Appassionati di storia e di archeologia, prendete il calendario e segnate queste date: dal 7 luglio al 9 settembre 2018 il Grimaldi Forum Monaco del Principato di Monaco ospiterà la mostra L’oro dei faraoni. 250 anni di oreficeria nell’antico Egitto.
Sarà una delle mostre più spettacolari dell’estate. A dirlo è già l’immagine scelta come testimonial: si tratta della maschera funeraria del faraone della XXI dinastia (nel Terzo Periodo Intermedio) Psusennes I, datata attorno al 1000 avanti Cristo. Realizzata in oro e pietre semipreziose è stata rinvenuta nella sepoltura del sovrano, indicata come Tomba III della necropoli di Tanis.
È uno dei pezzi più pregiati – veri e propri gioielli! – prestati dal Museo Egizio del Cairo che con 150 prestiti fornisce la maggior parte degli oggetti esposti. Ma arriveranno reperti anche dal Museo Egizio di Torino, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna e dal Musées royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles (ci siete mai stati? Una vera scoperta per me!), mentre la vicina Francia contribuirà non soltanto con l’imprescindibile Louvre, ma anche con le raccolte del Museo di Grenoble, del Musée d’Archéologie Méditerranéenne di Marsiglia e del Musée de Minéralogie MINES ParisTech di Parigi.
La mostra è curata dalla professoressa Christiane Ziegler, Conservatrice e Direttrice Emerita del Dipartimento delle Antichità Egizie del Museo del Louvre, Direttrice editoriale della Missione Archeologica del Museo del Louvre a Saqqara (Egitto) e Presidentessa del Centro di Archeologia di Menfi, nonché curatrice della mostra che giusto 10 anni fa ha attirato al Grimaldi Forum 70 mila visitatori per ammirare la bellezza delle Regine d’Egitto.
[adsense-inarticle]
Il percorso espositivo della mostra L’oro dei faraoni si snoderà attorno a tre nuclei tematici, dedicati rispettivamente all’Eldorado egizio, alle tecniche di lavorazione orafa e al saccheggio delle tombe. Le opere esposte avranno didascalie non soltanto in francese e in inglese, ma anche in italiano.
Citiamo un breve passo dalla voce “Oro” del Dizionario della civiltà egizia redatto da Georges Posener, Serge Sauneron e Jean Yoyotte (tradotto in italiano da Il Saggiatore):
Ornamento divino e regale, [l’oro] era la carne brillante e incorruttibile del Sole e degli dèi originati da lui. La dea Hathor era oro incarnato. Il faraone prendeva il titolo di “Horus d’Oro”. Gli idoli divini venivano coperti d’oro fino, quando non si poteva fonderli interamente in questo metallo. Le punte degli obelischi, i portici dei templi, gli arredi liturgici e i rilievi che portavano le immagini più auguste venivano placcati con oro in fogli. Metallo divino, l’oro conferiva una sopravvivenza divina, dando a Tutankhamon e a tutti i suoi cari l’eternità carnale del Sole e degli dèi.
Il Museo Egizio del Cairo non lascerà partire la celeberrima maschera funeraria di Tutankhamon, ma ci sarà la maschera funeraria di Tuya in cartonnage dorato, insieme al suo sarcofago in legno, oro e argento.
Tuya era la suocera di Amenofi III, uno dei sovrani più importanti della XVIII dinastia, essendo la madre di sua moglie Tiy. La tomba di Yuya e Tuya nella Valle dei Re (indicata oggi con la sigla KV46, ovvero King’s Valley 46) fu scoperta praticamente intatta nel 1905 dall’egittologo britannico James Edward Quibell.
Tra gli altri pezzi forti dell’esposizione vanno almeno segnalati il bracciale decorato con l’occhio magico di Horo (udjat), rinvenuto sulla mummia di Sheshonq II, datato al Terzo Periodo Intermedio (XXII dinastia, 930 a.C. circa), in oro incastonato di lapislazzuli, corniole e ceramica bianca; il collare pettorale della principessa Mereret, recante il nome di Sesostri III, in oro, corniola, turchese, lapislazzuli e ametista; il pettorale di Amenemhat III in oro, corniola, lapislazzuli, risalente alla XII dinastia (Medio Regno); il sarcofago esterno di Isetemkheb D (la lettera serve a distinguerla dai parenti con lo stesso nome, come la madre, denominata Isetemkheb C), in legno di cedro, pigmenti e oro, ritrovato da Émile Brugsch nella cachette delle mummie reali TT320 a Deir el-Bahari.
Di sicuro non vedete l’ora che arrivi il 7 luglio, vero? Approfittate dell’attesa per ripassare l’affascinante storia dell’antico Egitto!
Saul Stucchi
Didascalie:
- Maschera funeraria del re Psusennes I
Terzo Periodo Intermedio, XXI dinastia, 1000 a.C. circa
Oro e pietre semipreziose
Tanis, Tomba III, sepoltura di Psusennes I
Il Cairo, Museo Egizio, inv. JE 85913
© Egyptian Museum, Cairo - Collare pettorale della principessa Mereret, recante il nome di Sesostri III
Oro, corniola, turchese, lapislazzuli e ametista
Medio Regno, XII dinastia, regno di Sesostri III
Il Cairo, Museo Egizio, inv. SR 1/7188, JE 30875
© Laboratoriorosso Srl - Maschera funeraria di Tuya
Cartonnage dorato
Valle dei Re, tomba di Yuya e Tuya
XVIII dinastia, regno di Amenofi III
Il Cairo, Museo Egizio, JE 68967, JE 95254
© Fotografia: Jürgen Liepe
L’Oro dei Faraoni
2500 anni di oreficeria nell’Antico Egitto
Dal 7 luglio al 9 settembre 2018
- Orari: tutti i giorni 10.00 – 20.00 (il giovedì fino alle 22.00)
Biglietti: fino al 30 giugno in prevendita a 6 € sul sito del Forum Grimaldi
Dopo il 30 giugno: intero 11 €; ridotto 9 €
Grimaldi Forum Monaco
Espace Ravel
10, avenue Princesse Grace
Monaco
Informazioni: