lorenzo Bartolini alla Fondazione Luigi Rovati di Milano. Allestita al piano nobile del Museo d’Arte (il museo etrusco della città) con la curatela di Carlo Sisi, si potrà visitare fino al 16 febbraio dell’anno prossimo.
Il titolo rivela i due temi su cui si concentra l’esposizione, attorno ai quali sono state selezionate le opere, con importanti prestiti in particolare da Firenze (Gallerie degli Uffizi e Gallerie dell’Accademia).
Il percorso si apre al principio del piano nobile con la statua in marmo de La Carità educatrice, realizzata nel 1846 (concessa dalla Galleria Walter Padovani di Milano). In fondo al corridoio si aprono, a sinistra e a destra, lo Spazio Bianco e la Sala Armi, che ospitano le sezioni dedicate rispettivamente al volto e all’allegoria.
Ma è bene soffermarsi prima davanti alla Carità educatrice per ammirarne la composizione. Oggi, durante la presentazione alla stampa, il curatore Sisi ha tenuto a “giustificare” la scelta di una mostra sull’Ottocento in questo museo che unisce l’arte etrusca con quella contemporanea. La spiegazione è molto semplice e altrettanto convincente: la continuità della storia. Non ci sono cesure tra l’antichità, il secolo Decimonono e l’oggi.
Ha poi richiamato l’attenzione su alcuni dettagli della statua, come lo stemma della famiglia Balbi Senarega, committente di Bartolini, scolpito nel plinto. La famiglia possedeva un ciclo di opere domestiche con uno stretto collegamento tra la carità e il timore materno. La sottolineatura del valore etico ed educativo delle opere era molto frequente nell’Italia della Restaurazione.
In questa opera la mamma non soltanto nutre, ma anche educa. Ha appena allattato il figlio più piccolo, mentre al più grandicello indica assertiva il compito della lettura. L’apollineo fanciullo non sembra granché voglioso di obbedirle, come mostra la posa della sua gamba. È una “irregolarità formale”, ha notato Sisi, che fa uscire l’opera da una sua struttura più armonica.
Questa disarmonia voluta è quel senso di natura che Bartolini voleva introdurre nelle sue sculture. Lo ottenne richiamandosi all’idealismo artistico quattrocentesco che arrivava fino al giovane Raffaello, prima che l’Urbinate si “corrompesse per amore” (stando al Vasari).
Al centro dello Spazio Bianco troviamo cinque busti, ritratti femminili in marmo e gesso. Dagli Uffizi sono arrivati i ritratti di Cassandra Luci, principessa Poniatowski, di Carlotta Barbolani di Montauto e di Anna Maria Virginia Buoni Bartolini che sposò Bartolini nel 1831 (il gesso è datato a qualche anno dopo). Lo scultore era nato a Savignano, nei pressi di Prato, nel 1777 e sarebbe morto a Firenze nel 1850.
Sulle pareti due dipinti: una copia realizzata da Franz Adolf Von Stürler del Ritratto di Lorenzo Bartolini originariamente eseguito da Ingres e il Ritratto di Cristina Gozzini di Giuseppe Bezzuoli, oltre ad alcune riproduzioni fotografiche di altri ritratti.
Nella Sala Armi protagonisti sono invece i due gessi della Carità educatrice e quello di Amore. Sono messi in dialogo con un paio di dipinti: la Madonna con Bambino, copia dalla Madonna del Granduca di Raffaello, realizzata da Antonio Meucci e la tela intitolata Interno della sala “Iliade” a Palazzo Pitti dipinta da Domenico Caligo poco dopo la metà dell’Ottocento. Il centro della scena è occupato dalla statua della Carità del Nostro.
In una teca, infine, sono raccolti tre documenti utili a comprendere meglio il tempo e l’opera di Bartolini. Si tratta di una Veduta dello studio di Bartolini in Borgo San Frediano realizzata in matita nera con tracce di lapis su cartoncino bianco da un artista di cui si è perso il nome e di due pubblicazioni – tra cui Fede e bellezza del Tommaseo – entrambe della stessa Fondazione Rovati.
Saul Stucchi
Foto di Daniele Portanome
Il volto e l’allegoria
Sculture di Lorenzo Bartolini
Informazioni sulla mostra
Dove
Fondazione Luigi Rovati Museo d’ArteCorso Venezia 52, Milano
Quando
Dal 25 settembre 2024 al 16 febbraio 2025Orari e prezzi
Orari: da mercoledì a domenica 10.00 – 20.00Ultimo ingresso 19.00
Chiuso lunedì e martedì
Biglietti: intero 16 €; ridotti 12/8 €