• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
  • Luoghi
    • Italia
    • Europa
    • Mondo
    • A letto con ALIBI
  • Mostre
    • Arte
    • Fotografia
    • Storia
  • Spettacoli
    • Teatro & Cinema
    • Musica & Danza
  • Biblioteca
  • Interviste
  • Egitti

Alibi Online

Voi siete qui: Teatro & Cinema » FRAME: Alessandro Serra mette in scena Hopper

9 Febbraio 2019

FRAME: Alessandro Serra mette in scena Hopper

Fino al 10 febbraio il Teatro Fontana di Milano propone in cartellone “Frame”, uno spettacolo di Koreja progettato e ideato da Alessandro Serra che ne cura regia, scene e costumi.

È dunque una sua creatura in tutto e per tutto, anche se l’autore e regista – di cui abbiamo apprezzato e lodato il magnifico “Macbettu” – si è avvalso del supporto di Mario Daniele per la realizzazione delle scene (così importanti in quest’opera) e di Chiara Michelini che ha collaborato ai movimenti di scena (anch’essi fondamentali).

Una scena dello spettacolo "Frame" di Alessandro Serra

“Frame” è ispirato all’universo pittorico di Edward Hopper. Per certi versi Serra fa a teatro quello che Michele Mozzati ha fatto sulla carta, scrivendo “Silenzi e stanze” (ne abbiamo parlato in occasione della presentazione del libro al Teatro Franco Parenti): raccontare, cioè, quello che i personaggi delle tele del pittore americano vivono prima e dopo essere stati immortalati in quell’istante eterno, come insetti fossilizzati nell’ambra.

E poi ci sono gli interpreti: Francesco Cortese, Riccardo Lanzarone, Maria Rosaria Ponzetta, Emanuela Pisicchio e Giuseppe Semeraro. Sono loro a dare vita ai personaggi dei quadri di Edawrd Hopper. Una vita intensa, movimentata, conturbante se non angosciante, a tratti romantica. Ma senza parole. Proprio come i protagonisti delle tele di Hopper, le figure che si muovono nella cornice del palcoscenico sono mute, anche se tutt’altro che inespressive.

"Frame" di Alessandro Serra

A parlare per loro sono gli sguardi, le azioni, le mosse – iterate a volte con progressivi cambiamenti e sviluppi – che possono diventare balletti, tanto da poter parlare di coreografie.

Molto bella la scena dei passanti che s’incrociano per strada, ciascuno preso nella propria storia. Emanuela Pisicchio che si rattrappisce e incurva, trasformando il corpo da quello di una giovane donna a quello di un’anziana decrepita, regge il confronto con lo zoppo Keyser Söze di Kevin Spacey (I miss you, Kevin! Soit dit en passant).

Dice il regista riferendosi alle opere di Hopper:

Nei suoi quadri non vi è alcuna intenzione morale o psicologica, egli semplicemente coglie il quotidiano dei giorni. Opere straordinarie compiute attraverso l’ordinario. Quanto più consuete sono le ambientazioni, abitate da figure semplici, tanto più si rivela la magia del reale. Non c’è tempo per descrivere, tutto accade in un soffio. In un soffio si rappresenta la verità interiore.

Fondamentale, come in ciascun quadro di Hopper, è il ruolo dell’illuminazione. E in “Frame” ogni scena è un quadro studiato nei minimi dettagli. La luce è una delle protagoniste, se non LA protagonista. È lei a sottolineare e a nascondere, a raccontare e ad accennare (ma lo spettatore deve essere consapevole che la luce, come qualsiasi altra forma di comunicazione, dice a ciascuno di noi cose diverse perché la sua ricezione è assolutamente soggettiva).

FRAME teaser from Teatro Koreja on Vimeo.

Si prenda come esempio la scena del personaggio che si toglie i vestiti nella camera da letto, illuminato a intermittenza da un potente faro stroboscopico che dà un effetto rallenty ai suoi movimenti. Oppure i tagli diagonali di luce che trafigge la donna alla finestra, di forte impatto drammatico, caravaggesco, oseremmo dire.

Non va trascurato nemmeno l’apporto della musica e dei suoni di scena. Che ne sanno i “2000” del rumore del proiettore o di quello della puntina del giradischi quando la traccia musicale finisce?

In poltrona gli spettatori si sentono essi stessi personaggi di Hopper, come quelli in prima fila in “Girlie Show” del 1941. Del resto, si sa, tutto il mondo è un palcoscenico, anche quello rappresentato nei quadri.
Saul Stucchi
Foto di Alessandro Serra

Dal 7 al 10 febbraio 2019

FRAME

Uno spettacolo di Koreja
Progetto e ideazione Alessandro Serra
con Francesco Cortese, Riccardo Lanzarone, Maria Rosaria Ponzetta, Emanuela Pisicchio, Giuseppe Semeraro
Regia, scene, costumi e luci Alessandro Serra
Realizzazione scene Mario Daniele
Collaborazione ai movimenti di scena Chiara Michelini

Orari: da giovedì a sabato 20.30; domenica 16.00
Biglietti: intero 19 €; ridotto 9,50 €; prevendite 1 €

Informazioni:

Teatro Fontana
via Gian Antonio Boltraffio 21
Milano

Tel.  02.6901 5733
www.teatrofontana.it

Tweet
Share
0 Condivisioni

Archiviato in:Teatro & Cinema

Barra laterale primaria

Articoli recenti

  • Alberto Casiraghy ospite della MicroMostra di ALIBI
  • “Jünger. Una biografia letteraria e politica”
  • “La ballata dell’ultimo ospite” di Peter Handke
  • “Zombie contro zombie – One Cut of the Dead”
  • Capire il mondo tra “Tecno-archía” e “Buio americano”

Footer

INFORMAZIONI

  • Chi siamo
  • Contatti
  • Informativa privacy & Cookie

La rivista online

ALIBI Online è una rivista digitale di turismo culturale, diretta dal giornalista Saul Stucchi. Si occupa di mostre d'arte, storia e archeologia, di cinema e teatro, di libri di narrativa e di saggistica, di viaggi in Italia e in Europa (con particolare attenzione alle capitali come Parigi, Madrid e Londra). Propone approfondimenti sulla cultura e la società attraverso interviste a scrittori, giornalisti, artisti e curatori di esposizioni.

Copyright © 2025 · ALIBI Online - Testata giornalistica registrata al Tribunale di Milano; reg. n° 213 8 maggio 2009
Direttore Responsabile Saul Stucchi