È un gran bel libro di avventure “Brutti incontri al chiaro di luna”, il resoconto di William Stanley Moss che Adelphi ha recentemente pubblicato con la traduzione di Gianni Pannofino ne La collana dei casi, arricchito da alcune foto d’epoca, ovviamente in bianco e nero.
Ripercorre tutte le fasi che portarono al rapimento del generale tedesco Karl Heinrich Kreipe – comandante della 22esima divisione Panzergrenadier – nei pressi della sua residenza ufficiale a Villa Ariadne a Cnosso, sull’isola di Creta, da parte di un commando britannico di agenti del SOE – lo Special Operations Executive – assistiti da partigiani greci.
Fu una delle azioni militari più rocambolesche di tutta la seconda guerra mondiale. William (Billy) Stanley Moss, allora ventiduenne, faceva parte di quel gruppo che era guidato da Patrick Leigh Fermor, per gli amici Paddy, che sarebbe poi diventato il più importante scrittore di viaggi del Novecento, autore di capolavori come Mani e Tempo di regali (anch’essi tradotti in italiano da Adelphi. A Fermor e ai suoi amici artisti Ghika e Craxton il British Museum di Londra sta dedicando una mostra che si chiuderà il prossimo 15 luglio).
“Brutti incontri al chiaro di luna” è basato sul diario che Billy tenne in quei giorni, con lievi rimaneggiamenti per non tradire lo spirito con cui venne scritto. Altri brevi testi, tra introduzioni ed epiloghi, permettono al lettore di inquadrare nella giusta prospettiva storica la vicenda raccontata in quelle pagine (la postfazione è di Leigh Fermor che sull’episodio del rapimento ha scritto Abducting a General: The Kreipe Operation and SOE in Crete).
Il resoconto è organizzato in cinque parti, dedicate rispettivamente all’arrivo a Creta, al rapimento del generale, alla fuga e al suo proseguimento e infine alla partenza dall’isola insieme al prezioso prigioniero con destinazione Egitto.
Vengono rievocati i lunghi preparativi, le difficoltà e gli intoppi, le discussioni relative al piano e poi la scena del rapimento (da film!) e la spericolata fuga attraverso i posti di controllo tedeschi: in totale ne superarono 22 a bordo dell’auto del generale! “In una sola circostanza abbiamo rischiato che la situazione prendesse una brutta piega…”.
Ma ci sono anche i racconti delle mangiate pantagrueliche – a base di carne e formaggi, ma ci sarà modo anche di apprezzare dei tramezzini all’aragosta – e delle bevute epiche (a colazione scorreva il raki…), dell’igiene approssimativa e della guerra contro le pulci, non meno dura di quella contro i Tedeschi, le canzoni d’amore turche e ucraine (perché turche e ucraine? Leggete il libro per scoprirlo!), le letture durante i momenti di sosta e i lunghi giorni nascosti sulle montagne, braccati dai nemici ma protetti da uomini e donne del popolo cretese che rischiavano la vita per rifornirli e tenerli aggiornati.
Le condizioni atmosferiche erano ottime.
Paddy e io abbiamo trascorso la mattinata alternandoci nella lettura ad alta voce di racconti, perché ci è rimasto un solo libro in due. Markheim di Stevenson, Re Artù e il cavaliere verde, Gli intrusi di Saki, meraviglioso… Ci siamo divertiti. Poi Paddy ha recitato brani di Shakespeare in tedesco, una sua specialità, e abbiamo parlato di mitologia e di folklore e ci siamo domandati se il generale Kreipe somigliasse a Erich von Stroheim. Minotauri, ninfe, Arianna, re minoici e generali tedeschi: uno splendido cocktail!
Di quello splendido cocktail fecero parte anche Benvenuto Cellini, Marco Polo e Lev Tolstoj come letture (a pagina 118 Billy racconta che Paddy e il generale Kreipe si recitavano l’un l’altro versi di Sofocle. No fa cenno, invece, al celeberrimo episodio dell’oraziano Vides ut alta stet nive candidum Soracte, caro a tutti i lettori di Fermor…); disertori russi come compagni di cantate (due di loro, Ivan e Vasilij, sono immortalati nella foto scattata a Creta nel 1944, scelta per la copertina), i partigiani cretesi andartes – coinvolti peraltro in una lotta fratricida – che avevano come roccaforte Anogia; Villa Ariadne, fatta costruire da Evans, l’archeologo che riportò in vita e in qualche modo reinventò Cnosso, e Tara, la casa in riva al Nilo “che a sua volta è diventata leggendaria”.
E poi le lunghe, interminabili camminate (la guida locale di turno rispondeva immancabilmente “Un’ora” alla domanda “Quanto manca?”; le grotte cretesi; l’ironia e l’understatement britannici, le terribili rappresaglie dei Tedeschi (il generale Friedrich-Wilhelm Müller, il “macellaio di Creta”, che in un primo tempo doveva essere l’obiettivo del rapimento e poi riprese il posto di Kreipe quando questi venne rapito, fu giustiziato nel 1947 ad Atene perché giudicato colpevole di crimini di guerra); la guerra di travestimenti, con i Russi camuffati da Tedeschi, questi da Britannici e i Britannici a loro volta tanto da Greci che da Tedeschi: Billy e Paddy rapirono Kreipe vestiti da soldati della Wehrmacht…
E ancora un’infinità di aneddoti, citazioni, curiosità: dall’orecchio del capitano Jenkins che causò una guerra tra Inglesi e Spagnoli a metà del Settecento, alla Royal Oak di Carlo II (ne abbiamo parlato a proposito della mostra su Carlo II alla Queen’s Gallery di Londra), dai miti cretesi fino a Paddy che nel febbraio del 1943 percorse in macchina la costa pugliese passando da Alberobello e Locorotondo per arrivare all’aeroporto di Brindisi da dove sarebbe partito il volo che l’avrebbe paracadutato a Creta… Una Creta scenario di guerra, ma in qualche modo idilliaca come l’Arcadia dei poeti. Ricorda Billy:
Abbiamo poi passato l’intera giornata nascosti nel letto del fiume. Appena prima che il sole sorgesse, Pavlos e sua sorella sono scesi per il dirupo con ceste piene di cibo e un otre di vino: la nostra razione giornaliera. La temperatura era tiepida, il cielo limpido; il sole versava uno sciropposo pulviscolo di luce tra le foglie, e i raggi guizzavano e vorticavano come tracce di animali striscianti. Abbiamo trascorso il tempo a leggere, chiacchierare, ritoccare il nostro piano, ascoltare il bassotuba delle rane e il frinire delle cicale. Era tutto molto piacevole, e ce ne siamo stati in pace con il mondo… fino a mezzogiorno.
Poco dopo lui e Paddy avrebbero rapito il generale Kreipe e intrapreso la lunga fuga che sarebbe finita in riva al Nilo.
Saul Stucchi
- William Stanley Moss
Brutti incontri al chiaro di luna
Traduzione di Gianni Pannofino
La collana dei casi
Adelphi, 2018
212 pagine, 19 €
In copertina:
William Stanley Moss (al centro) con Vasilij e Ivan a Creta nel 1944
© The Estate of William Moss